Enrico Panzacchi: differenze tra le versioni

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==''Lyrica. Romanze e canzoni''==
==''Lyrica. Romanze e canzoni''==
*Corre intanto il seren per l'universa | Calma notturna e pochi o niuno il sa: | Così l'urna sovente inclina e versa | Silenziosa la [[Felicità]]. (da ''Serenitas'', 13-16)
*Corre intanto il seren per l'universa | Calma notturna e pochi o niuno il sa: | Così l'urna sovente inclina e versa | Silenziosa la [[Felicità]]. (da ''Serenitas'', 13-16)
*Povera Lena mia, tutte le sere | Penso: qui vidi il fèretro passar. | Gridava un prete: - Lesti, il miserere! – | E il medico: - Ha cessato di penar! - || [...] || Parmi ancor di vederli; i lumi in seno | Al denso buio scomparian laggiù. | Mormoravan le labbra: - Una di meno! – | Ma il mio cor dentro: - Un [[angelo]] di più! (da ''Sull'uscio'', 1-4 e 9-12)
*Povera Lena mia, tutte le sere | Penso: qui vidi il fèretro passar. | Gridava un prete: Lesti, il miserere! – | E il medico: Ha cessato di penar! || [...] || Parmi ancor di vederli; i lumi in seno | Al denso buio scomparian laggiù. | Mormoravan le labbra: Una di meno! – | Ma il mio cor dentro: Un [[angelo]] di più! (da ''Sull'uscio'', 1-4 e 9-12)
*Mentre la fiamma crepita, | Ghita, che resta a fare? | Stringiamci al focolare | E amiamo, amiamo... amiam! (da ''Amore e neve'', 13-16)
*Mentre la fiamma crepita, | Ghita, che resta a fare? | Stringiamci al focolare | E amiamo, amiamo... amiam! (da ''Amore e neve'', 13-16)
*Dal fresco rezzo della stanza mia | Veggo laggiù brillar nitidamente | L'asciutta rena e i sassi del torrente, | Che un limpido fil d'acqua al fiume invia: || Rompe il verde del pian la bianca via | Che s'allontana tortüosamente; | Presso la siepe, al sol, dorme un pezzente | Del suo magro cagnuolo in compagnia (da ''Meriggio'', 1-8)
*Dal fresco rezzo della stanza mia | Veggo laggiù brillar nitidamente | L'asciutta rena e i sassi del torrente, | Che un limpido fil d'acqua al fiume invia: || Rompe il verde del pian la bianca via | Che s'allontana tortüosamente; | Presso la siepe, al sol, dorme un pezzente | Del suo magro cagnuolo in compagnia (da ''Meriggio'', 1-8)


==Citazioni su Enrico Panzacchi==
==Citazioni su Enrico Panzacchi==
*Poeta melico per eccellenza, egli fu per un certo tempo il poeta di tutti i romanzieri e questo genere d'arte che rispondeva intimamente al suo sentimento di melico, fu sempre la nota dominante di tutta la sua poesia (E. Lamma, ''Enrico Panzacchi - 16 Dicembre 1840-5 Ottobre 1904 - Ricordi e memorie'', Bologna, Zanichelli, 1905, p. 4)
*Poeta melico per eccellenza, egli fu per un certo tempo il poeta di tutti i romanzieri e questo genere d'arte che rispondeva intimamente al suo sentimento di melico, fu sempre la nota dominante di tutta la sua poesia (E. Lamma, ''Enrico Panzacchi 16 Dicembre 1840-5 Ottobre 1904 Ricordi e memorie'', Bologna, Zanichelli, 1905, p. 4)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 23:36, 18 apr 2008

Enrico Panzacchi (1840-1904), poeta, critico d'arte e critico musicale italiano.

Lyrica. Romanze e canzoni

  • Corre intanto il seren per l'universa | Calma notturna e pochi o niuno il sa: | Così l'urna sovente inclina e versa | Silenziosa la Felicità. (da Serenitas, 13-16)
  • Povera Lena mia, tutte le sere | Penso: qui vidi il fèretro passar. | Gridava un prete: – Lesti, il miserere! – | E il medico: – Ha cessato di penar! – || [...] || Parmi ancor di vederli; i lumi in seno | Al denso buio scomparian laggiù. | Mormoravan le labbra: – Una di meno! – | Ma il mio cor dentro: – Un angelo di più! (da Sull'uscio, 1-4 e 9-12)
  • Mentre la fiamma crepita, | Ghita, che resta a fare? | Stringiamci al focolare | E amiamo, amiamo... amiam! (da Amore e neve, 13-16)
  • Dal fresco rezzo della stanza mia | Veggo laggiù brillar nitidamente | L'asciutta rena e i sassi del torrente, | Che un limpido fil d'acqua al fiume invia: || Rompe il verde del pian la bianca via | Che s'allontana tortüosamente; | Presso la siepe, al sol, dorme un pezzente | Del suo magro cagnuolo in compagnia (da Meriggio, 1-8)

Citazioni su Enrico Panzacchi

  • Poeta melico per eccellenza, egli fu per un certo tempo il poeta di tutti i romanzieri e questo genere d'arte che rispondeva intimamente al suo sentimento di melico, fu sempre la nota dominante di tutta la sua poesia (E. Lamma, Enrico Panzacchi – 16 Dicembre 1840-5 Ottobre 1904 – Ricordi e memorie, Bologna, Zanichelli, 1905, p. 4)

Bibliografia

  • Enrico Panzacchi, Lyrica. Romanze e canzoni, Zanichelli, Bologna 1877.
  • E. Lamma, Enrico Panzacchi (16 Dicembre 1840-5 Ottobre 1904). Ricordi e memorie, Zanichelli, Bologna 1905.
  • C. Mariotti, Panzacchi e la buona melica, in E. Panzacchi, Lyrica, a c. di C. Mariotti, Roma, Salerno editrice, 2008.

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