Elisabetta di Baviera: differenze tra le versioni
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*''Dalla finestra aperta canta il lamento dei lillà | Il cui odore soffocante persiste | Lui adorava questi fiori, il morto | Con il loro dolce alito hanno voluto ringraziarlo | E questo tenero vapore avvolge il corpo | Si insinua fra i capelli scuri | Senza la più piccola ombra di peccato | Esprime la dolcezza della loro fioritura | E offre al morto in effluvi tutto quel che può | E lui sorride, sorride, soave e tranquillo''. |
*''Dalla finestra aperta canta il lamento dei lillà | Il cui odore soffocante persiste | Lui adorava questi fiori, il morto | Con il loro dolce alito hanno voluto ringraziarlo | E questo tenero vapore avvolge il corpo | Si insinua fra i capelli scuri | Senza la più piccola ombra di peccato | Esprime la dolcezza della loro fioritura | E offre al morto in effluvi tutto quel che può | E lui sorride, sorride, soave e tranquillo''. |
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==Bibliografia== |
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*[[Catherine Clément]], ''Il valzer incompiuto'' (''La valse inachevée''), traduzione di Sandro Toni, CDE, 1998. |
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[[Categoria:Poeti tedeschi|Elisabetta d'Austria]] |
[[Categoria:Poeti tedeschi|Elisabetta d'Austria]] |
Versione delle 00:56, 5 apr 2008
Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, passata alla storia con il soprannome di Principessa Sissi (1837 – 1898), imperatrice austro-ungarica, duchessa in Baviera, imperatrice d'Austria (1854-1898) e regina di Ungheria (1867 - 1898).
Citazioni di Elisabetta d'Austria
- Non voglio amore | non voglio vino | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.
- Vorrei essere lasciata in pace, | un po' tranquilla insomma | perché in verità sono | soltanto un essere umano simile a voi.
- L'ora della tentazione è suonata | E vile come un cane son tornata.
- La mia anima sospira, esulta, piange | Questa notte era unita alla tua | ... E soddisfatta ha un brivido, trema ancora.
- Ma l'amore vuole libertà | Poter andare, poter venire | Un castello sarebbe un'alleanza | Quando l'amore è soprattutto erranza.
- Sei partito, mi sei davvero sfuggito | Chi ti avrà mai strappato a me così di colpo? | Vuoi guarire dalla folle febbre selvaggia | Vuoi sfuggire il suolo in cui mi trovo?
- Il povero popolo suda | E con fatica lavora i campi. | Invano... Come al solito gli porteranno via | Subito i soldi, | Poiché sono cari, i cannoni! | E ce ne vorranno tanti e poi tanti | Soprattutto di questi tempi | Con tali poste in gioco... | Se i re non esistessero, chissà, | Nemmeno le guerre esisterebbero più | E la si farebbe finita con l'avidità assetata | A seconda delle battaglie, e della vittoria.
- O cari popoli di questo vasto Impero | Come vi ammiro in segreto! | Offrite il vostro sangue, il vostro sudore | Per nutrire questa depravata genia!
- Un asinello si lamentava strepitando | Titania, vieni, supplicava, accarezzami! | E il suo pianto anonimo era così penoso | Ogni raglio era così forte | Che alla fine lei lo udì, e si svegliò.
- Quella libertà che volevano rubarmi | Quella libertà l'ho trovata nell'acqua | Il mio cuore ha preferito fermarsi | Piuttosto che uscirne in una cella.
- Grave e triste sul tuo cavallo ti vedo | Calpestare la neve profonda. In questa notte d'inverno | Soffia un vento gelido e sinistro. | Ah! che pena, e com'è gonfio il mio cuore! | Un'alba pallida a oriente | Si fa strada tra tenebre confuse | Col cuore oppresso da un gravoso fardello | Ritorni gemendo amaramente.
- Avevo spesso la sensazione, mio Dio | Che il braccio mi si spezzasse per la fatica | Sotto il carico del pesante guanto | E sotto l'effetto del colpo, dall'alto. | Con mortale sicurezza | Partì il colpo, sicuro. | Impallidii, me lo ricordo.
- Dalla finestra aperta canta il lamento dei lillà | Il cui odore soffocante persiste | Lui adorava questi fiori, il morto | Con il loro dolce alito hanno voluto ringraziarlo | E questo tenero vapore avvolge il corpo | Si insinua fra i capelli scuri | Senza la più piccola ombra di peccato | Esprime la dolcezza della loro fioritura | E offre al morto in effluvi tutto quel che può | E lui sorride, sorride, soave e tranquillo.
Bibliografia
- Catherine Clément, Il valzer incompiuto (La valse inachevée), traduzione di Sandro Toni, CDE, 1998.