Bruno Barilli: differenze tra le versioni

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Versione delle 23:12, 28 feb 2008

Bruno Barilli (1880 – 1952), critico, compositore e scrittore italiano.

Capricci di vegliardo e taccuini inediti

Copyright: Einaudi, Torino, 1989, a cura di A. Battistini e A. Cristiani.

  • Non è la perfezione che bisogna cercare. La perfezione è un pretesto per non muoversi più. Qui sta l'errore della Scala di Milano, [d'un teatro come quello]. La perfezione matura cogli anni e s'isola nello spazio e nel tempo. Ma quando la perfezione si vuol fabbricarla su misura, bravura ed esperienza nonservono. Soltanto nell'innocenza e in un ardore che contraddice i dogmi [e l'esperienza] si trova [qualche volta] il germe di una nuova perfezione.
  • Il pubblico non deve comandare, perché il pubblico vuol dire abitudine; tuttavia sia permesso al pubblico di fischiare perché fra i fischi nascono i capolavori.
  • Sono vent'anni che questa decadenza dura. Da dieci anni col cambiamento di direzione della Casa Ricordi, il disastro del teatro lirico italiano diventò irreparabile
  • L'arte dev'essere creazione e ricreazione incessante.
  • La musica del M. Pizzetti non esiste, e se mi stuzzicate vi dirò in un orecchio che non esiste nemmeno il M. Pizzetti.
  • Due régisseurs? Ma cosa sanno fare questa gente? Nient'altro che quel che si è fatto sempre.
  • Ci vogliono degli artisti che piglino lo spettacolo per i piedi e lo mettano sulla testa.
  • Quando in un teatro il loggione è vuoto è segno che la città non ha cervello.
  • Un Pantheon di grandi uomini del giorno, tutti pieni di segatura dalla testa fino alle suole. Fai loro un buco in qualunque parte e la segatura vien fuori.
  • L'amore è quello di dare tutto di sé e della propria vita e del proprio avvenire perdere tutto – e di cercare per liberarsi di questo impegno del cuore inutilmente durante quarant'anni, senza fine, fino alla morte – questo è amore – e odio insieme.
  • Io che cerco me stesso da mattino a sera, figurarsi se voglio scovare un altr'uomo introvabile.

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