Carlo Porta: differenze tra le versioni
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Figlio mio,<br />A te Giuseppe figliuol mio carissimo ed amatissimo dedico, consagro e dono questo libercolo per te appostamente scritto di mio proprio pugno, e sul quale mi è piaciuto di consegnare tutta quella parte de' miei vernacoli componimenti, che mi è avvenuto di poter raccostare sia coll'aiuto della memoria (che sempre viva mantenni di talun d'essi) sia coll'aiuto degli amici, che a me di buon grado ritornarono quanto delle cose mie era stato da loro in vari tempi raccolto. Io non pretendo in essi esibirti un modello di poesia da dovere, o poter imitare; pretendo bensì di esserti esempio in ciò, che fui nemico in ogni tempo dell'ozio e che ebbi dall'amor delle lettere, almeno in questo modo additata, se non in altro migliore, una strada sicura per sottrarmi alle di lui insidie e fuggirlo. |
Figlio mio,<br />A te Giuseppe figliuol mio carissimo ed amatissimo dedico, consagro e dono questo libercolo per te appostamente scritto di mio proprio pugno, e sul quale mi è piaciuto di consegnare tutta quella parte de' miei vernacoli componimenti, che mi è avvenuto di poter raccostare sia coll'aiuto della memoria (che sempre viva mantenni di talun d'essi) sia coll'aiuto degli amici, che a me di buon grado ritornarono quanto delle cose mie era stato da loro in vari tempi raccolto. Io non pretendo in essi esibirti un modello di poesia da dovere, o poter imitare; pretendo bensì di esserti esempio in ciò, che fui nemico in ogni tempo dell'ozio e che ebbi dall'amor delle [[letteratura|lettere]], almeno in questo modo additata, se non in altro migliore, una strada sicura per sottrarmi alle di lui insidie e fuggirlo. |
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Versione delle 12:00, 4 gen 2008
Carlo Porta (1775 – 1821) , poeta milanese.
- [...] de podè nanca vess indifferent | sulla scerna del boja che ne scanna.[1] (da Paracar che scappee de Lombardia)
Incipit di Poesie
Figlio mio,
A te Giuseppe figliuol mio carissimo ed amatissimo dedico, consagro e dono questo libercolo per te appostamente scritto di mio proprio pugno, e sul quale mi è piaciuto di consegnare tutta quella parte de' miei vernacoli componimenti, che mi è avvenuto di poter raccostare sia coll'aiuto della memoria (che sempre viva mantenni di talun d'essi) sia coll'aiuto degli amici, che a me di buon grado ritornarono quanto delle cose mie era stato da loro in vari tempi raccolto. Io non pretendo in essi esibirti un modello di poesia da dovere, o poter imitare; pretendo bensì di esserti esempio in ciò, che fui nemico in ogni tempo dell'ozio e che ebbi dall'amor delle lettere, almeno in questo modo additata, se non in altro migliore, una strada sicura per sottrarmi alle di lui insidie e fuggirlo.
Note
- ↑ Sulla restaurazione Austriaca del 1815, ricordando l'occupazione francese.
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