Buddhismo: differenze tra le versioni

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Versione delle 21:11, 22 mag 2009

Citazioni sul buddhismo.

  • È giusto che voi abbiate dubbi e perplessità; che la perplessità si alzi in voi rispetto a ciò che è meritevole di dubbio.
    [...]
    Non fatevi guidare da dicerie, tradizioni o dal sentito dire. Non fatevi guidare dall'autorità dei testi religiosi,
    né solo dalla logica e dall'inferenza,
    né dalla considerazione delle apparenze,
    né dal piacere della speculazione intellettuale,
    né dalla verosimiglianza,
    né dall'idea "questo è il nostro maestro".
    Ma quando capite da soli [...] che certe cose sono cattive e biasimevoli, portano danno e sfortuna, non solo secondo voi, ma anche secondo il parere dei saggi, [allora] abbandonatele.
    [...]
    Quando voi stessi riconoscete che certe cose sono buone, non riprovevoli, in qualche maniera lodevoli, una volta intraprese e provate portano a benefici e alla pace, [allora] accettatele e dimorate in esse. (dall'Aṅguttaranikāya, discorso n. 65, Kalāmasutta)
  • Il saggio che procede in solitudine, ben attento, non turbato da biasimo e lode, come un leone che non sobbalza ai rumori, come vento che non è trattenuto da una rete, come un loto non zuppo per l'acqua, guida per gli altri e da nessuno guidato, è quello che i saggi riconoscono come un muni. (dal Sutta Nipâta, 212)
  • Il bramino Dona vide il Buddha seduto sotto un albero e fu tanto colpito dall'aura consapevole e serena che emanava, nonché dallo splendore del suo aspetto, che gli chiese:
    – Sei per caso un dio?
    – No, brâhmana, non sono un dio.
    – Allora sei un angelo?
    – No davvero, brâhmana.
    – Allora sei uno spirito?
    – No, non sono uno spirito.
    – E allora, che cosa sei?
    – Io sono sveglio. (da Anguttara Nikaya, 4, 36)
  • La coproduzione condizionata, questa e non altra noi chiamiamo la vacuità. La vacuità è una designazione metaforica. Questa e non altro la via di Mezzo.
    La realtà assoluta non può essere insegnata, senza prima appoggiarsi sull'ordine pratico delle cose: senza intendere la realtà assoluta, il nirvana non può essere raggiunto. (Nagarjuna)
  • Il beato rispose: "Ma, Ânanda, cos'altro può
    chiedermi la comunità dei monaci? Io, Ânanda, ho
    insegnato il Dhamma evitando di creare una
    dottrina esoterica ed una essoterica: il Tathâgata
    è ben lungi dall'essere un maestro dal
    "pugno chiuso" (âcariyamu.t.thi) per quanto
    riguarda gli insegnamenti!" ...
    [...] ... "Perciò, Ânanda, siate un'isola (dîpa)
    per voi stessi, prendete rifugio in voi stessi e non in altro!
    Che la vostra isola sia il Dhamma, che il vostro rifugio
    sia il Dhamma e non altro!" (dal Mahâparinibbânasuttanta, seconda sezione, verso 32)
  • La Grande Sapienza tutto abbraccia, la piccola sapienza distingue; le grandi parole compongono i contrari, le piccole parole discutono di futilità. (Zhuangzi)
  • Tripitaka giunse le mani e disse: "Per chi si è fatto monaco vien meno l'ostacolo del concatenarsi delle cause. Per chi comprende la natura, tutti i fenomeni sono illusori. La Grande Sapienza, vasta e a disposizione di tutti, risiede nella non-nascita; immersa nel silenzio dei veri misteri, essa vaga nel nirvana. Si vuotano i tre mondi, e allora ogni origine è al suo posto; si purificano i sei sensi, e allora ogni germe si esaurisce. Chi rafforza sincerità e coscienza, conoscerà il proprio cuore e il proprio spirito. L'anima purificata è uno specchio terso, che purifica anche ciò che vi si riflette. Un volto autentico non manca di nulla e non ha nulla di troppo, e ciò si vede dalla sua vita precedente. Ogni forma illusoria corre verso la distruzione: non serve a nulla cercarne altre fuori dal proprio stato. I meriti e la meditazione consentono la concentrazione; elemosine e carità sono le basi dell'austerità. La suprema abilità sembra goffaggine, perché in ogni circostanza si astiene dall'azione. Il miglior pianificatore non perde tempo in calcoli, perché sa che bisogna lasciar andare le cose per il loro verso. Basta non agitare lo spirito, e tutto andrà alla perfezione. L'idea di rafforzare lo yang attingendo allo yin è sbagliata. Chi promette di cibarti di immortalità, ti inganna con vane parole. Invece bisogna tener presente che tutto è niente, e respingere la polvere che ostacola la conoscenza. Il segreto del godimento naturale di una vita senza fine risiede nella semplicità e nell'abbandono dei desideri. (Zhuangzi)

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