Sof'ja Petrovna Sojmonova: differenze tra le versioni

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*Il cristianesimo è nato dal bisogno d'un mediatore; la mediazione non poteva essere che un riscatto, la cui necessità risale alla caduta dell'uomo. (p. 163)
*Il cristianesimo è nato dal bisogno d'un mediatore; la mediazione non poteva essere che un riscatto, la cui necessità risale alla caduta dell'uomo. (p. 163)
*La verità eterna non ci chiede altro che la sincerità, e le basta la libertà per estendersi sul mondo. (p. 165)
*La verità eterna non ci chiede altro che la sincerità, e le basta la libertà per estendersi sul mondo. (p. 165)
*Una religione è tanto meno vera quanto più è nazionale, cioò mista a scorie. (p. 166-167)
*Una religione è tanto meno vera quanto più è nazionale, cioè mista a scorie. (p. 166-167)
*I soli veri infelici, in un mondo ove quasi tutto è infelicità, sono, anche prescindendo dalle prospettive del cielo, quegli esseri umani che hanno perduto la fede. (p. 170)
*I soli veri infelici, in un mondo ove quasi tutto è infelicità, sono, anche prescindendo dalle prospettive del cielo, quegli esseri umani che hanno perduto la fede. (p. 170)

==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Sofia Swetchine, ''Della verità del cristianesimo'' (''De la verité du christianisme''), traduzione di Raffaella Por, Edizioni Paoline, Bari 1962.
*Sofia Swetchine, ''Della verità del cristianesimo'' (''De la verité du christianisme''), traduzione di Raffaella Por, Edizioni Paoline, Bari 1962.

Versione delle 23:33, 14 apr 2008

Sophie-Jeanne Sojmolov Swjetschin, Sophie-Jeanne Soymonof Swetchine e come Sofia Swetchine (1782 - 1857), scrittrice e religiosa franco-russa.

Della verità del cristianesimo

Incipit

VARIA
Miracoli e dottrina. - Togliete i miracoli e provatevi a spiegare l'influenza esercitata da Mosè e Gesù Cristo sui loro tempi.
Lasciate sussistere i miracoli togliendo la dottrina, e vederete che il Vangelo non potrebbe, senza questa, rapire gli spiriti. Son necessari ambedue; ma le varie epoche sembrano avere le loro preferenze; in alcune si è più accessibili all'azione esterna, in altre all'interna.

Citazioni

  • Quando vediamo la religione cristiana perseguitata in tutti i luoghi, a tutte le epoche, è semplice concluderne che il primo carattere della verità è di subire la persecuzione. (p. 97)
  • Gustate et videte è la condizione universale per sapere e per giudicare. (p. 99)
  • Le leggi, imposte da Dio, essere immateriale, ai puri spiriti, devono differire da quelle imposte a noi: differirne non nella loro essenza, ma nella loro manifestazione. (p. 101)
  • Verità e virtù, ecco i due poli dell'asse morale: la verità che è la virtù dello spirito e la virtù che è la verità delle cose del cuore. (p. 101)
  • Gli appassionati e gli impazienti vorrebbero far prendere a Dio la perpendicolare; i filosofi gli assegnano la spirale; ma, prima di lasciar sorprendere il suo cammino, il Signore sceglie le sue vie, compiacendosi di variare sempre le proprie forme. (p. 103)
  • Nel mondo, niente è identico, e tutto è parallelo. (p. 104)
  • Ogni uomo può essere studiato come individuo o come tipo di una razza, e ogni fatto come realtà o come figura. (p. 105)
  • Il dubbio, nelle materie importanti, è colpevole se è senza sforzo per uscirne. (p. 107)
  • Il dubbio [...] è il parto della verità [...] (p. 108)
  • Il dubbio è un dono, il dubbio è una grazia. Suscitato dagli uomini è sterile e li rende colpevoli; quando lo fa nascere Iddio il male porta in se stesso il suo rimedio. (p. 108)
  • La fede dei due sessi è segnata nel suo doppio carattere nella fede di Maria e in quella di Abramo. (p. 108)
  • La filosofia ostile alla fede conduce fatalmente all'inerzia intellettuale dello scetticismo; [...] (p. 109)
  • L'insegnamento di Cristo si rivolge particolarmente ai colpevoli e ai deboli; (ohimè! tutti gli uomini appartengono all'una o all'altra di queste due classi!); la sua religione chiama specialmente i tribolati: ecco perché è universale. (p. 111)
  • Il cristianesimo è la soluzione di tutti i problemi che si agitano al fondo dell'anima umana, è l'ultima ragione di Dio. (p. 112)
  • La bontà di Dio per l'uomo risplende in prove troppo numerose, perché possiamo crederla incatenata da qualcos'altro che dal rispetto per una volontà creata libera. (p. 113)
  • Il cristianesimo è senza dubbio una legge soprannaturale, infinitamente elevata al di sopra dell'uomo per le verità come per le virtù come per le virtù che insegna [...] (p. 135)
  • Il politeismo aveva fatto di Dio ad immagine dell'uomo; il Redentore solo poteva ricondurre l'uomo all'immagine di Dio. (p.139)
  • Il Signore non si compiace di distruggere. (p. 139)
  • Il Vangelo è il pieno meriggio, è il sole della verità al suo meridiano. (p. 140)
  • L'errore negl'intelletti spesso non è che un'ombra portata dalle disposizioni del cuore. (p. 141)
  • No, pur nella sua natura corrotta, il cuore dell'uomo non è empio: è soltanto idolatra. (p. 142)
  • Avviene per le verità sociali come per le verità religiose: sono le passioni e non le intelligenze che non ci si possono adattare. (p. 142)
  • La verità è una luce che rischiara e una forza che santifica; conduce gli uomini all'ammirazione di ciò che conoscono e all'amore di ciò che ammirano. (p. 143)
  • Gli uomini sono più ottusi che perversi, e i cattivi sono anche più ciechi che cattivi. (p. 146)
  • Il miglior modo di giudicare lo stato della nostra anima è di osservare la natura delle sue necessità e delle sue aspirazioni. (p. 146)
  • La religione cattolica soddisfa tutti i bisogni dello spirito, quello di credere come quello di pensare. (p. 147)
  • Bisogna combattere per l'eternità con le armi del tempo. (p. 148)
  • La carne è nata schiava e l'uomo libero. (p. 148)
  • Tutto ciò che purifica i nostri sentimenti li fortifica. (p. 150)
  • Le nostre idee son come le viti, flessibili liane che chiedono un appoggio per caricarsi di fiori e di frutti. (p. 151)
  • A rifletterci bene, il tipo del «provvisorio» è la vita. (p. 151)
  • Il cristianesimo, per quanto sia elevato, offre sempre un sostegno a portata di mano. (p. 152)
  • Il cristianesimo è nato dal bisogno d'un mediatore; la mediazione non poteva essere che un riscatto, la cui necessità risale alla caduta dell'uomo. (p. 163)
  • La verità eterna non ci chiede altro che la sincerità, e le basta la libertà per estendersi sul mondo. (p. 165)
  • Una religione è tanto meno vera quanto più è nazionale, cioè mista a scorie. (p. 166-167)
  • I soli veri infelici, in un mondo ove quasi tutto è infelicità, sono, anche prescindendo dalle prospettive del cielo, quegli esseri umani che hanno perduto la fede. (p. 170)

Bibliografia

  • Sofia Swetchine, Della verità del cristianesimo (De la verité du christianisme), traduzione di Raffaella Por, Edizioni Paoline, Bari 1962.