Anna Vertua Gentile: differenze tra le versioni

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*La [[bontà]] vera non l'artificiosa, quasi direi, la mercantile condiscendenza ad ogni desiderio altrui, conquista gli animi più delle superbe violenze, più dei dottissimi raziocini.
*La [[bontà]] vera non l'artificiosa, quasi direi, la mercantile condiscendenza ad ogni desiderio altrui, conquista gli animi più delle superbe violenze, più dei dottissimi raziocini.
*Voi potete esser superlativamente belle, come la Venere di Milo; forti come l'aquila, doviziose come tutte le dinastie dei Rothschild, sapienti come l'[[Gaetana Agnesi|Agnesi]] troverete sempre il deserto, la freddezza, l'invidia del mondo se l'animo vostro non sarà informato alla bontà, a quella generosa vibrazione del sentimento, che è dato dall'amore, dalla benevolenza verso tutti e verso tutto.
*Voi potete esser superlativamente belle, come la Venere di Milo; forti come l'aquila, doviziose come tutte le dinastie dei Rothschild, sapienti come l'[[Gaetana Agnesi|Agnesi]] troverete sempre il deserto, la freddezza, l'invidia del mondo se l'animo vostro non sarà informato alla bontà, a quella generosa vibrazione del sentimento, che è dato dall'amore, dalla benevolenza verso tutti e verso tutto.
{{NDR|Anna Vertua Gentile, ''Bontà'', citato in: [[Dante Leonardi]], ''Spighe d'oro'', Remo Sandron Editore, 1924}}
{{NDR|Anna Vertua Gentile, ''Bontà'', citato in [[Dante Leonardi]], ''Spighe d'oro'', Remo Sandron Editore, 1924}}


==[[Incipit]] di ''Ida attrice''==
==[[Incipit]] di ''Ida attrice''==

Versione delle 17:10, 31 mag 2008

Anna Vertua Gentile (1846 – 1926), scrittrice italiana.

Bontà

  • Il segreto per cui, persone anche d'ingegno limitato, di fortune più che modeste salirono nella stima del pubblico, o divennero la gioia dei convegni civili, sta tutto in questa formula: «furono buoni».
  • La bontà vera non l'artificiosa, quasi direi, la mercantile condiscendenza ad ogni desiderio altrui, conquista gli animi più delle superbe violenze, più dei dottissimi raziocini.
  • Voi potete esser superlativamente belle, come la Venere di Milo; forti come l'aquila, doviziose come tutte le dinastie dei Rothschild, sapienti come l'Agnesi troverete sempre il deserto, la freddezza, l'invidia del mondo se l'animo vostro non sarà informato alla bontà, a quella generosa vibrazione del sentimento, che è dato dall'amore, dalla benevolenza verso tutti e verso tutto.

[Anna Vertua Gentile, Bontà, citato in Dante Leonardi, Spighe d'oro, Remo Sandron Editore, 1924]

Incipit di Ida attrice

– Una visita, – disse Gianni entrando nel salottino con in mano un telegramma spiegato.
– Una visita!
Bianca smesse di agucchiare per prendere e leggere il telegramma che il marito le porgeva.
– Chi viene? – chiese Ida scattando da sedere e lasciando scivolare al suolo il gomitolo di lana insieme con il lavoro all'uncinetto.
La piccola Lalla, che si divertiva sul tappeto ai piedi della mamma con una vecchia bambola dalla faccia incrinata, raccolto il gomitolo, prese a farlo ruzzolare con grida di gioia.
– Chi viene? – chiese ancora Ida con una nota di curiosità nella voce.
Il tenente Di Loto. – rispose cupamente Gianni, che si era messo a sedere presso la moglie e brancicava il telegramma che questa gli aveva subito reso.
Il fratello dell'amico tuo, morto al Congo di febbre perniciosa?
Sì, il fratello del mio povero Roberto, – rispose Gianni senza levare gli occhi in volto alla moglie.
Il giovine tenente che fu ferito a Tripoli? – volle sapere Ida, che se ne stava ritta davanti al fratello ed alla cognata.
Gianni fece un cenno affermativo del capo, senza parlare, continuando a brancicare il telegramma con moto convulso.

Bibliografia

  • Anna Vertua Gentile, Ida attrice, A. Barion Editore, Milano 1929.