Mario Adinolfi: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Mario Adinolfi==
==Citazioni su Mario Adinolfi==
*Adinolfi, infatti, mostra scarsa dimestichezza con la conduzione, ha un marcato accento romanesco, è un inguaribile narciso. Però è giovane perché ha un blog. Sul quale scrive: «Sono orgoglioso di aver messo il mio lavoro a disposizione di chi ricorda che le mafie hanno causato negli ultimi quindici anni 2500 morti in questo nostro malandato paese». Non sarebbe meglio acquisire qualche competenza, oltre al mestiere di blogger, prima di affrontare temi così importanti e decisivi? ([[Aldo Grasso]])
*Adinolfi, infatti, mostra scarsa dimestichezza con la conduzione, ha un marcato accento romanesco, è un inguaribile narciso. Però è giovane perché ha un blog. Sul quale scrive: «Sono orgoglioso di aver messo il mio lavoro a disposizione di chi ricorda che le mafie hanno causato negli ultimi quindici anni 2500 morti in questo nostro malandato paese». Non sarebbe meglio acquisire qualche competenza, oltre al mestiere di blogger, prima di affrontare temi così importanti e decisivi? ([[Aldo Grasso]])

*Mi piacerebbe votare un outsider, uno che sicuramente non vincerà ma che vuole cimentarsi, che vuole contare quelli come lui, quelli della non-politica, quelli di una generazione futura, quelli che non sono né prima né seconda repubblica ma che sono ultima repubblica. Uno che abbia il coraggio e la forza della disperazione per buttarsi in una impresa inutile e utilissima. Uno che sappia che sta facendo una cosa imbecille, ma la fa lo stesso perché qualcuno le deve pur fare le cose imbecilli. Mi piacerebbe votare uno che conosce la gente più di tutti gli altri messi insieme, ma la gente vera, non quella che conosce Veltroni. Mi piacerebbe votare uno che quando ha letto che il limite massimo di soldi che si possono spendere per le primarie è 250 mila euri si è messo a ridere. Mi piacerebbe votare uno come me, uno che passa il tempo a cazzeggiare con internet e con i blog. Come dite? C’è già uno così? C’è Mario Adinolfi? E allora che cosa sto a perdere tempo. Io voto Mario Adinolfi. ([[Claudio Sabelli Fioretti]])

*Mario Adinolfi è l'unico membro del comitato nazionale del Partito democratico che dopo le elezioni abbia chiesto ufficialmente le dimissioni del segretario del partito. Ha poco più di 35 anni, è un blogger molto noto per la sua verve polemica, ha una corporatura possente, vagamente ferrariana. Alle primarie corse contro Veltroni, alle politiche è arrivato primo dei non eletti del Lazio e l'ex sindaco di Roma lo ha lasciato a terra optando per lo stesso collegio (lasciando posto, altrove, all'onorevole Mantini, un molto più anonimo e più docile margheritino). Nell'ultima riunione del massimo organismo direttivo del Pd, Adinolfi è arrivato a chiedere che Veltroni se ne andasse. La maggior parte dei giornali non l'hanno nemmeno scritto, la riunione è finita dopo il suo intervento. ([[Luca Telese]])


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Versione delle 10:39, 12 giu 2008

Mario Adinolfi

Mario Adinolfi (1971 – vivente), giornalista, scrittore, blogger, politico italiano.

  • Dai blog, dove le idee aggregano consensi, i consensi aggregheranno denari e tutto si farà mobilitazione politica. Vincente, molto presto. E destinata a reggere l'urto del tempo e del declinare delle passioni. Insomma, non sarà più una mobilitazione emotiva, come certamente è stato il V-Day. Sarà una stabile costruzione di una proposta alternativa di governare la politica, saltando la mediazione di professionisti ormai inutili e conducendo il mondo verso un'era nuova: l'era della democrazia diretta, fatta di primarie, di leggi di iniziativa popolare, di referendum propositivi e abrogativi, di un esecutivo snello ed efficiente eletto direttamente dai cittadini che governerà con limite di due mandati. (da una lettera indirizzata a lastampa.it il 13 settembre 2007)
  • Derubricare la forma blog e addirittura internet nel suo complesso a strumento di informazione è l'errore classico che compie chi internet non la vive pienamente. I blog non sono solo uno strumento di informazione e di denuncia. I blog possono essere (e non da oggi) un luogo della politica. Non della chiacchiera politica, del teatrino, del gossip o della lamentazione perpetua del piove-governo-ladro. I blog sono un luogo dell'aggregazione di idee e consenso, della politica vera dunque, da almeno quattro anni. Da quando cioè un signore chiamato Howard Dean e un movimento del web chiamato Move On sono riusciti a raccogliere qualcosa come settantotto milioni di dollari in poche settimane per consentire all'ex governatore del Vermont di sfidare il classicissimo vecchio senatore bostoniano John Kerry in Heinz alle primarie del partito democratico per le elezioni presidenziali americane del 2004. Quel modello, che portò Dean prima a far tremare Kerry per la nomination e oggi a guidare la macchina organizzativa del partito democratico americano, raccontò al mondo che la rete era qualcosa in più rispetto a uno strumento di informazione. Era una novità epocale capace di trasformare un signore sconosciuto in un concorrente credibile per la presidenza della più grande superpotenza del pianeta. (da una lettera indirizzata a lastampa.it il 13 settembre 2007)
  • Sta affacciandosi un sistema nuovo di decisione per le comunità in cui viviamo. Passa dalla rete, non siate distratti e non sottovalutate i blog. Sono le avanguardie di questa transizione, inevitabile, verso la politica del futuro. (da una lettera indirizzata a lastampa.it il 13 settembre 2007)

Citazioni su Mario Adinolfi

  • Adinolfi, infatti, mostra scarsa dimestichezza con la conduzione, ha un marcato accento romanesco, è un inguaribile narciso. Però è giovane perché ha un blog. Sul quale scrive: «Sono orgoglioso di aver messo il mio lavoro a disposizione di chi ricorda che le mafie hanno causato negli ultimi quindici anni 2500 morti in questo nostro malandato paese». Non sarebbe meglio acquisire qualche competenza, oltre al mestiere di blogger, prima di affrontare temi così importanti e decisivi? (Aldo Grasso)

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