Charles Caleb Colton: differenze tra le versioni

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Versione delle 10:06, 20 set 2008

Charles Caleb Colton (1780 – 1832), scrittore britannico.

Senza fonte

  • Chi conosce se stesso, conosce gli altri, ma chi non conosce se stesso non potrà mai fare un discorso molto profondo sulla mente altrui.
  • Ci sono degli inganni così ben congegnati che sarebbe stupido non cascarvi.
  • Gli uomini nascono con due occhi ed una sola lingua, quindi per ogni cosa che dicono ne devono vedere due.
  • Il genio, per un verso, è come l'oro: un'infinità di persone che non ha né l'uno né l'altro, non fa che scriverne.
  • Il silenzio è stupido se siamo saggi, ma saggio se siamo stupidi.
  • La critica è come lo champagne: non c'è niente di più ributtante quando è cattiva, niente di più delizioso quando è buona.
  • L'amicizia è un po' come la salute: se ne apprezza il valore solo quando la si perde.
  • L'ebbrezza della rabbia, come quella del vino, ci mostra agli altri, ma ci nasconde a noi stessi. Noi danneggiamo la nostra stessa causa nell'opinione del mondo quando la difendiamo troppo appassionatamente.
  • Quando le masse applaudono, ci si chiede cosa si è fatto di male; quando criticano, ci si chiede cosa si è fatto di bene.

Lacon

  • Gli esami sono terribili anche per i meglio preparati, perché il più stupido fra gli stupidi può fare domande a cui il più saggio fra gli uomini non è in grado di rispondere.
  • L'applauso è lo sprone delle menti forti, il fine e lo scopo di quelle deboli. (vol. I, n. 324)
  • L'imitazione è la più sincera delle adulazioni.[1] (vol. I, n. 217)
  • Nessuno ama tanto i segreti quanto chi non ha intenzione di mantenerli. (vol. I, n. 40)
  • Quando non hai niente da dire, non dire niente. (vol. I, 1820, n. 183)

Note

  1. Spesso erroneamente citata come "L'imitazione è la forma più sincera di adulazione". Erroneamente attribuita anche a John Garland Pollard: la sua opera Connotary contiene, infatti, anche citazioni di altri autori.