Georgi Dimitrov: differenze tra le versioni
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'''Georgi Dimitrov''' (1882 – 1949), politico bulgaro. |
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*Il fascismo al potere [...] è la dittatura terrorista aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario. (citato in Gustavo Corni, ''Introduzione alla storia della Germania contemporanea'', Bruno Mondadori, 1995, p. 127) |
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"'''...La stampa mi ha calunniato in tutte le maniere - ciò mi è del tutto indifferente - ma insieme a me hanno chiamato "selvaggio ” e "barbaro" anche il popolo bulgaro; mi hanno chiamato "losco personaggio balcanico “, "bulgaro selvaggio “, e questo non lo posso passare sotto silenzio... |
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⚫ | *La stampa mi ha calunniato in tutte le maniere - ciò mi è del tutto indifferente - ma insieme a me hanno chiamato "selvaggio" e "barbaro" anche il popolo bulgaro; mi hanno chiamato "losco personaggio balcanico", "bulgaro selvaggio", e questo non lo posso passare sotto silenzio [...] Un popolo che è vissuto 500 anni sotto il giogo straniero senza aver perso la propria lingua e la propria nazionalità; la nostra classe operaia ed i nostri contadini, che hanno lottato e lottano contro il fascismo bulgaro, per il comunismo, un tale popolo non può essere barbaro e selvaggio. In Bulgaria i barbari ed i selvaggi sono soltanto i fascisti. Ma io vi domando, signor Presidente, in quale paese il [[fascismo]] non è barbaro e selvaggio? (dall'ultima dichiarazione al processo per l'attentato al Reichstag tedesco, 16 dicembre 1933{{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}) |
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[[Categoria:Politici|Dimitrov, Georgi]] |
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[[sv:Georgi Dimitrov]] |
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Versione delle 21:06, 22 lug 2008
Georgi Dimitrov (1882 – 1949), politico bulgaro.
- Il fascismo al potere [...] è la dittatura terrorista aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario. (citato in Gustavo Corni, Introduzione alla storia della Germania contemporanea, Bruno Mondadori, 1995, p. 127)
- La stampa mi ha calunniato in tutte le maniere - ciò mi è del tutto indifferente - ma insieme a me hanno chiamato "selvaggio" e "barbaro" anche il popolo bulgaro; mi hanno chiamato "losco personaggio balcanico", "bulgaro selvaggio", e questo non lo posso passare sotto silenzio [...] Un popolo che è vissuto 500 anni sotto il giogo straniero senza aver perso la propria lingua e la propria nazionalità; la nostra classe operaia ed i nostri contadini, che hanno lottato e lottano contro il fascismo bulgaro, per il comunismo, un tale popolo non può essere barbaro e selvaggio. In Bulgaria i barbari ed i selvaggi sono soltanto i fascisti. Ma io vi domando, signor Presidente, in quale paese il fascismo non è barbaro e selvaggio? (dall'ultima dichiarazione al processo per l'attentato al Reichstag tedesco, 16 dicembre 1933 citazione necessaria)