Thomas Hardy: differenze tra le versioni

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*Quando fu più vicino, vide che si trattava d'un carrozzone di forma comunissima, ma d'un colore rosso cupo piuttosto singolare. Il conducente gli camminava accanto; ed era, come il suo carro, rosso dalla testa ai piedi. (I - Le tre donne, pag. 12).
*Quando fu più vicino, vide che si trattava d'un carrozzone di forma comunissima, ma d'un [[colore]] [[rosso]] cupo piuttosto singolare. Il conducente gli camminava accanto; ed era, come il suo carro, rosso dalla testa ai piedi. (I - Le tre donne, pag. 12).
*Emanava da lei come un senso d'isolamento, di estraneità; la solitudine della brughiera era concentrata in quel volto che dalla solitudine era nato. (I - Le tre donne, pag. 37).
*Emanava da lei come un senso d'isolamento, di estraneità; la [[solitudine]] della brughiera era concentrata in quel [[volto]] che dalla [[solitudine]] era nato. (I - Le tre donne, pag. 37).
*Il viandante che, percorrendo la zona, avesse osservato questi suoi visitatori come li vedeva ora Venn, si sarebbe sentito in diretta comunicazione con regioni ignote all'uomo. Ecco, proprio dinanzi a lui, un'anatra selvatica, appena giunta dalla patria dei venti settentrionali, ricca di un'immensa conoscenza del nord. Catastrofi glaciali, episodi legati a tempeste di neve, luminosi effetti aurorali, la Stella Polare allo zenit, i relitti della spedizione Franklin al di sotto: tutta una meravigliosa serie di fenomeni per lei assolutamente normali. Ma, vedendo come l'uccello fissava l'uomo, si sarebbe detto che, a somiglianza di molti altri filosofi, considerasse quel momento di benessere più importante di interi decenni di ricordi. (I - Le tre donne, pagg. 96-97).
*Il viandante che, percorrendo la zona, avesse osservato questi suoi visitatori come li vedeva ora Venn, si sarebbe sentito in diretta comunicazione con regioni ignote all'uomo. Ecco, proprio dinanzi a lui, un'anatra selvatica, appena giunta dalla patria dei venti settentrionali, ricca di un'immensa conoscenza del nord. Catastrofi glaciali, episodi legati a tempeste di neve, luminosi effetti aurorali, la [[Stella]] Polare allo zenit, i relitti della spedizione Franklin al di sotto: tutta una meravigliosa serie di fenomeni per lei assolutamente normali. Ma, vedendo come l'[[uccello]] fissava l'[[uomo]], si sarebbe detto che, a somiglianza di molti altri [[filosofi]], considerasse quel momento di benessere più importante di interi decenni di ricordi. (I - Le tre donne, pagg. 96-97).
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Versione delle 21:51, 25 nov 2009

Thomas Hardy (1840 – 1928), poeta e scrittore britannico.

Ritratto di Thomas Hardy



















Citazioni di Thomas Hardy

  • Il silenzio di quell'uomo è magnifico da ascoltare. (da Sotto l'albero del verde bosco)
  • La giovane evitava in particolare i faggi e i frassini, che gocciolavano più insidiosamente di tutte le altre piante. Così facendo dimostrava quanto le donne comprendano bene gli umori e le caratteristiche della natura: un uomo che avesse attraversato quei campi non si sarebbe nemmeno accorto che dagli alberi scendeva acqua. (Da Il Barone von Xanten, in Intrusi nella notte ed altri racconti, Mondadori, 1997, pag. 175)

Senza fonte

  • Un romanzo è una impressione, non un argomento.
  • La pazienza mette assieme il coraggio morale e la timidezza fisica.
  • A mio parere il poeta dovrebbe esprimere l'emozione di tutte le età e il pensiero per suo conto.
  • Un amante senza imprudenza non è un amante.
  • C'è chi ritiene che, se esiste una via che porta al Meglio, questa richiede una bella occhiata al Peggio.
  • Mi piacciono le storie immorali... tutte le belle storie sono un po' volgari o immorali, credetemi. Se i narratori avessero potuto ricavare la decenza e la moralità dalle storie vere, chi si sarebbe dato il disturbo d'inventare le parabole?
  • Una stella guarda in giù verso di me,
    E dice: "Qui stiamo io e te,
    Ognuno nel suo ordine
    Che cosa intendi fare?"



Tess dei d'Uberville (o Tess dei d'Urberville)

Incipit

Una sera di fine maggio un uomo di mezza età stava ritornando da Shaston al villaggio di Marlott, nella vicina Valle di Blackemore o Blackmoor. Avanzava su gambette rachitiche e v'era un certo che di bleso nella sua andatura che lo portava a deviare sulla sinistra. Ogni tanto scuoteva il capo, come se assentisse a qualche pensiero, benché in realtà non stesse pensando a nulla in particolare. Un paniere per uova gli pendeva vuoto dal braccio e il pelo del suo copricapo, sciupato, era consunto sulla falda nel punto in cui lo prendeva per toglierselo.

[Thomas Hardy, Tess dei d'Urberville, traduzione di Giuliana Aldi Pompili, Rizzoli-BUR, 1980/2001.]

Citazioni

  • Nella mal calcolata esecuzione dell'ordine ben calcolato delle cose, capita di rado che l'invocazione provochi l'apparizione della persona invocata, ed è raro che l'uomo da amare coincida con l'ora dell'amore. (cap. V; 1996, p. 66)
  • Dov'era l'angelo custode di Tess? Dov'era la Provvidenza della sua ingenua fede religiosa? Forse, come quell'altro Dio di cui aveva parlato l'ironico Tisbita, stava chiacchierando oppure inseguendo qualcosa, o era in viaggio o dormiva o non voleva essere svegliata. (cap. XI; 1996, p. 107)
  • Lei, Tess, non era un'esistenza, un'esperienza, una passione, un complesso di sensazioni per nessuno all'infuori che per sé stessa. Per tutto il resto dell'umanità, Tess non era altro che un pensiero fugace. Perfino per gli amici, non era altro che un pensiero che, forse, passava nel loro cervello più di frequente. Se anche di disperava giorno e notte, la maggior parte di loro avrebbe fatto solo questo commento: «Ah, vuole rendersi infelice». [...] La massima parte della sua infelicità nasceva dalla sua situazione nei confronti delle convenzioni sociali e non dalle sue sensazioni innate. (cap. XIV; 1996, p. 131)

Explicit

"Giustizia" era fatta, e il Presidente degli Immortali, per dirla con una frase di Eschilo, aveva finito di divertirsi con Tess, mentre i cavalieri e le dame dei d'Urberville dormivano nelle loro tombe, inconsapevoli. I due muti osservatori si chinarono a terra come in preghiera; e rimasero così per molto tempo, assolutamente immobili: la bandiera continuava silenziosamente a sventolare. Appena ne ebbero la forza, si levarono, si presero di nuovo per mano e continuarono il cammino.


Intrusi nella notte

Il Wessex di Thomas Hardy

Incipit

La strada che da Casterbridge conduce a nord è deserta e monotona, specie d'inverno. Lungo una parte del percorso si collega a Long-Ash Lane, una tediosa via priva per molte miglia di villaggi o borghi, e con pochissime svolte. Gli ignari viandanti che sono troppo vecchi, troppo giovani o per altri motivi troppo deboli per affrontare una distanza così lunga, ma che nondimeno sono costretti a percorrerla, esclamano, guardando ansiosamente avanti; «Una volta in cima a quella collina vedrò sicuramente la fine di Long-Ash Lane!». Ma una volta raggiunta la vetta, vedono la strada allungarsi davanti a loro con la stessa inesorabile piattezza di prima.

[Thomas Hardy, Intrusi nella notte ed altri racconti, a cura di Laura Serra, Oscar Classici Mondadori, 1997.]

Citazioni

  • Se il vero valore di un atto è commisurato allo spazio che questo occupa nel cuore di colui che lo compie, l'ufficio cui si accingeva quella sera l'allevatore Charles Darton si sarebbe potuto equiparare a quello di un re. (I, pagg. 61-62).
  • Presso un camino in stile Tudor il cui arco a sesto acuto era quasi nascosto dal panno decorato usato come soffietto, erano sedute due donne, madre e figlia: la signora Hall e Sarah, detta Sally, perché in quella parte di mondo tale diminutivo non era ancora stato ritenuto volgare e quindi eliminato dal progresso intellettuale. (II, pag. 67).


La brughiera

Immagine di brughiera (fotografia di Hugo Burge)

Incipit

In un sabato pomeriggio di novembre stava calando il crepuscolo, e l'ampia distesa di terreno aperto e selvaggio nota col nome di brughiera di Egdon si veniva facendo ogni momento più scura. In alto, il curvo strato di nubi biancastre che nascondeva il cielo era come una tenda che avesse per pavimento tutta la brughiera.
[Thomas Hardy, La brughiera, traduzione di Ada Prospero, Garzanti, 1999.]

Citazioni

  • Quando fu più vicino, vide che si trattava d'un carrozzone di forma comunissima, ma d'un colore rosso cupo piuttosto singolare. Il conducente gli camminava accanto; ed era, come il suo carro, rosso dalla testa ai piedi. (I - Le tre donne, pag. 12).
  • Emanava da lei come un senso d'isolamento, di estraneità; la solitudine della brughiera era concentrata in quel volto che dalla solitudine era nato. (I - Le tre donne, pag. 37).
  • Il viandante che, percorrendo la zona, avesse osservato questi suoi visitatori come li vedeva ora Venn, si sarebbe sentito in diretta comunicazione con regioni ignote all'uomo. Ecco, proprio dinanzi a lui, un'anatra selvatica, appena giunta dalla patria dei venti settentrionali, ricca di un'immensa conoscenza del nord. Catastrofi glaciali, episodi legati a tempeste di neve, luminosi effetti aurorali, la Stella Polare allo zenit, i relitti della spedizione Franklin al di sotto: tutta una meravigliosa serie di fenomeni per lei assolutamente normali. Ma, vedendo come l'uccello fissava l'uomo, si sarebbe detto che, a somiglianza di molti altri filosofi, considerasse quel momento di benessere più importante di interi decenni di ricordi. (I - Le tre donne, pagg. 96-97).



Bibliografia

  • Thomas Hardy, Tess dei d'Uberville, traduzione di Maria Grazia Griffini, Oscar Mondadori, 1996.
  • Thomas Hardy, Tess dei d'Urberville, traduzione di Giuliana Aldi Pompili, Rizzoli-BUR, 1980/2001. ISBN 9788817866590
  • Thomas Hardy, Intrusi nella notte ed altri racconti, a cura di Laura Serra, Oscar Classici Mondadori, 1997. ISBN 9788804407355
  • Thomas Hardy, La brughiera, traduzione di Ada Prospero, Grandi Libri Garzanti, 1999. ISBN 9788811582588



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