Papa Benedetto XVI: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Inversione degli accenti delle parole di questa lista
Donluca (discussione | contributi)
sezione e citazioni (sposto una da discorsi)
Riga 12: Riga 12:
*Ritengo che la sua {{NDR|di [[Hans Urs von Balthasar]]}} riflessione teologica mantenga intatta fino ad oggi una profonda attualità e provochi ancora molti ad addentrarsi sempre più nella profondità del mistero della fede, tenuti per mano da una guida così autorevole. (dalla lettera inviata in occasione del convegno "Solo l'amore è credibile" del 6 al 7 ottobre 2005).
*Ritengo che la sua {{NDR|di [[Hans Urs von Balthasar]]}} riflessione teologica mantenga intatta fino ad oggi una profonda attualità e provochi ancora molti ad addentrarsi sempre più nella profondità del mistero della fede, tenuti per mano da una guida così autorevole. (dalla lettera inviata in occasione del convegno "Solo l'amore è credibile" del 6 al 7 ottobre 2005).
*{{NDR|Accogliendo il primo ministro [[Berlusconi]] in Vaticano}} «Signor Presidente, buon giorno. Saluto un vecchio amico, giovane ma vecchio.» (da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/07/berlusconi-incontra-il-papa-forte-sintonia-di.html ''Berlusconi incontra il Papa: "Forte sintonia di vedute"''], in ''repubblica.it'', 7 giungno 2008)
*{{NDR|Accogliendo il primo ministro [[Berlusconi]] in Vaticano}} «Signor Presidente, buon giorno. Saluto un vecchio amico, giovane ma vecchio.» (da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/07/berlusconi-incontra-il-papa-forte-sintonia-di.html ''Berlusconi incontra il Papa: "Forte sintonia di vedute"''], in ''repubblica.it'', 7 giungno 2008)

===Angelus / Regina Coeli===
*L'umiltà può essere considerata il suo {{NDR|di Giovanni Paolo I}} testamento spirituale. Grazie proprio a questa sua virtù, bastarono 33 giorni perché Papa Luciani entrasse nel cuore della gente. Nei discorsi usava esempi tratti da fatti di vita concreta, dai suoi ricordi di famiglia e dalla saggezza popolare. La sua semplicità era veicolo di un insegnamento solido e ricco, che, grazie al dono di una memoria eccezionale e di una vasta cultura, egli impreziosiva con numerose citazioni di scrittori ecclesiastici e profani. È stato così un impareggiabile catechista, sulle orme di san Pio X, suo conterraneo e predecessore prima sulla cattedra di san Marco e poi su quella di san Pietro. ([http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2008/documents/hf_ben-xvi_ang_20080928_it.html 28 settembre 2008])
*Chi avendo ricevuto il Battesimo, la Comunione, la Cresima seppellisce poi tali doni sotto una coltre di pregiudizi, sotto una falsa immagine di Dio che paralizza la fede e le opere, così da tradire le attese del Signore {{NDR|non porta frutto}}. ([http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2008/documents/hf_ben-xvi_ang_20081116_it.html 16 novembre 2008])
*Se invece ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina. ([http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2008/documents/hf_ben-xvi_ang_20081123_it.html 23 novembre 2008])


===Omelie===
===Omelie===
Riga 46: Riga 51:
*Il cedimento morale di tanti cristiani anzi, la crisi stessa della [[Chiesa]] hanno una causa. E questa causa è, per dirla chiara, l'indebolimento della [[fede]]. È impossibile vivere la [[morale]] cattolica se non si è più convinti, e fino in fondo, che Gesù Cristo è il figlio di Dio e che nel vangelo è contenuto il progetto divino per l'uomo. (dal ''Corriere della sera'', 19 novembre 2003)
*Il cedimento morale di tanti cristiani anzi, la crisi stessa della [[Chiesa]] hanno una causa. E questa causa è, per dirla chiara, l'indebolimento della [[fede]]. È impossibile vivere la [[morale]] cattolica se non si è più convinti, e fino in fondo, che Gesù Cristo è il figlio di Dio e che nel vangelo è contenuto il progetto divino per l'uomo. (dal ''Corriere della sera'', 19 novembre 2003)
*Il consumo brutale della creazione inizia dove non c'è [[Dio]], dove la materia è ormai soltanto materiale per noi, dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l'insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi; inizia dove non esiste più alcuna dimensione della vita al di là della morte, dove in questa vita dobbiamo accaparrarci il tutto e possedere la vita nella massima intensità possibile, dove dobbiamo possedere tutto ciò che è possibile possedere. (dall'incontro con il clero della diocesi di Bressanone, 6 agosto 2008)
*Il consumo brutale della creazione inizia dove non c'è [[Dio]], dove la materia è ormai soltanto materiale per noi, dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l'insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi; inizia dove non esiste più alcuna dimensione della vita al di là della morte, dove in questa vita dobbiamo accaparrarci il tutto e possedere la vita nella massima intensità possibile, dove dobbiamo possedere tutto ciò che è possibile possedere. (dall'incontro con il clero della diocesi di Bressanone, 6 agosto 2008)
*L'umiltà può essere considerata il suo {{NDR|di Giovanni Paolo I}} testamento spirituale. Grazie proprio a questa sua virtù, bastarono 33 giorni perché Papa Luciani entrasse nel cuore della gente. Nei discorsi usava esempi tratti da fatti di vita concreta, dai suoi ricordi di famiglia e dalla saggezza popolare. La sua semplicità era veicolo di un insegnamento solido e ricco, che, grazie al dono di una memoria eccezionale e di una vasta cultura, egli impreziosiva con numerose citazioni di scrittori ecclesiastici e profani. È stato così un impareggiabile catechista, sulle orme di san Pio X, suo conterraneo e predecessore prima sulla cattedra di san Marco e poi su quella di san Pietro. (dall'angelus del 28 settembre 2008)
*La [[libertà]] non è facoltà di disimpegno da; è facoltà di impegno per – una partecipazione all'Essere stesso. Di conseguenza, l'autentica libertà non può mai essere raggiunta nell'allontanamento da Dio. (dal discorso agli educatori cattolici, sala Conferenza dell'Università Cattolica d'America, Washington, D.C., giovedì, 17 aprile 2008)
*La [[libertà]] non è facoltà di disimpegno da; è facoltà di impegno per – una partecipazione all'Essere stesso. Di conseguenza, l'autentica libertà non può mai essere raggiunta nell'allontanamento da Dio. (dal discorso agli educatori cattolici, sala Conferenza dell'Università Cattolica d'America, Washington, D.C., giovedì, 17 aprile 2008)
*Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore. (dall'udienza generale del 1° giugno 2005)
*Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore. (dall'udienza generale del 1° giugno 2005)

Versione delle 11:29, 24 nov 2008

Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Alois Ratzinger (1927 – vivente), papa della Chiesa Cattolica Romana.

Citazioni di Papa Benedetto XVI

  • Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell'autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica (Commentary on the documents of Vatican II, 1969)
  • È un bene che Lei faccia chiarezza sulle questioni di Harry Potter, giacché queste sono seduzioni sottili, che hanno un effetto impercettibile ed appunto per questo profondo, e logorano il Cristianesimo nell'anima prima che questo possa formarsi perfettamente.
Es ist gut, daß Sie in Sachen Harry Potter aufklären, denn dies sind subtile Verführungen, die unmerklich und gerade dadurch tief wirken und das Christentum in der Seele zersetzen, ehe es überhaupt recht wachsen konnte. (da una lettera inviata dall'allora cardinale a Gabriele Kuby, 7 marzo 2003)[1]
  • Fare guerra a Dio per estirparlo dal cuore degli uomini porta l'umanità, impaurita e impoverita, verso scelte che non hanno futuro. (dal messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2006)
  • Gli angeli sono, per così dire, i pensieri di Dio rivolti a noi, che, in quanto pensieri divini, non sono solo idee, ma realtà, persone. L'angelo incarna e concretizza la sollecitudine di Dio per ogni uomo. Il mio angelo custode non è nient'altro che espressione del fatto ch'io sono conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio, è il pensiero d'amore che Dio nutre per me, che mi circonda e mi guida in ogni istante. (da Famiglia Cristiana, anni 1970; citato in Renata Maderna, Quando Ratzinger scriveva per il nostro giornale, Famiglia Cristiana, n. 18, 1° maggio 2005)
  • Il coraggio di aprirsi all'ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza – è questo il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica, entra nella disputa del tempo presente. "Non agire secondo ragione, non agire con il logos, è contrario alla natura di Dio", ha detto Manuele II, partendo dalla sua immagine cristiana di Dio, all'interlocutore persiano. È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i nostri interlocutori. Ritrovarla noi stessi sempre di nuovo, è il grande compito dell'università.[2]
  • La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo. (anni settanta; citato in Curzio Maltese, I conti della Chiesa: ecco quanto ci costa, la Repubblica, 28 settembre 2007)
  • [Qualora si tentasse] una teologizzazione della politica, allora ci sarebbe una ideologizzazione della fede [...] e la politica non si desume dalla fede ma dalla ragione. In questo senso lo stato dev'essere uno stato laico, profano nel senso positivo. (citato in Enzo Bianchi, La differenza cristiana, Einaudi, 2006, I, 3)
  • Ritengo che la sua [di Hans Urs von Balthasar] riflessione teologica mantenga intatta fino ad oggi una profonda attualità e provochi ancora molti ad addentrarsi sempre più nella profondità del mistero della fede, tenuti per mano da una guida così autorevole. (dalla lettera inviata in occasione del convegno "Solo l'amore è credibile" del 6 al 7 ottobre 2005).
  • [Accogliendo il primo ministro Berlusconi in Vaticano] «Signor Presidente, buon giorno. Saluto un vecchio amico, giovane ma vecchio.» (da Berlusconi incontra il Papa: "Forte sintonia di vedute", in repubblica.it, 7 giungno 2008)

Angelus / Regina Coeli

  • L'umiltà può essere considerata il suo [di Giovanni Paolo I] testamento spirituale. Grazie proprio a questa sua virtù, bastarono 33 giorni perché Papa Luciani entrasse nel cuore della gente. Nei discorsi usava esempi tratti da fatti di vita concreta, dai suoi ricordi di famiglia e dalla saggezza popolare. La sua semplicità era veicolo di un insegnamento solido e ricco, che, grazie al dono di una memoria eccezionale e di una vasta cultura, egli impreziosiva con numerose citazioni di scrittori ecclesiastici e profani. È stato così un impareggiabile catechista, sulle orme di san Pio X, suo conterraneo e predecessore prima sulla cattedra di san Marco e poi su quella di san Pietro. (28 settembre 2008)
  • Chi avendo ricevuto il Battesimo, la Comunione, la Cresima seppellisce poi tali doni sotto una coltre di pregiudizi, sotto una falsa immagine di Dio che paralizza la fede e le opere, così da tradire le attese del Signore [non porta frutto]. (16 novembre 2008)
  • Se invece ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina. (23 novembre 2008)

Omelie

  • Ci riusciamo solo se ragione e fede si ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell'esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo senso la teologia, non soltanto come disciplina storica e umano-scientifica, ma come teologia vera e propria, cioè come interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell'università e nel vasto dialogo delle scienze.[2]
  • E che dire infine della famiglia? È l'elemento portante della vita sociale, per cui solo lavorando in favore delle famiglie si può rinnovare il tessuto della comunità ecclesiale – [applausi] vedo che siamo d'accordo – e della stessa società civile. (dall'omelia durante la concelebrazione eucaristica, Piazza Ducale, Vigevano, 21 aprile 2007)
  • La compassione cristiana non ha niente a che vedere col pietismo, con l'assistenzialismo. Piuttosto, è sinonimo di solidarietà e di condivisione, ed è animata dalla speranza. (dall'omelia alla banchina di Sant'Apollinare, porto di Brindisi, 15 giugno 2008)
  • La santa inquietudine di Cristo deve animare il pastore: per lui non è indifferente che tante persone vivano nel deserto. E vi sono tante forme di deserto. Vi è il deserto della povertà, il deserto della fame e della sete, vi è il deserto dell'abbandono, della solitudine, dell'amore distrutto. Vi è il deserto dell'oscurità di Dio, dello svuotamento delle anime senza più coscienza della dignità e del cammino dell'uomo. I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi. Perciò i tesori della terra non sono più al servizio dell'edificazione del giardino di Dio, nel quale tutti possano vivere, ma sono asserviti alle potenze dello sfruttamento e della distruzione. (dalla Santa Messa per l'inizio del Pontificato, 24 aprile 2005)
  • Lourdes è un luogo di luce, perché è un luogo di comunione, di speranza e di conversione. (dalla Processione aux flambeaux del 13 settembre 2008).
  • Maria ama ciascuno dei suoi figli, concentrando in particolare la sua attenzione su coloro che, come il Figlio suo nell'ora della Passione, sono in preda alla sofferenza; li ama semplicemente perché sono suoi figli, secondo la volontà di Cristo sulla Croce. (dalla Santa Messa del 15 settembre 2008 a Lourdes con i malati).
  • Quando recitiamo la corona, Maria ci offre il suo cuore e il suo sguardo per contemplare la vita del Figlio suo, Cristo Gesù. (dalla Processione aux flambeaux del 13 settembre 2008).

All'Esplandade des Invalides

  • Il denaro, la sete dell'avere, del potere e persino del sapere non hanno forse distolto l'uomo dal suo Fine vero dalla sua propria verità?
  • L'idolo è un inganno, perché distoglie dalla realtà chi lo serve per confinarlo nel regno dell'apparenza. Ora, non è questa una tentazione propria della nostra epoca, che è la sola sulla quale noi possiamo agire efficacemente? Tentazione d'idolatrare un passato che non esiste più, dimenticandone le carenze; tentazione d'idolatrare un futuro che non esiste ancora, credendo che l'uomo, con le sole sue forze, possa realizzare la felicità eterna sulla terra!
  • L'unico Dio – Padre, Figlio e Spirito Santo – ha creato la nostra ragione e ci dona la fede, proponendo alla nostra libertà di riceverla come un dono prezioso.
  • Mai Dio domanda all'uomo di fare sacrificio della sua ragione! Mai la ragione entra in contraddizione reale con la fede!
  • Mai, nei nostri giudizi, dobbiamo confondere il peccato, che è inaccettabile, e il peccatore del quale non possiamo giudicare lo stato di coscienza e che, in ogni caso, è sempre suscettibile di conversione e di perdono.
  • Niente rimpiazzerà mai una Messa per la salvezza del mondo!

[Benedetto XVI, Omelia in occasione della celebrazione eucaristica, Ippodromo di Randwick, 20 luglio 2008 ]

XXIII Giornata Mondiale della Gioventù

  • Aprite il vostro cuore a questa forza! Rivolgo questo appello in modo speciale a coloro che il Signore chiama alla vita sacerdotale e consacrata. Non abbiate paura di dire il vostro "sì" a Gesù, di trovare la vostra gioia nel fare la sua volontà, donandovi completamente per arrivare alla santità e facendo uso dei vostri talenti a servizio degli altri!
  • Attraverso la grazia dei Sacramenti della Chiesa, questa forza [dello Spirito] fluisce anche nel nostro intimo, come un fiume sotterraneo che nutre lo spirito e ci attira sempre più vicino alla fonte della nostra vera vita, che è Cristo.
  • Che cosa è questo "potere" dello Spirito Santo? È il potere della vita di Dio!
  • la speranza ci liberi dalla superficialità, dall'apatia e dall'egoismo che mortificano le nostre anime e avvelenano i rapporti umani.

[Benedetto XVI, Omelia in occasione della celebrazione eucaristica all'Esplandade des Invalides, Parigi, 13 settembre 2008 ]

Discorsi

  • Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti, e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria, sua Santissima Madre, starà dalla nostra parte. Grazie. (dal suo primo discorso.)
  • Eusebio interpella vivacemente i credenti di ogni tempo riguardo al loro modo di accostarsi alle vicende della storia e della Chiesa in particolare. Egli interpella anche noi: qual è il nostro atteggiamento nei confronti delle vicende della Chiesa? È l'atteggiamento di chi se ne interessa per una semplice curiosità, magari andando in cerca del sensazionale e dello scandalistico a ogni costo? Oppure è l'atteggiamento pieno d'amore, e aperto al mistero, di chi sa – per fede – di poter rintracciare nella storia della Chiesa i segni dell'amore di Dio e le grandi opere della salvezza da Lui compiute? Se questo è il nostro atteggiamento, non possiamo non sentirci stimolati a una risposta più coerente e generosa, a una testimonianza più cristiana di vita, per lasciare i segni dell'amore di Dio anche alle future generazioni. (dall'udienza generale del 13 giugno 2007)
  • I conti sull'uomo, senza Dio, non tornano, e i conti sul mondo, su tutto l'universo, senza di Lui non tornano. (dall'omelia alla spianata dell'Islinger Feld a Regensburg, 12 settembre 2006, in Chi crede non è mai solo. Viaggio in Baviera, tutte le parole del Papa, Cantagalli, Siena 2006, p. 46)
  • Il cedimento morale di tanti cristiani anzi, la crisi stessa della Chiesa hanno una causa. E questa causa è, per dirla chiara, l'indebolimento della fede. È impossibile vivere la morale cattolica se non si è più convinti, e fino in fondo, che Gesù Cristo è il figlio di Dio e che nel vangelo è contenuto il progetto divino per l'uomo. (dal Corriere della sera, 19 novembre 2003)
  • Il consumo brutale della creazione inizia dove non c'è Dio, dove la materia è ormai soltanto materiale per noi, dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l'insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi; inizia dove non esiste più alcuna dimensione della vita al di là della morte, dove in questa vita dobbiamo accaparrarci il tutto e possedere la vita nella massima intensità possibile, dove dobbiamo possedere tutto ciò che è possibile possedere. (dall'incontro con il clero della diocesi di Bressanone, 6 agosto 2008)
  • La libertà non è facoltà di disimpegno da; è facoltà di impegno per – una partecipazione all'Essere stesso. Di conseguenza, l'autentica libertà non può mai essere raggiunta nell'allontanamento da Dio. (dal discorso agli educatori cattolici, sala Conferenza dell'Università Cattolica d'America, Washington, D.C., giovedì, 17 aprile 2008)
  • Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore. (dall'udienza generale del 1° giugno 2005)
  • Prima di ogni attività e di ogni mutamento del mondo deve esserci l'adorazione. Solo essa ci rende veramente liberi; essa soltanto ci dà i criteri per il nostro agire. (discorso alla Curia Romana 22 dicembre 2005)
  • Riflettiamo ora su cos'è la matematica. Di per sé è un sistema astratto, un'invenzione dello spirito umano, che come tale nella sua purezza non esiste. È sempre realizzato approssimativamente, ma – come tale – è un sistema intellettuale, è una grande, geniale invenzione dello spirito umano. La cosa sorprendente è che questa invenzione della nostra mente umana è veramente la chiave per comprendere la natura, che la natura è realmente strutturata in modo matematico e che la nostra matematica, inventata dal nostro spirito, è realmente lo strumento per poter lavorare con la natura, per metterla al nostro servizio attraverso la tecnica. (da Colloquio con i giovani, 6 aprile 2006)
  • Soltanto il tipo di certezza derivante dalla sinergia di matematica ed empiria ci permette di parlare di scientificità. Ciò che pretende di essere scienza deve confrontarsi con questo criterio. E così anche le scienze che riguardano le cose umane, come la storia, la psicologia, la sociologia e la filosofia, cercavano di avvicinarsi a questo canone della scientificità. Importante per le nostre riflessioni, comunque, è ancora il fatto che il metodo come tale esclude il problema Dio, facendolo apparire come problema ascientifico o pre-scientifico. Con questo, però, ci troviamo davanti ad una riduzione del raggio di scienza e ragione che è doveroso mettere in questione. [...] Il soggetto decide, in base alle sue esperienze, che cosa gli appare religiosamente sostenibile, e la "coscienza" soggettiva diventa in definitiva l'unica istanza etica. In questo modo, però, l'ethos e la religione perdono la loro forza di creare una comunità e scadono nell'ambito della discrezionalità personale. È questa una condizione pericolosa per l'umanità: lo costatiamo nelle patologie minacciose della religione e della ragione – patologie che necessariamente devono scoppiare, quando la ragione viene ridotta a tal punto che le questioni della religione e dell'ethos non la riguardano più. Ciò che rimane dei tentativi di costruire un'etica partendo dalle regole dell'evoluzione o dalla psicologia e dalla sociologia, è semplicemente insufficiente.[2]
  • Tutti gli uomini appartengono ad un'unica e medesima famiglia. L'esaltazione esasperata delle proprie differenze contrasta con questa verità di fondo. (dal messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2006)

College de Bernardins

  • Da questa esigenza intrinseca del parlare con Dio e del cantarLo con le parole donate da Lui stesso è nata la grande musica occidentale. Non si trattava di una "creatività" privata, in cui l'individuo erige un monumento a se stesso, prendendo come criterio essenzialmente la rappresentazione del proprio io. Si trattava piuttosto di riconoscere attentamente con gli "orecchi del cuore" le leggi intrinseche della musica della stessa creazione, le forme essenziali della musica immesse dal Creatore nel suo mondo e nell'uomo, e trovare così la musica degna di Dio, che allora al contempo è anche veramente degna dell'uomo e fa risuonare in modo puro la sua dignità.
  • Il Dio che parla nella Bibbia ci insegna come noi possiamo parlare con Lui.
  • Il lavorare degli uomini doveva apparire come un'espressione particolare della loro somiglianza con Dio e l'uomo, in questo modo, ha facoltà e può partecipare all'operare di Dio nella creazione del mondo.
  • La Parola di Dio stesso, infatti, non è mai presente già nella semplice letteralità del testo. Per raggiungerla occorre un trascendimento e un processo di comprensione, che si lascia guidare dal movimento interiore dell'insieme e perciò deve diventare anche un processo di vita.
  • La Parola non conduce a una via solo individuale di un'immersione mistica, ma introduce nella comunione con quanti camminano nella fede.
  • La ricerca di Dio richiede quindi per intrinseca esigenza una cultura della parola.
  • [I monaci] Nella confusione dei tempi in cui niente sembrava resistere, essi volevano fare la cosa essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la Vita stessa. Erano alla ricerca di Dio.
  • Poiché nella Parola biblica Dio è in cammino verso di noi e noi verso di Lui, bisogna imparare a penetrare nel segreto della lingua, a comprenderla nella sua struttura e nel suo modo di esprimersi. Così, proprio a causa della ricerca di Dio, diventano importanti le scienze profane che ci indicano le vie verso la lingua.

[Benedetto XVI, Incontro con il mondo della cultura al College de Bernardins, Parigi, 12 settembre 2008]

Veglia con i giovani a Sidney

  • Arricchiti dei doni dello Spirito, voi avrete la forza di andare oltre le visioni parziali, la vuota utopia, la precarietà fugace, per offrire la coerenza e la certezza della testimonianza cristiana!
  • Dal bimbo derelitto di un campo nel Darfur ad un adolescente turbato, ad un genitore in ansia in una qualsiasi periferia, o forse proprio ora dalle profondità del vostro cuore, emerge il medesimo grido umano che anela ad un riconoscimento, ad un'appartenenza, all'unità.
  • Essere veramente vivi è essere trasformati dal di dentro, essere aperti alla forza dell'amore di Dio.
  • Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione!
  • La società contemporanea subisce un processo di frammentazione a causa di un modo di pensare che è per natura sua di corta visione, perché trascura l'intero orizzonte della verità – della verità riguardo a Dio e riguardo a noi.
  • Solo nella vita di comunione l'unità si sostiene e l'identità umana si realizza appieno
  • Una vera unità non può mai essere fondata su relazioni che neghino l'uguale dignità delle altre persone.

[Benedetto XVI, Discorso in occasione della veglia con i giovani, Ippodromo di Randwick, 19 luglio 2008]

Deus caritas est

Incipit

Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui (1 Gv 4, 16). Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l'immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine dell'uomo e del suo cammino.

Citazioni

  • All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.
  • Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio.
  • Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono.
  • Il sentimento può essere una meravigliosa scintilla iniziale, ma non è la totalità dell'amore.
  • Io non posso avere Cristo solo per me; posso appartenergli soltanto in unione con tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi.
  • Io vedo con gli occhi di Cristo e posso dare all'altro ben più che le cose esternamente necessarie: posso donargli lo sguardo di amore di cui egli ha bisogno.
  • I santi — pensiamo ad esempio alla beata Teresa di Calcutta — hanno attinto la loro capacità di amare il prossimo, in modo sempre nuovo, dal loro incontro col Signore eucaristico e, reciprocamente questo incontro ha acquisito il suo realismo e la sua profondità proprio nel loro servizio agli altri.
  • L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a se stesso.
  • L'amore per il prossimo è una strada per incontrare anche Dio e che il chiudere gli occhi di fronte al prossimo rende ciechi anche di fronte a Dio.
  • L'uomo diventa veramente se stesso, quando corpo e anima si ritrovano in intima unità; la sfida dell'eros può dirsi veramente superata, quando questa unificazione è riuscita. Se l'uomo ambisce di essere solamente spirito e vuol rifiutare la carne come una eredità soltanto animalesca, allora spirito e corpo perdono la loro dignità. E se, d'altra parte, egli rinnega lo spirito e quindi considera la materia, il corpo, come realtà esclusiva, perde ugualmente la sua grandezza.
  • Se il contatto con Dio manca del tutto nella mia vita, posso vedere nell'altro sempre soltanto l'altro e non riesco a riconoscere in lui l'immagine divina.
  • Siccome Dio ci ha amati per primo, l'amore adesso non è più solo un «comandamento», ma è la risposta al dono dell'amore, col quale Dio ci viene incontro.
  • Solo il servizio al prossimo apre i miei occhi su quello che Dio fa per me e su come Egli mi ama.

Explicit

  • Santa Maria, Madre di Dio,
    tu hai donato al mondo la vera luce,
    Gesù, tuo Figlio – Figlio di Dio.
    Ti sei consegnata completamente
    alla chiamata di Dio
    e sei così diventata sorgente
    della bontà che sgorga da Lui.
    Mostraci Gesù. Guidaci a Lui.
    Insegnaci a conoscerlo e ad amarlo,
    perché possiamo anche noi
    diventare capaci di vero amore
    ed essere sorgenti di acqua viva
    in mezzo a un mondo assetato.
    Dato a Roma, presso San Pietro, il 25 dicembre, solennità del Natale del Signore, dell'anno 2005, primo di Pontificato.

Sacramentum Caritatis

Incipit

Sacramento della carità, la Santissima Eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l'amore infinito di Dio per ogni uomo. In questo mirabile Sacramento si manifesta l'amore «più grande», quello che spinge a «dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). Gesù, infatti, «li amò fino alla fine» (Gv 13,1). Con questa espressione, l'Evangelista introduce il gesto di infinita umiltà da Lui compiuto: prima di morire sulla croce per noi, messosi un asciugatoio attorno ai fianchi, Egli lava i piedi ai suoi discepoli. Allo stesso modo, Gesù nel Sacramento eucaristico continua ad amarci «fino alla fine», fino al dono del suo corpo e del suo sangue. Quale stupore deve aver preso il cuore degli Apostoli di fronte ai gesti e alle parole del Signore durante quella Cena! Quale meraviglia deve suscitare anche nel nostro cuore il Mistero eucaristico!

Citazioni

  • Attraverso il Sacramento eucaristico Gesù coinvolge i fedeli nella sua stessa «ora»; in tal modo Egli ci mostra il legame che ha voluto tra sé e noi, tra la sua persona e la Chiesa.
  • Nel Sacramento dell'altare, il Signore viene incontro all'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio (cfr Gn 1,27), facendosi suo compagno di viaggio. In questo Sacramento, infatti, il Signore si fa cibo per l'uomo affamato di verità e di libertà.


Spe Salvi

Incipit

Nella speranza siamo stati salvati, dice san Paolo ai Romani e anche a noi (Rm 8,24). La redenzione, la salvezza, secondo la fede cristiana, non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino.

Citazioni

  • L'eternità non è un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità. Sarebbe il momento dell'immergersi nell'oceano dell'infinito amore, nel quale il tempo – il prima e il dopo – non esiste più. Possiamo soltanto cercare di pensare che questo momento è la vita in senso pieno, un sempre nuovo immergersi nella vastità dell'essere, mentre siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia.
  • Marx non ha solo mancato di ideare gli ordinamenti necessari per il nuovo mondo – di questi, infatti, non doveva più esserci bisogno. Che egli di ciò non dica nulla, è logica conseguenza della sua impostazione. Il suo errore sta più in profondità. Egli ha dimenticato che l'uomo rimane sempre uomo. Ha dimenticato l'uomo e ha dimenticato la sua libertà. Ha dimenticato che la libertà rimane sempre libertà, anche per il male. Credeva che, una volta messa a posto l'economia, tutto sarebbe stato a posto. Il suo vero errore è il materialismo: l'uomo, infatti, non è solo il prodotto di condizioni economiche e non è possibile risanarlo solamente dall'esterno creando condizioni economiche favorevoli. (dall'enciclica Spe salvi, 30 novembre 2007)
  • «Speranza», di fatto, è una parola centrale della fede biblica – al punto che in diversi passi le parole «fede» e «speranza» sembrano interscambiabili.

Explicit

Il «regno» di Gesù era diverso da come gli uomini avevano potuto immaginarlo. Questo «regno» iniziava in quell'ora e non avrebbe avuto mai fine. Così tu [Maria] rimani in mezzo ai discepoli come la loro Madre, come Madre della speranza. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!
Dato a Roma, presso San Pietro, il 30 novembre, festa di Sant'Andrea Apostolo, dell'anno 2007, terzo di Pontificato.


Gesù di Nazareth

Incipit

Al libro su Gesù, di cui ora presento al pubblico la prima parte, sono giunto dopo un lungo cammino interiore.

Citazioni

  • Chi vuole comprendere la Scrittura nello spirito in cui è stata scritta deve badare al contenuto e all'unità dell'intera Scrittura.
  • Come limite di ogni sforzo volto a conoscere il passato, bisogna prendere atto del fatto che non si può oltrepassare l'ambito delle ipotesi, perché propriamente non possiamo recuperare il passato nel presente.
  • I singoli libri della Sacra Scrittura, come essa stessa nel suo insieme, non sono semplicemente letteratura.
  • Il profeta non è la variante ebraica dell'indovino.
  • Nella misura in cui il metodo storico rimane fedele a se stesso, non deve soltanto cercare la parola come qualcosa che appartiene al passato, ma deve anche lasciarla nel passato.

[Joseph Ratzinger, Gesù di Nazareth (Jesus von Nazareth), traduzione di Chicca Galli e Roberta Zuppet, LEV - RCS, Roma - Milano, 2007]

Citazioni su Gesù di Nazareth

  • Il libro di Benedetto XVI [Gesù di Nazareth] ha voluto rimettere al centro proprio questa unità fondante del cristianesimo, riproponendone la compattezza contro ogni tentazione di dissociazione. Sì, perché – se stiamo solo alla ricerca moderna – si è assistito a un processo di divaricazione o anche di separazione e persino di negazione di uno dei due poli di quell'unità [umano divina di Gesù]. (Gianfranco Ravasi)

Il Dio di Gesù Cristo

Incipit

Ci ricordiamo ancora di quando Juri Gagarin, ritornando dal suo viaggio nello spazio – il primo della storia dell'umanità – affermò di non aver visto alcun dio. Anche per l'ateo meno sprovveduto era ovvio che una simile affermazione non poteva costituire un argomento convincente contro l'esistenza di Dio.

Citazioni

  • Dio è l'eterno, mentre il tempo è un idolo, quando diventa oggetto di venerazione.
  • Dio è significa che al di sopra di tutti i nostri obiettivi ed interessi stanno la verità ed il diritto. Sta il valore di ciò che, dal punto di vista terreno, è privo di qualsiasi valore. C'è l'adorazione di Dio, la vera adorazione, che protegge l'uomo dalla dittatura dei fini e che è la sola in grado di difenderlo dalla dittatura esercitata dagli idoli.
  • È impossibile dissociare il problema dell'esistenza di Dio da quello di chi o che cosa Dio è.
  • Dio si rende garante del diritto. Egli difende i deboli dai potenti. È questo il suo vero volto.
  • L'uomo deve poter essere letto al computer, e ciò è possibile soltanto se egli viene tradotto in numeri.
  • La bestia è il numero e trasforma in numeri. Dio, invece, ha un nome e chiama per nome.
  • La prima proposizione della fede cristiana, l'orientamento di fondo della conversione del cristiano suona: Dio è.
  • Mentre tutto passa, egli [Dio] è oggi, ieri e domani. Eternità non significa passato, ma affidabilità incondizionata, solidità che sempre sostiene.
  • [Satana] è un numero [666] e rende numeri.
  • Se non si danno altro che funzioni, anche l'uomo si ridurrà ad una funzione.

Explicit

Una delle regole fondamentali per il discernimento degli spiriti potrebbe essere dunque la seguente: dove manca la gioia, dove l'umorismo muore, qui non c'è nemmeno lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù Cristo. E viceversa: la gioia è un segno della grazia. Chi è profondamente sereno, chi ha sofferto senza per questo perdere la gioia, costui non è lontano dal Dio del vangelo, dallo Spirito di Dio, che è lo Spirito della gioia eterna.

[Joseph Ratzinger, Il Dio di Gesù Cristo (Der Gott Jesu Christi), traduzione di Dino Pezzetta, Queriniana, Brescia, 1978]

Introduzione al Cristianesimo

Incipit

Chi oggi tenti di parlare sull'argomento della fede cristiana, di fronte ad uomini che per professione o per convenzione non hanno famigliarità col pensiero e col linguaggio ecclesiale, avvertirà ben presto quanto sia ostica e sconcertante tale impresa.

Citazioni

  • L'uomo non ha creato il cosmo, per cui esso gli rimane impenetrabile nella sua ultima profondità.
  • Nel credente sussiste la minaccia dell'incertezza, che nei momenti della tentazione gli fa duramente e d'improvviso balenare dinnanzi agli occhi la paurosa fragilità dell'intero edificio in cui ha fede, il quale ordinariamente gli appare invece tanto ovvio e compatto.
  • Dio si rende garante del diritto. Egli difende i deboli dai potenti. È questo il suo vero volto.


[Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo (Einführung in das Christentum), traduzione di Edoardo Martinelli, Queriniana, Brescia, 1969, 2003]

La mia vita

Incipit

Non è per nulla facile dire dove io sia di casa. Mio padre, che era un gendarme, dovette spesso trasferirsi, così che anche noi fummo spesso in giro. Queste peregrinazioni si conclusero nel 1937, quando, compiuti i sessant'anni, egli andò in pensione. Ci stabilimmo allora nella casa di Hufsclag, presso Traunstein, che è poi divenuto il mostro vero paese d'origine. Del resto tutti i precedenti spostamenti restarpno comunque all'interno di un raggio limitato: nell'area compresa tra l'Inn e il Salzach, il cui paesaggio e la cui storia hanno profondamente segnato la mia giovinezza.

Citazioni

  • Ogni nuovo passo che mi faceva entrare più profondamente nella liturgia era per me un grande avvenimento. (p. 17)
  • La rivelazione, cioè il volgersi di Dio verso l'uomo, il Suo venirgli incontro, è sempre più grande di quanto può essere espresso in parole umane, più grande anche delle parole della Scrittura. (p. 93)
  • La Scrittura è la testimonianza essenziale della rivelazione, ma la rivelazione è qualcosa di vivo, di più grande – perché sia tale essa deve giungere a destinazione e deve essere percepita, altrimenti essa è divenuta "rivelazione". (p. 93)

[Joseph Ratzinger, La mia vita (Aus meinem Leben Erinnerungen 1927-1977), traduzione di Giuseppe Reguzzoni, Edizioni San Paolo, 1997]

Citazioni su Papa Benedetto XVI

  • È un Papa chiaramente evangelico che sta parlando al mondo. Ratzinger è un difensore del ruolo della ragione negli affari umani, fu questo il cuore della sua lezione a Ratisbona anche se poi è diventata famosa per altre ragioni. Ha capito che è decisivo per la chiesa intercettare le nuove culture, deve essere un rapporto creativo. Il rapporto fra cultura e fede di cui parla Ratzinger. (Michael Nazir-Ali)
  • Eleggendo Papa Joseph Ratzinger la Chiesa cattolica ha mostrato innanzitutto la sua vitalità storica e la sua collaudata sapienza in quanto corpo politico, sia pure di un tipo specialissimo. Posta infatti di fronte a una difficile successione, la sua suprema assemblea non ha ripiegato sul compromesso e sulle mezze misure. Essa ha tagliato con risolutezza il nodo mostrando cosa significhi un rapporto antico e consapevole con la dimensione della leadership. E ha scelto. Ha scelto non già un arcigno conservatore o un occhiuto inquisitore: a dispetto di molti timori e di molti pregiudizi, Joseph Ratzinger non è questo. Egli è principalmente un testimone della nostra drammatica epocalità, l'uomo consapevole che —nella vampa infuocata dei tempi — interi universi storici, interi mondi antropologici e culturali che per secoli ci hanno plasmato, minacciano di venire annientati e di scomparire; e sente che, lungi dal corrispondere a un qualsiasi progresso, ciò apre solo la strada verso il nulla. (Ernesto Galli della Loggia)
  • Il tema del papa è il rapporto tra fede e ragione; l'analogia, nella differenza, tra Dio e l'uomo; il nesso tra religione e civiltà (come nel discorso di Monaco); la scientificità moderna, col suo valore; la necessità di «allargare l'illuminismo». [...] Ciò che importa al papa, nella lezione all'Università di Regensburg, è questo: «L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio». (Enrico Peyretti)
  • Leggere sulle prime pagine le parole "contro natura", pronunciate dal papa [Benedetto XVI] a proposito delle unioni omosessuali, mi fa rivoltare le viscere. La natura umana è così complicata e ricca (essendo biologica, psicologica, culturale, sociale) che estrarne un pezzo e appenderlo al lampione del Giudizio Divino equivale ad amputarla. L'omosessualità è sempre esistita ed esisterà sempre, consiste di amore e di vizio, di eros e di moda, di piacere e di colpa, di profondità e di futilità, tanto quanto le altre pulsioni dell'animo e del corpo. Si può diffidarne, si può criticarla, ma solo una violenta e impaurita torsione dello sguardo sulle persone, sulla vita, sull'eros, può arrivare addirittura a scacciare l'amore omosessuale dalla "natura umana". Leggendo quei titoli ho pensato ai miei amici omosessuali, ad alcune storie di sofferenza e di punizione, all'orribile marchio di "anormale" che qualcuno di loro ha dovuto leggere negli occhi e nelle parole degli altri, e mi sono profondamente vergognato per quel "contro natura". Possibile che i preti omosessuali, notoriamente molti, non abbiano niente da dire a questa Chiesa spietata? (Michele Serra)
  • Ma tra vent'anni Ratzinger sarà morto, sarà dove deve stare, all'inferno tormentato da diavoloni frocioni. (Sabina Guzzanti)
  • Papa Woytila nel 1996 riconobbe il darwinismo come una «teoria corroborata da prove convergenti e provenienti da discipline diverse», non in contrasto con un «salto ontologico» riguardante la natura umana. Papa Ratzinger nella Conferenza di Ratisbona ha ripreso la distinzione tra una «ragione ristretta» tipica della scienza e una «ragione estesa» che coincide con la fede e comprende in sé la prima. Alla luce della ragione estesa, il darwinismo diventa irrazionale, o almeno dotato di una razionalità inferiore. Si apre così un conflitto non tra scienza e fede ma tra due razionalità di rango diverso». (Telmo Pievani)

Daniele Luttazzi

  • Dietro l'elezione di Ratzinger c'è davvero l'opera dello Spirito Santo: la Chiesa aveva bisogno di un Papa che allontanasse un po' le folle.
  • Dopo le legittime proteste di alcuni studenti e di alcuni professori, il Papa ha preferito rinunciare per motivi di immagine. E così oggi tutti i mezzi di informazione (con poche, lodevoli eccezioni) scrivono della "censura al Papa". Che non c'è mai stata! Ratzi è abile, altroché. Di questo passo potrebbe diventare addirittura direttore del Foglio.
  • Fedone: Parlate solo degli esempi negativi; ci sono anche quelli positivi!
    Gorgia: E sono peggio di così?
    Timeo: Il Papa ha affermato che molestare i bambini è un crimine.
    Gorgia: Oh, che uomo!
  • Quanto alla "sacralità", i primi ad averla profanata sono stati i preti pedofili. (Come ha ricordato un recente documentario della BBC, per vent'anni un certo cardinal Ratzinger fu responsabile dell'applicazione del documento segreto del Santo Uffizio Crimen Sollicitationis in base al quale, per prudenza e per non fare scandalo, quei sacerdoti non venivano rimossi dall'incarico pastorale, ma semplicemente spostati in un'altra parrocchia).
  • Spero che Luca [Sofri] si renda conto che il paragone fra il papa e me è irriguardoso e blasfemo: io non indosserei mai babbucce di Prada di pelle color rosso.

Note

  1. Scannerizzazione della lettera originale.
  2. a b c Da Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni, Aula magna dell'Università di Ratisbona, 12 settembre 2006.

Altri progetti

Opere