Mario Vargas Llosa: differenze tra le versioni

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'''Jorge Mario Pedro Vargas Llosa''' (1936 – vivente), scrittore peruviano.
'''Jorge Mario Pedro Vargas Llosa''' (1936 – vivente), scrittore peruviano.
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*Hai mai conosciuto quegli [[uomini]] che in vecchiaia scoprono il sesso e la religione? Diventano ansiosi, ardenti, instancabili.(da ''Storia di Mayta'', p. 167)
*{{NDR|Riferendosi alla cultura occidentale}} Il suo merito più significativo, quello che, forse, costituisce un «unicum» nell'ampio ventaglio delle culture mondiali e che le ha consentito più volte di risorgere dalle proprie rovine quando pareva condannata a morte certa, è stata la capacità di fare autocritica. (da ''Occidente. L'agonia del paradiso'', ''La Stampa'', 18 aprile 2004)
*{{NDR|Riferendosi alla cultura occidentale}} Il suo merito più significativo, quello che, forse, costituisce un «unicum» nell'ampio ventaglio delle culture mondiali e che le ha consentito più volte di risorgere dalle proprie rovine quando pareva condannata a morte certa, è stata la capacità di fare autocritica. (da ''Occidente. L'agonia del paradiso'', ''La Stampa'', 18 aprile 2004)
*L'autentico [[rivoluzione|rivoluzionario]] è logico e freddo, non un sentimentale. (da
''Storia di Mayta'', p. 177)
*La [[democrazia]] è un evento che, solitamente, provoca sbadigli nei paesi in cui esiste uno stato di diritto e i cittadini godono di libertà di movimento e d'espressione e d'un sistema giudiziario al quale potersi rivolgere in caso d'aggressione. (da ''Occidente. L'agonia del paradiso'')
*La [[democrazia]] è un evento che, solitamente, provoca sbadigli nei paesi in cui esiste uno stato di diritto e i cittadini godono di libertà di movimento e d'espressione e d'un sistema giudiziario al quale potersi rivolgere in caso d'aggressione. (da ''Occidente. L'agonia del paradiso'')
*Neppure l'[[amicizia]] viene prima della [[rivoluzione]] per un rivoluzionario. [...] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto. (da ''Storia di Mayta'', p. 70)


== Senza fonte ==
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"E invece delle visitatrici, lama e vigogne," si mette il chepì, spegne la luce, tende una mano il Tigre Collazos. "Lei è proprio un tipo strano, Pantoja. Sì, adesso può andare".<br />"Brrrr, che freddo, che freddo!" rabbrividisce Pochita. "Dove sono i fiammiferi? Dov'è quella dannata candela? Com'è orribile vivere senza luce elettrica. Panta, sveglia, sono già le cinque. Non capisco perché devi andare di persona a controllare la colazione dei soldati, pignolo. È molto presto, muoio di freddo. Ahi, idiota, mi hai graffiata di nuovo con quel braccialetto. Perché non te lo togli di notte? Ti ho detto che sono le cinque, sveglia Panta".
"E invece delle visitatrici, lama e vigogne," si mette il chepì, spegne la luce, tende una mano il Tigre Collazos. "Lei è proprio un tipo strano, Pantoja. Sì, adesso può andare".<br />"Brrrr, che freddo, che freddo!" rabbrividisce Pochita. "Dove sono i fiammiferi? Dov'è quella dannata candela? Com'è orribile vivere senza luce elettrica. Panta, sveglia, sono già le cinque. Non capisco perché devi andare di persona a controllare la colazione dei soldati, pignolo. È molto presto, muoio di freddo. Ahi, idiota, mi hai graffiata di nuovo con quel braccialetto. Perché non te lo togli di notte? Ti ho detto che sono le cinque, sveglia Panta".


==[[Incipit]] di ''Storia di Mayta''==
==''Storia di Mayta''==
===[[Incipit]]===
Correre di mattina lungo il molo di Baranco, quando l'umidità della notte impregna ancora l'aria e rende i marciapiedi scivolosi e lucidi, è un buon modo per cominciare la giornata. Il cielo è grigio, anche d'estate, perché il sole non compare sul quartiere prima delle dieci, e la foschia rende impreciso il limite delle cose, il profilo dei gabbiani, il pellicano che attraversa in volo la linea frantumata della scogliera. Il mare ha un aspetto plumbeo, verde scuro, fumante, adirato, con macchie di spuma e onde che avanzano sempre alla stessa distanza verso la spiaggia. Talvolta una barchetta di pescatori si dimena fra le scosse; talaltra una raffica di vento scosta le nuvole e compaiono in lontananza La Punta e le isole terrose di San Lorenzo e del Frontón. E' un paesaggio bello, a patto di fissare lo sguardo sugli elementi e gli uccelli. Perché quanto ha fatto l'uomo, invece, è brutto.
Correre di mattina lungo il molo di Baranco, quando l'umidità della notte impregna ancora l'aria e rende i marciapiedi scivolosi e lucidi, è un buon modo per cominciare la giornata. Il cielo è grigio, anche d'estate, perché il sole non compare sul quartiere prima delle dieci, e la foschia rende impreciso il limite delle cose, il profilo dei gabbiani, il pellicano che attraversa in volo la linea frantumata della scogliera. Il mare ha un aspetto plumbeo, verde scuro, fumante, adirato, con macchie di spuma e onde che avanzano sempre alla stessa distanza verso la spiaggia. Talvolta una barchetta di pescatori si dimena fra le scosse; talaltra una raffica di vento scosta le nuvole e compaiono in lontananza La Punta e le isole terrose di San Lorenzo e del Frontón. E' un paesaggio bello, a patto di fissare lo sguardo sugli elementi e gli uccelli. Perché quanto ha fatto l'uomo, invece, è brutto.

===Citazioni===
*Neppure l'[[amicizia]] viene prima della [[rivoluzione]] per un rivoluzionario. [...] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto. (p. 70)
*Hai mai conosciuto quegli [[uomini]] che in vecchiaia scoprono il sesso e la religione? Diventano ansiosi, ardenti, instancabili. (p. 167)
*L'autentico [[rivoluzione|rivoluzionario]] è logico e freddo, non un sentimentale. (p. 177)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 13:36, 29 ott 2008

Jorge Mario Pedro Vargas Llosa (1936 – vivente), scrittore peruviano.

  • [Riferendosi alla cultura occidentale] Il suo merito più significativo, quello che, forse, costituisce un «unicum» nell'ampio ventaglio delle culture mondiali e che le ha consentito più volte di risorgere dalle proprie rovine quando pareva condannata a morte certa, è stata la capacità di fare autocritica. (da Occidente. L'agonia del paradiso, La Stampa, 18 aprile 2004)
  • La democrazia è un evento che, solitamente, provoca sbadigli nei paesi in cui esiste uno stato di diritto e i cittadini godono di libertà di movimento e d'espressione e d'un sistema giudiziario al quale potersi rivolgere in caso d'aggressione. (da Occidente. L'agonia del paradiso)

Senza fonte

  • Uno scrittore non sceglie i suoi argomenti, sono questi ultimi a sceglierlo.
  • Non importa quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, mentre la disperazione non è nulla.

La città e i cani

Incipit

"Quattro," disse il Giaguaro.
Al chiarore incerto che il globo di luce diffondeva nel locale, attraverso le poche sfaccettature di vetro non ancora coperte di sudiciume, le espressioni dei visi si rilassano: il pericolo era passato per tutti, salvo che per Porfirio Cava. I dadi erano immobili, bianchi contro il suolo sporco, e segnavano tre e uno.
"Quattro," ripeté il Giaguaro. "Chi è?"
"Io," mormorò Cava. "Avevo detto quattro."
"Muoviti," replicò il Giaguaro. "Lo sai, la seconda a sinistra."

Explicit

"Continuerai a fare la vita di sempre?" chiese il Giaguaro.
"Vuoi dire se continuerò a rubare?" Higueras il secco fece una smorfia. "Suppongo di sì. Sai perché? Perché il lupo perde il pelo ma non il vizio, come diceva il Culepe. Per ora, farò meglio ad andarmene da Lima."
"Sono tuo amico," disse il Giaguaro. "Avvisami, se posso darti una mano."
"Certo che puoi darmela," disse il secco. "Pagami da bere. Non ho più un soldo."

Pantaleón e le visitatrici

Incipit

"Sveglia, Panta," dice Pochita. "Sono già le otto. Panta, Pantita".
"Già le otto? Accidenti, che sonno ho," sbadiglia Pantita. "Mi hai cucito il gallone?"
"Signorsì, tenente," si mette sull'attenti Pochita. "Oh, scusa, capitano. Finché non mi abituo continuerai a essere un tenentino, amore. Sì, fatto, è splendido. Ma alzati una buona volta. Il tuo appuntamento non è alle?"
"Alle nove, sì," si insapona Pantita. "Dove ci manderanno, Pocha? Passami l'asciugamano, per favore. Tu dove credi, tesoro?"
"Qui, a Lima," contempla il cielo grigio, i balconi, le macchine, i passanti Pochita. "Ah, mi viene l'acquolina in bocca: Lima, Lima, Lima".
"Te lo sogni, Lima mai, che speranze," si guarda nello specchio, si annoda la cravatta Panta. "Se fosse almeno una città come Trujillo o Tacna, sarei già felice".

Explicit

"La guarnigione di Pomata, hanno bisogno di un intendente," tira le tende, chiude a chiave gli armadi, riordina le scrivanie, prende una valigetta il colonnello López López. "Invece del Rio delle Amazzoni avrà il lago Titicaca".
"E invece del caldo della foresta, il freddo degli altipiani delle Ande," apre la porta, lascia passare gli altri il generale Victoria.
"E invece delle visitatrici, lama e vigogne," si mette il chepì, spegne la luce, tende una mano il Tigre Collazos. "Lei è proprio un tipo strano, Pantoja. Sì, adesso può andare".
"Brrrr, che freddo, che freddo!" rabbrividisce Pochita. "Dove sono i fiammiferi? Dov'è quella dannata candela? Com'è orribile vivere senza luce elettrica. Panta, sveglia, sono già le cinque. Non capisco perché devi andare di persona a controllare la colazione dei soldati, pignolo. È molto presto, muoio di freddo. Ahi, idiota, mi hai graffiata di nuovo con quel braccialetto. Perché non te lo togli di notte? Ti ho detto che sono le cinque, sveglia Panta".

Storia di Mayta

Incipit

Correre di mattina lungo il molo di Baranco, quando l'umidità della notte impregna ancora l'aria e rende i marciapiedi scivolosi e lucidi, è un buon modo per cominciare la giornata. Il cielo è grigio, anche d'estate, perché il sole non compare sul quartiere prima delle dieci, e la foschia rende impreciso il limite delle cose, il profilo dei gabbiani, il pellicano che attraversa in volo la linea frantumata della scogliera. Il mare ha un aspetto plumbeo, verde scuro, fumante, adirato, con macchie di spuma e onde che avanzano sempre alla stessa distanza verso la spiaggia. Talvolta una barchetta di pescatori si dimena fra le scosse; talaltra una raffica di vento scosta le nuvole e compaiono in lontananza La Punta e le isole terrose di San Lorenzo e del Frontón. E' un paesaggio bello, a patto di fissare lo sguardo sugli elementi e gli uccelli. Perché quanto ha fatto l'uomo, invece, è brutto.

Citazioni

  • Neppure l'amicizia viene prima della rivoluzione per un rivoluzionario. [...] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto. (p. 70)
  • Hai mai conosciuto quegli uomini che in vecchiaia scoprono il sesso e la religione? Diventano ansiosi, ardenti, instancabili. (p. 167)
  • L'autentico rivoluzionario è logico e freddo, non un sentimentale. (p. 177)

Bibliografia

  • Mario Vargas Llosa, La città e i cani (La ciudad y los perros), traduzione di Enrico Cicogna, Einaudi Tascabili, 1998. ISBN 8806147749
  • Mario Vargas Llosa, Pantaleón e le visitatrici (Pantaleón y las visitadoras), traduzione di Angelo Morino, Einaudi, Torino, 2001. ISBN 8806158481
  • Mario Vargas Llosa, Storia di Mayta (Historia de Mayta), traduzione di Angelo Morino, Rizzoli, Milano, 1985. ISBN 8817678805

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