Fruttero & Lucentini: differenze tra le versioni

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*Per lo [[stupidità|stupido]] il cretino è sempre l'altro. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
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== ''La prevalenza del cretino''<ref>Il libro è una raccolta degli articoli scritti dalla "coppia" di scrittori per il quotidiano ''La Stampa'' di Torino (nella rubrica bimensile ''L'Agenda di F.&L.'') nei tredici anni precedenti l'uscita del libro, cui si aggiungono alcuni scritti per i settimanali ''L'Espresso'' ed ''Epoca''</ref>==
== ''A che punto è la notte'' ==


*Tranne forse gli animali delle favole di [[Jean de La Fontaine|La Fontaine]], nessuno è mai stato bravo come gl'[[Italia|italiani]] nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri [[dovere|doveri]] e fare i propri comodi. (da ''La gita scolastica'')
=== Incipit ===


*Ma il sedere no. Il sedere, lo diciamo senza falsa modestia, lo interpretammo con la lucidità di un [[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]] fin dalla sua prima apparizione in TV, in un subdolo contesto di pannolini. Quando ci fu mostrato sullo schermo in tutto il suo splendore, ci rendemmo conto all'istante di ciò che significava e di ciò che avrebbe contrabbandato in mezzo a noi, come il cavallo di Troia. (da ''L'arroganza del sedere'').

*Una certa confusione regna nelle nostre teste circa il «terziario avanzato», definizione che da un po' di tempo rimbalza seccamente sui più aggiornati pavimenti italici, come una pallina da ping-pong sfuggita ai giocatori. A volte crediamo che faccia parte del gergo sportivo, come «terzino di spinta» o «ala tornante»; a volte ci sembra appartenere alla terminologia sindacale (migliaia di terziari che avanzano in corteo, bandiere al vento ...) o a quello degli ordini religiosi (un terziario francescano, avanzato più degli altri nell'ascesi ...), quando non si mescoli addirittura alle nostre reminiscenze classiche («[[Quinto Fabio Massimo|Fabio Massimo]], avendo fatto avanzare i terziari contro la cavalleria punica ...»). Ma, dopo lo scandalo delle tangenti nell'amministrazione [[Torino|torinese]], siamo quasi sicuri di aver capito. (da ''Ladergate a Torino'')

==[[Incipit]] di alcune opere==
=== ''A che punto è la notte'' ===
La vecchia Volkswagen color crema del venditore di matite era parcheggiata a metà di via dei Rododendri. Fittamente incollati sugli sportelli, sui parafanghi, sui vetri dei finestrini posteriori, striscioni, etichette e bandierine dicevano: Jucca, la matita superminata , oppure Provate a consumarmi e anche Jucca, la matita con la parrucca. Sopra quest'ultimo slogan si vedeva una matita con appesa in cima una parrucca gialla, rossa e verde.
La vecchia Volkswagen color crema del venditore di matite era parcheggiata a metà di via dei Rododendri. Fittamente incollati sugli sportelli, sui parafanghi, sui vetri dei finestrini posteriori, striscioni, etichette e bandierine dicevano: Jucca, la matita superminata , oppure Provate a consumarmi e anche Jucca, la matita con la parrucca. Sopra quest'ultimo slogan si vedeva una matita con appesa in cima una parrucca gialla, rossa e verde.


== ''Il Palio delle contrade morte'' ==
=== ''Il Palio delle contrade morte'' ===
=== Incipit ===

L'avvocato Maggioni è ormai affacciato da oltre mezz'ora a questa finestra, e sotto di lui continua a sfilare lentissimamente il corteo che precede la corsa del Palio di [[Siena]]. Lo smussato poligono della Piazza del Campo è acceso da colori di una varietà incalcolabile, da quelli più squillanti delle bandiere agli ocra pallidi dei palazzi e alla vertiginosa picchiettatura della folla, stretta dall'anello terroso su cui si correrà, o sporta come l'avvocato da finestre, balconi, tribune, merli, abbaini a contemplare il sontuoso serpente del corteo storico che avanza a piccoli passi, si arresta, riparte agli squilli di una marcia ripetuta senza fine.
L'avvocato Maggioni è ormai affacciato da oltre mezz'ora a questa finestra, e sotto di lui continua a sfilare lentissimamente il corteo che precede la corsa del Palio di [[Siena]]. Lo smussato poligono della Piazza del Campo è acceso da colori di una varietà incalcolabile, da quelli più squillanti delle bandiere agli ocra pallidi dei palazzi e alla vertiginosa picchiettatura della folla, stretta dall'anello terroso su cui si correrà, o sporta come l'avvocato da finestre, balconi, tribune, merli, abbaini a contemplare il sontuoso serpente del corteo storico che avanza a piccoli passi, si arresta, riparte agli squilli di una marcia ripetuta senza fine.


== ''La donna della domenica'' ==
=== ''La donna della domenica'' ===
=== Incipit ===

Il mertedì di [[giugno]] in cui fu assassinato, l'architetto Garrone guardò l'ora mille volte. Aveva cominciato aprendo gli occhi nell'oscurità fonda della sua camera, dove la finestra ben tappata non lasciava filtrare il minimo raggio. Mentre la sue mano, maldestra per impazienza, risaliva lungo le anse del cordoncino cercando l'interruttore, l'architetto era stato preso dalla paura irragionevole che fosse tardissimo, che l'ota della telefonata fosse già passata. Ma non erano ancora le nove, aveva visto con stupore, per lui, che di solito dormiva fino alle dieci e oltre, era un chiaro sintomo di nervosismo, di apprensione.</br>Calma, s'era raccomandato.
Il mertedì di [[giugno]] in cui fu assassinato, l'architetto Garrone guardò l'ora mille volte. Aveva cominciato aprendo gli occhi nell'oscurità fonda della sua camera, dove la finestra ben tappata non lasciava filtrare il minimo raggio. Mentre la sue mano, maldestra per impazienza, risaliva lungo le anse del cordoncino cercando l'interruttore, l'architetto era stato preso dalla paura irragionevole che fosse tardissimo, che l'ota della telefonata fosse già passata. Ma non erano ancora le nove, aveva visto con stupore, per lui, che di solito dormiva fino alle dieci e oltre, era un chiaro sintomo di nervosismo, di apprensione.</br>Calma, s'era raccomandato.

== ''La prevalenza del cretino''<ref>Il libro è una raccolta degli articoli scritti dalla "coppia" di scrittori per il quotidiano ''La Stampa'' di Torino (nella rubrica bimensile ''L'Agenda di F.&L.'') nei tredici anni precedenti l'uscita del libro, cui si aggiungono alcuni scritti per i settimanali ''L'Espresso'' ed ''Epoca''</ref>==

*Tranne forse gli animali delle favole di [[Jean de La Fontaine|La Fontaine]], nessuno è mai stato bravo come gl'[[Italia|italiani]] nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri [[dovere|doveri]] e fare i propri comodi. (da ''La gita scolastica'')

*Ma il sedere no. Il sedere, lo diciamo senza falsa modestia, lo interpretammo con la lucidità di un [[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]] fin dalla sua prima apparizione in TV, in un subdolo contesto di pannolini. Quando ci fu mostrato sullo schermo in tutto il suo splendore, ci rendemmo conto all'istante di ciò che significava e di ciò che avrebbe contrabbandato in mezzo a noi, come il cavallo di Troia. (da ''L'arroganza del sedere'').

*Una certa confusione regna nelle nostre teste circa il «terziario avanzato», definizione che da un po' di tempo rimbalza seccamente sui più aggiornati pavimenti italici, come una pallina da ping-pong sfuggita ai giocatori. A volte crediamo che faccia parte del gergo sportivo, come «terzino di spinta» o «ala tornante»; a volte ci sembra appartenere alla terminologia sindacale (migliaia di terziari che avanzano in corteo, bandiere al vento ...) o a quello degli ordini religiosi (un terziario francescano, avanzato più degli altri nell'ascesi ...), quando non si mescoli addirittura alle nostre reminiscenze classiche («[[Quinto Fabio Massimo|Fabio Massimo]], avendo fatto avanzare i terziari contro la cavalleria punica ...»). Ma, dopo lo scandalo delle tangenti nell'amministrazione [[Torino|torinese]], siamo quasi sicuri di aver capito. (da ''Ladergate a Torino'')


== ''Film'' ==
== ''Film'' ==

Versione delle 02:06, 13 dic 2007

Fruttero & Lucentini, spesso abbreviato in F&L, anche detto "la ditta", binomio degli scrittori Carlo Fruttero (19 settembre 1926 – vivente) e Franco Lucentini (24 dicembre 1920 – 5 agosto 2002).

La prevalenza del cretino[1]

  • Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi. (da La gita scolastica)
  • Ma il sedere no. Il sedere, lo diciamo senza falsa modestia, lo interpretammo con la lucidità di un Tocqueville fin dalla sua prima apparizione in TV, in un subdolo contesto di pannolini. Quando ci fu mostrato sullo schermo in tutto il suo splendore, ci rendemmo conto all'istante di ciò che significava e di ciò che avrebbe contrabbandato in mezzo a noi, come il cavallo di Troia. (da L'arroganza del sedere).
  • Una certa confusione regna nelle nostre teste circa il «terziario avanzato», definizione che da un po' di tempo rimbalza seccamente sui più aggiornati pavimenti italici, come una pallina da ping-pong sfuggita ai giocatori. A volte crediamo che faccia parte del gergo sportivo, come «terzino di spinta» o «ala tornante»; a volte ci sembra appartenere alla terminologia sindacale (migliaia di terziari che avanzano in corteo, bandiere al vento ...) o a quello degli ordini religiosi (un terziario francescano, avanzato più degli altri nell'ascesi ...), quando non si mescoli addirittura alle nostre reminiscenze classiche («Fabio Massimo, avendo fatto avanzare i terziari contro la cavalleria punica ...»). Ma, dopo lo scandalo delle tangenti nell'amministrazione torinese, siamo quasi sicuri di aver capito. (da Ladergate a Torino)

Incipit di alcune opere

A che punto è la notte

La vecchia Volkswagen color crema del venditore di matite era parcheggiata a metà di via dei Rododendri. Fittamente incollati sugli sportelli, sui parafanghi, sui vetri dei finestrini posteriori, striscioni, etichette e bandierine dicevano: Jucca, la matita superminata , oppure Provate a consumarmi e anche Jucca, la matita con la parrucca. Sopra quest'ultimo slogan si vedeva una matita con appesa in cima una parrucca gialla, rossa e verde.

Il Palio delle contrade morte

L'avvocato Maggioni è ormai affacciato da oltre mezz'ora a questa finestra, e sotto di lui continua a sfilare lentissimamente il corteo che precede la corsa del Palio di Siena. Lo smussato poligono della Piazza del Campo è acceso da colori di una varietà incalcolabile, da quelli più squillanti delle bandiere agli ocra pallidi dei palazzi e alla vertiginosa picchiettatura della folla, stretta dall'anello terroso su cui si correrà, o sporta come l'avvocato da finestre, balconi, tribune, merli, abbaini a contemplare il sontuoso serpente del corteo storico che avanza a piccoli passi, si arresta, riparte agli squilli di una marcia ripetuta senza fine.

La donna della domenica

Il mertedì di giugno in cui fu assassinato, l'architetto Garrone guardò l'ora mille volte. Aveva cominciato aprendo gli occhi nell'oscurità fonda della sua camera, dove la finestra ben tappata non lasciava filtrare il minimo raggio. Mentre la sue mano, maldestra per impazienza, risaliva lungo le anse del cordoncino cercando l'interruttore, l'architetto era stato preso dalla paura irragionevole che fosse tardissimo, che l'ota della telefonata fosse già passata. Ma non erano ancora le nove, aveva visto con stupore, per lui, che di solito dormiva fino alle dieci e oltre, era un chiaro sintomo di nervosismo, di apprensione.
Calma, s'era raccomandato.

Film

Note

  1. Il libro è una raccolta degli articoli scritti dalla "coppia" di scrittori per il quotidiano La Stampa di Torino (nella rubrica bimensile L'Agenda di F.&L.) nei tredici anni precedenti l'uscita del libro, cui si aggiungono alcuni scritti per i settimanali L'Espresso ed Epoca

Bibliografia

  • Fruttero & Lucentini, La donna della domenica, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1972
  • Fruttero & Lucentini, A che punto è la notte, Arnoldo Mondatori Editore, Milano, 1979
  • Fruttero & Lucentini, Il Palio delle contrade morte, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1984
  • Fruttero & Lucentini, La prevalenza del cretino, Arnoldo Mondatori Editore, Milano, 1985

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