Fabrizia Ramondino: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
'''Fabrizia Ramondino''' (1936 – |
'''Fabrizia Ramondino''' (1936 – 2008), scrittrice italiana. |
||
==[[Incipit]] di ''Taccuino tedesco''== |
==[[Incipit]] di ''Taccuino tedesco''== |
||
Fu così che venni a sapere in modo definitivo come nascono i bambini. Avevo diciassette anni e preparavo gli esami di maturità con un'[[Amico|amica]] del Viale Elena. Il Viale Elena era stato costruito in un periodo umbertino e era ombreggiato da due file di pini, regolari come i palazzi signorili, che facevano frangente da un lato al [[vento]] del [[mare]], dall'altro ai poveri della Torretta. Ciacunna di noi due ragazze aveva i propri modelli di [[donna]] o fantasmi interiori. Per me, che appartenevo a una famiglia colta, ma decaduta economicamente, e che per varie vicissitudini ero outsider, tanto a [[scuola]] che nella borghesia [[Napoli|napoletana]], il fantasma amato era Anna Maria Ortese, che pochi anni prima aveva frequentato quel Viale. Per la mia amica, che apparteneva a una [[famiglia]] più incolta, ma in rapida ascesa sociale, il fantasma era G. L., donna bellissima, elegante e libera. Attorno a ambedue i fantasmi femminili aleggiava il [[peccato]]: quello di [[comunismo]] attorno a Anna Maria Ortese, quello di [[sesso]] attorno a G. L. |
Fu così che venni a sapere in modo definitivo come nascono i bambini. Avevo diciassette anni e preparavo gli esami di maturità con un'[[Amico|amica]] del Viale Elena. Il Viale Elena era stato costruito in un periodo umbertino e era ombreggiato da due file di pini, regolari come i palazzi signorili, che facevano frangente da un lato al [[vento]] del [[mare]], dall'altro ai poveri della Torretta. Ciacunna di noi due ragazze aveva i propri modelli di [[donna]] o fantasmi interiori. Per me, che appartenevo a una famiglia colta, ma decaduta economicamente, e che per varie vicissitudini ero outsider, tanto a [[scuola]] che nella borghesia [[Napoli|napoletana]], il fantasma amato era Anna Maria Ortese, che pochi anni prima aveva frequentato quel Viale. Per la mia amica, che apparteneva a una [[famiglia]] più incolta, ma in rapida ascesa sociale, il fantasma era G. L., donna bellissima, elegante e libera. Attorno a ambedue i fantasmi femminili aleggiava il [[peccato]]: quello di [[comunismo]] attorno a [[Anna Maria Ortese]], quello di [[sesso]] attorno a G. L. |
||
{{NDR|Fabrizia Ramondino, ''Taccuino tedesco'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.}} |
|||
==Bibliografia== |
==Bibliografia== |
||
*Fabrizia Ramondino, ''Taccuino tedesco'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996. |
*Fabrizia Ramondino, ''Taccuino tedesco'', I Prismi, Edizioni de ''Il Mattino'', 1996. |
||
{{stub}} |
|||
[[Categoria:Scrittori italiani]] |
[[Categoria:Scrittori italiani|Ramondino]] |
Versione delle 15:09, 24 giu 2008
Fabrizia Ramondino (1936 – 2008), scrittrice italiana.
Incipit di Taccuino tedesco
Fu così che venni a sapere in modo definitivo come nascono i bambini. Avevo diciassette anni e preparavo gli esami di maturità con un'amica del Viale Elena. Il Viale Elena era stato costruito in un periodo umbertino e era ombreggiato da due file di pini, regolari come i palazzi signorili, che facevano frangente da un lato al vento del mare, dall'altro ai poveri della Torretta. Ciacunna di noi due ragazze aveva i propri modelli di donna o fantasmi interiori. Per me, che appartenevo a una famiglia colta, ma decaduta economicamente, e che per varie vicissitudini ero outsider, tanto a scuola che nella borghesia napoletana, il fantasma amato era Anna Maria Ortese, che pochi anni prima aveva frequentato quel Viale. Per la mia amica, che apparteneva a una famiglia più incolta, ma in rapida ascesa sociale, il fantasma era G. L., donna bellissima, elegante e libera. Attorno a ambedue i fantasmi femminili aleggiava il peccato: quello di comunismo attorno a Anna Maria Ortese, quello di sesso attorno a G. L.
Bibliografia
- Fabrizia Ramondino, Taccuino tedesco, I Prismi, Edizioni de Il Mattino, 1996.