Luc de Clapiers de Vauvenargues: differenze tra le versioni

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Versione delle 07:10, 6 apr 2008

Luc de Clapiers, marchese di Vauvenargues (1715 – 1747), saggista francese.

Citazioni

  • Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri. (da Introduzione alla conoscenza dello spirito umano)
  • Il pretesto abituale di coloro che fanno l'infelicità altrui è che vogliono il loro bene. (dalle Massime)
  • Il pubblico non ha l'obbligo di essere grato alle persone senza talento della fatica che fanno a scrivere. (da Pensieri diversi)
  • La coscienza della propria forza l'accresce. (citato ne La Settimana Enigmistica, n. 3510, 3 luglio 1999)
  • Nessuno, quanto gli sciocchi, si crede capace di ingannare le persone intelligenti. (dalle Massime)
  • Per sapere se un pensiero è nuovo, non c'è che un mezzo: esprimerlo con la massima semplicità. (da Pensieri diversi)

Senza fonte

  • Amiamo persino le lodi che non crediamo sincere.
  • Coloro che disprezzano l'uomo non sono grandi uomini.
  • Criticare uno scrittore è facile. Il difficile è apprezzarlo.
  • I consigli ritenuti più saggi sono sempre quelli meno adatti alla nostra situazione.
  • I grandi pensieri vengono dal cuore.
  • I grandi uomini intraprendono le grandi imprese perché sanno tali; i pazzi perché credono facili.
  • I pigri hanno sempre voglia di far qualcosa.
  • Il bisogno avvelena i mali che non può guarire.
  • Il commercio è la scuola della frode.
  • La chiarezza adorna i pensieri profondi.
  • La coscienza è la più mutevole delle regole.
  • La mediocrità di spirito e la pigrizia fanno più filosofi che la riflessione.
  • La ragione ci trae in inganno più spesso della natura.
  • La servitù avvilisce gli uomini sino a farsene amare.
  • L'arte di piacere è l'arte di ingannare.
  • L'onestà, che ai mediocri impedisce di raggiungere i loro fini, per gli abili è un mezzo di più per riuscire.
  • Nessuna cosa di lunga durata è molto piacevole, nemmeno la vita; tuttavia l'amiamo.
  • Nessuno è più esposto all'errore di chi agisce soltanto per riflessione.
  • Quando un'innovazione è troppo difficile da introdurre è segno che non è punto necessaria.
  • Sappiamo più cose inutili di quante ne ignoriamo di necessarie.
  • Si dicono poche cose solide, quando si cerca di dirne di straordinarie.
  • Si rivolta un pensiero come un abito, per servirsene parecchie volte.
  • Sono più grandi le fortune che i grandi ingegni.
  • Talvolta i nostri difetti ci legano l'uno all'altro tanto strettamente quanto la virtù stessa.
  • Vi sono persone che senza i loro difetti mai avrebbero fatto conoscere le loro qualità.

Riflessioni e massime

  • Bisogna mantenere le forze del corpo per conservare quelle della mente.
  • Chi è nato per obbedire, obbedirebbe anche sul trono.
  • Chi sa tutto soffrire può tutto osare.
  • Come sono inutili anche i migliori consigli, quando le nostre stesse esperienze ci insegnano così poco!
  • Disprezza i grandi progetti chi si sente incapace di grandi successi.
  • Disprezziamo molte cose per non disprezzare noi stessi.
  • È forse contro la ragione o contro la giustizia amare se stessi? E perché dobbiamo volere che l'amor proprio sia sempre un vizio?
  • È più facile dire cose nuove che mettere d'accordo quelle che sono state già dette.
  • È un grande segno di mediocrità lodare sempre moderatamente.
  • È un errore creder di aver fatto fortuna quando non si sa goderne
  • Finisce col dire poche cose importanti, chi cerca di dirne sempre di importantissime.
  • Il difficile non è essere intelligenti, ma sembrarlo.
  • L'ingratitudine più odiosa, e insieme più comune e più antica di tutte, è quella dei figli verso i loro genitori.
  • L'odio dei deboli non è così pericoloso come la loro amicizia.
  • L'orgoglio è il conforto dei deboli.
  • La buona tavola è il primo vincolo della buona società.
  • La clemenza vale di più che la giustizia.
  • La costanza è la chimera dell'amore.
  • La pazienza è l'arte di sperare.
  • La solitudine mette a dura prova la castità.
  • Le massime degli uomini scoprono il loro cuore.
  • Le tempeste della gioventù sono circondate di giorni splendenti.
  • Molti uomini vivono felici senza saperlo.
  • Nell'infanzia di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
  • Non ci sono persone più acide di quelle che son dolci per interesse.
  • Non è nato per la gloria chi non conosce il valore del tempo.
  • Per operare grandi cose, bisogna vivere come se non si dovesse mai morire.
  • Se è vero che le nostre gioie sono brevi, la maggior parte delle nostre afflizioni non sono ben lunghe.
  • Se non si scrive perché si pensa, è inutile pensare per scrivere.
  • Tutti gli uomini nascono sinceri e muoiono bugiardi.
  • Un principe è grande e degno d'amore quando ha le virtù di un re e i difetti di un privato cittadino.
  • Una massima che abbia bisogno di essere spiegata non vale niente.

Bibliografia

  • Luc de Clapiers, marchese di Vauvenargues, Riflessioni e massime, traduzione di Paolo Serini, Sansoni, Firenze, 1923.
  • Luc de Clapiers, marchese di Vauvenargues, Riflessioni e massime, traduzione di Ugo Bernasconi, TEA, Milano, 1989.

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