Juan Larrea: differenze tra le versioni

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== Citazioni tratte da ''Versione Celeste'' ==
== Citazioni tratte da ''Versione Celeste'' ==
*Successione di suoni eloquenti tendenti a splendore, poesia | è questo | e questo | e questo. | E ciò che arriva a me in qualità di innocenza oggi | che esiste | perché io esito | e perché il mondo esiste | e perché tutti e tre possiamo correttamente cessare d'esistere.
*Successione di suoni eloquenti tendenti a splendore, poesia | è questo | e questo | e questo. | E ciò che arriva a me in qualità di innocenza oggi | che esiste | perché io esito | e perché il mondo esiste | e perché tutti e tre possiamo correttamente cessare d'esistere. (''Ragione'')
*Colui che dice io sfoglierò le mie ossa | e ben più vicino al cielo di quanto pensi | la sua polvere lo cura la carenza d'arte l'immagina | egli è puro come l'alito in partenza di un veliero
*Colui che dice io sfoglierò le mie ossa | e ben più vicino al cielo di quanto pensi | la sua polvere lo cura la carenza d'arte l'immagina | egli è puro come l'alito in partenza di un veliero
*Sognami sognami in fretta stella di terra | coltivata dalle mie palpebre prendimi per i miei anfratti d’ombra | sconvolgimi d’ali di marmo in fuoco stella stella fra le mie ceneri
*Sognami sognami in fretta stella di terra | coltivata dalle mie palpebre prendimi per i miei anfratti d’ombra | sconvolgimi d’ali di marmo in fuoco stella stella fra le mie ceneri. (''In abito di foglie secche'')
*Dalla mia finestra vedo | nella luce teorematica del lampione di fronte | passare i problemi | con le loro formule | Sono formule che passano | nella loro gabbia di rette e curve | con etichette di flaconi di farmacia | sulle fronti. (''Formule'')
*Dalla mia finestra vedo | nella luce teorematica del lampione di fronte | passare i problemi | con le loro formule | Sono formule che passano | nella loro gabbia di rette e curve | con etichette di flaconi di farmacia | sulle fronti. (''Formule'')
*Per il proprio peso la tristezza scende i gradini della scala sociale
*Per il proprio peso la tristezza scende i gradini della scala sociale
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*Residui come alvei profondi di gesti ma scarni | lasciando cadere le nostre pareti lungo il nostro corpo | in questo autunno che non osa riempire la distanza tra le tue mani | in questo autunno sfigurato dal colore delle tue insonnie. (''Il bimbo offre i suoi occhi agli steli del vento'')
*Residui come alvei profondi di gesti ma scarni | lasciando cadere le nostre pareti lungo il nostro corpo | in questo autunno che non osa riempire la distanza tra le tue mani | in questo autunno sfigurato dal colore delle tue insonnie. (''Il bimbo offre i suoi occhi agli steli del vento'')
*Lascia fluire le mie ossa tra le foglie | tra le foglie nate per averti conosciuta | un giorno di pioggia | quando le barchette delle tue orecchie | tagliavano i fiori occulti sotto i nomi delle mie strade (''Primavera passeggera'' o ''Ailleurs'')
*Lascia fluire le mie ossa tra le foglie | tra le foglie nate per averti conosciuta | un giorno di pioggia | quando le barchette delle tue orecchie | tagliavano i fiori occulti sotto i nomi delle mie strade (''Primavera passeggera'' o ''Ailleurs'')
*Questa oscura attitudine di ponte | che adotta stiracchiandosi il silenzio | questo cercare occhi e trovare incentivi | questo assentarsi in lenzuola e alla minima distrazione | come una barca trasmessa di padre in figlio. | E quando la marina di un cieco si scuote | questo non essere estraneo a una dozzina di sospiri | saranno sempre un buon cammino | per fare di un pioppo una scusa cortese. (''Frammento'')



== Fonti ==
== Fonti ==

Versione delle 10:41, 11 ott 2009

Juan Larrea (1895 – 1980), poeta spagnolo.

Citazioni tratte da Versione Celeste

  • Successione di suoni eloquenti tendenti a splendore, poesia | è questo | e questo | e questo. | E ciò che arriva a me in qualità di innocenza oggi | che esiste | perché io esito | e perché il mondo esiste | e perché tutti e tre possiamo correttamente cessare d'esistere. (Ragione)
  • Colui che dice io sfoglierò le mie ossa | e ben più vicino al cielo di quanto pensi | la sua polvere lo cura la carenza d'arte l'immagina | egli è puro come l'alito in partenza di un veliero
  • Sognami sognami in fretta stella di terra | coltivata dalle mie palpebre prendimi per i miei anfratti d’ombra | sconvolgimi d’ali di marmo in fuoco stella stella fra le mie ceneri. (In abito di foglie secche)
  • Dalla mia finestra vedo | nella luce teorematica del lampione di fronte | passare i problemi | con le loro formule | Sono formule che passano | nella loro gabbia di rette e curve | con etichette di flaconi di farmacia | sulle fronti. (Formule)
  • Per il proprio peso la tristezza scende i gradini della scala sociale
  • L'impossibile ritorna, molto poco a poco, inevitable
  • Non essere altro che un granello di sabbia mescolata alla caccia | dei daini | un'articolazione | di soffio e di polvere || Avere un gilet senza nemmeno un'ombra di edera | e un po' di crepuscolo tra i mattoni del cuore. (Lacci)
  • Eleggi la tua bella chiarità e il tuo cuore preferito | è ora di sedersi nel mezzo della vita | poiché ti resta un poco d'acqua che azzurrarono per te coloro che ti amarono | i tuoi capelli sono così deboli che la tua testa può appena sostenere la notte. (Una volta per tutte)
  • Residui come alvei profondi di gesti ma scarni | lasciando cadere le nostre pareti lungo il nostro corpo | in questo autunno che non osa riempire la distanza tra le tue mani | in questo autunno sfigurato dal colore delle tue insonnie. (Il bimbo offre i suoi occhi agli steli del vento)
  • Lascia fluire le mie ossa tra le foglie | tra le foglie nate per averti conosciuta | un giorno di pioggia | quando le barchette delle tue orecchie | tagliavano i fiori occulti sotto i nomi delle mie strade (Primavera passeggera o Ailleurs)
  • Questa oscura attitudine di ponte | che adotta stiracchiandosi il silenzio | questo cercare occhi e trovare incentivi | questo assentarsi in lenzuola e alla minima distrazione | come una barca trasmessa di padre in figlio. | E quando la marina di un cieco si scuote | questo non essere estraneo a una dozzina di sospiri | saranno sempre un buon cammino | per fare di un pioppo una scusa cortese. (Frammento)

Fonti

Juan Larrea, Versione Celeste, Einaudi, 1969, tradotta e curata da Vittorio Bodini.

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