Adam Smith: differenze tra le versioni

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*L'unico motivo che determina il possessore di un capitale a investirlo nell'agricoltura o nell'[[industria]] [...] è il proprio profitto. (da ''Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni'')
*L'unico motivo che determina il possessore di un capitale a investirlo nell'agricoltura o nell'[[industria]] [...] è il proprio profitto. (da ''Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni'')
*Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro. (da ''Teoria dei sentimenti morali'', 1759)
*Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro. (da ''Teoria dei sentimenti morali'', 1759)
*{{NDR|Spiegando l'utilità di un «governo dispotico» in alcuni casi}} Ogni legge è fatta dai loro padroni, i quali non lasceranno mai passare una misura a loro pregiudizievole. [...] La libertà dell'uomo libero è la causa della grande oppressione degli schiavi [...]. E dato che essi costituiscono la parte più numerosa della popolazione, nessuna persona provvista di umanità desidererà la libertà in un paese in cui è stata stabilita questa istituzione. (1982, pp. 452-53, 182; citato in Losurdo 2005, p. 8)
*{{NDR|Spiegando l'utilità di un «governo dispotico» in alcuni casi}} Ogni legge è fatta dai loro padroni, i quali non lasceranno mai passare una misura a loro pregiudizievole. [...] La libertà dell'uomo libero è la causa della grande [[oppressione]] degli schiavi [...]. E dato che essi costituiscono la parte più numerosa della popolazione, nessuna persona provvista di umanità desidererà la libertà in un paese in cui è stata stabilita questa istituzione. (1982, pp. 452-53, 182; citato in Losurdo 2005, p. 8)


==Citazioni su Adam Smith==
==Citazioni su Adam Smith==

Versione delle 12:10, 12 dic 2007

Adam Smith (1723 – 1790), economista scozzese.

Adam Smith
  • Raramente la gente dello stesso mestiere si ritrova insieme, anche se per motivi di svago e di divertimento, senza che la conversazione risulti in una cospirazione contro i profani o in un qualche espediente per far alzare i prezzi.
  • Per la maggior parte dei ricchi, il principale piacere della ricchezza consiste nello sfoggiarla.
  • La propensione al commercio, al baratto e lo scambio di una cosa per un'altra, è proprio di tutti gli uomini, e non si ritrova in nessun'altra razza di animali.
  • L'unico motivo che determina il possessore di un capitale a investirlo nell'agricoltura o nell'industria [...] è il proprio profitto. (da Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni)
  • Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro. (da Teoria dei sentimenti morali, 1759)
  • [Spiegando l'utilità di un «governo dispotico» in alcuni casi] Ogni legge è fatta dai loro padroni, i quali non lasceranno mai passare una misura a loro pregiudizievole. [...] La libertà dell'uomo libero è la causa della grande oppressione degli schiavi [...]. E dato che essi costituiscono la parte più numerosa della popolazione, nessuna persona provvista di umanità desidererà la libertà in un paese in cui è stata stabilita questa istituzione. (1982, pp. 452-53, 182; citato in Losurdo 2005, p. 8)

Citazioni su Adam Smith

  • Never so finely analytical as David Ricardo, nor so stern and profound as Karl Marz, Smith is the very epitome of the Enlightenment: hopeful but realistic, speculative but practical, always respectful of the classical past but ultimately dedicated to the great discovery of his age-progress. (dalla Encyclopedia Britannica, 1975)
  • Il merito di Smith consiste nella sua abilità nel presentare argomenti che si sono rivelati essenziali nell'interpretazione dello stadio commerciale e industriale della storia, e nella profonda influenza che egli esercitò sugli economisti successivi in Inghilterra, in Francia, e in realtà dovunque si sia scritto di economia. (da Peter D. Groenewegen e Gianni Vaggi, Il pensiero economico, 2002)
  • Ma, se non vide, o se non previde completamente la Rivoluzione industriale nella sua piena manifestazione capitalistica, Smith osservò con grande chiarezza le contraddizioni, l'obsolescenza e, soprattutto, l'angusto egoismo sociale del vecchio ordine. Se egli era un profeta del nuovo, ancor di più era un nemico del vecchio. (John Kenneth Galbraith)
  • Egli lasciò cadere o rese sterili molti fra i più promettenti suggerimenti contenuti nelle opere di suoi immediati precursori. [...] In fondo, risale a Smith la responsabilità di parecchi tratti insoddisfacenti della teoria economica nei successivi cento anni e di molte controversie, che sarebbero state superflue se egli avesse compendiato in modo diverso il pensiero dei predecessori. (Joseph A. Schumpeter)
  • Forse, rispetto agli autori precedenti, la principale caratteristica distintiva di Smith è di essere un 'accademico': cioè di affrontare il suo oggetto d'analisi mosso sì da passioni politiche ma sufficientemente distaccato dai problemi e dagli interessi immediati e, soprattutto, di dedicare grande cura e un'enorme quantità di tempo all'esatta definizione e all'accurata presentazione delle sue idee, con una grande capacità di mediare tra posizioni e tesi diverse e di cogliere gli elementi positivi di ciascuna di esse. Questa 'sottigliezza' smithiana, il rifiuto di tesi nette e prive di qualificazioni e sfumature, rende allo stesso tempo difficile e interessante il lavoro d'interpretazione delle sue opere. (Alessandro Roncaglia)

Bibliografia

  • Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005.
  • Adam Smith, Lectures on Jurisprudence, Liberty Classics, Indianapolis, 1982.

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