Giacomo Puccini: differenze tra le versioni

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*La morte di Puccini mi ha recato un profondo dolore. Non avrei mai creduto di non dover più rivedere questo così grande uomo. E sono rimasto orgoglioso di aver suscitato il suo interesse, e Le sono riconoscente che Ella lo abbia fatto sapere ai miei nemici in un recente suo articolo. ([[Arnold Schönberg]])
*La morte di Puccini mi ha recato un profondo dolore. Non avrei mai creduto di non dover più rivedere questo così grande uomo. E sono rimasto orgoglioso di aver suscitato il suo interesse, e Le sono riconoscente che Ella lo abbia fatto sapere ai miei nemici in un recente suo articolo. ([[Arnold Schönberg]])
*Il mondo delle eroine pucciniane discende da Elvira, e in qualche misura si identifica con Elvira: va da sé, alcune tracce saranno depositate anche da altre più o meno occasionali compagne di viaggio, ma il peccato, la fragilità, la gelosia, il coraggio e infine il mistero daranno altrettanti volti di una donna proteiforme, imprendibile, fata buona o cattiva, consolazione e maledizione nello stesso tempo. ([[Giampaolo Rugarli]], ''La divina Elvira'', Marsilio)


==Note==
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Versione delle 19:42, 3 nov 2007

Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria Puccini (1858 – 1924), compositore italiano, è considerato uno dei massimi operisti della storia.

Citazioni dalle opere

  • Che gelida manina, | Se la lasci riscaldar. | Cercar che giova? Al buio non si trova. | Ma per fortuna è una notte di luna, | E qui la luna l'abbiamo vicina. (La Bohème)[1]
  • E te, beltade ignota, | cinta di chiome bionde! |Tu azzurro hai l'occhio, | Tosca ha l'occhio nero! (Tosca)[1]

Citazioni su Giacomo Puccini

  • La morte di Puccini mi ha recato un profondo dolore. Non avrei mai creduto di non dover più rivedere questo così grande uomo. E sono rimasto orgoglioso di aver suscitato il suo interesse, e Le sono riconoscente che Ella lo abbia fatto sapere ai miei nemici in un recente suo articolo. (Arnold Schönberg)
  • Il mondo delle eroine pucciniane discende da Elvira, e in qualche misura si identifica con Elvira: va da sé, alcune tracce saranno depositate anche da altre più o meno occasionali compagne di viaggio, ma il peccato, la fragilità, la gelosia, il coraggio e infine il mistero daranno altrettanti volti di una donna proteiforme, imprendibile, fata buona o cattiva, consolazione e maledizione nello stesso tempo. (Giampaolo Rugarli, La divina Elvira, Marsilio)

Note

  1. a b Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Bibliografia

  • Carreras Domingo Pavarotti in concert, Mehta, (terme di Caracalla, 7 luglio 1990), CD Decca, Germania, 1990
  • Giovanna Gronda e Paolo Fabbri, Libretti d'Opera italiani (dal seicento al novecento), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997. ISBN 88-04-42258-0

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