Gianfranco Fini: differenze tra le versioni

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*Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]])
*Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]])
*È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]])
*È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]])
*Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]])
*Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]])
*Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]])
*Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]])
*Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]])

Versione delle 23:53, 30 nov 2009

Gianfranco Fini

Gianfranco Fini (1952 – vivente), uomo politico italiano, presidente della Camera.

Citazioni di Gianfranco Fini

  • Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista (Il Giornale, 5 gennaio 1990)
  • [Benito Mussolini] Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani. (1992, Citato in Filippo Ceccarelli, Retroscena. L' abc del segretario, La Stampa, 26 novembre 1993, p. 3)
  • Direi ancora che [Mussolini]è stato il più grande statista del secolo. (da un'intervista ad Alberto Statera ne La Stampa, 1º aprile 1994, p. 5)
  • Credo che l'istituzione mussoliniana di una terza via in alternativa al comunismo sia ancora attualissima. (citato in Corrado De Cesare, Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini, Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461)
  • Il duce è stato un esempio di amore per la propria terra e la propria gente, un giorno l'Italia lo dovrà riabilitare e insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti. (ibidem)
  • Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perche' ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficolta' ad assumermi tutte le responsabilita' ed eventuali impopolarita' di quel che ho detto, ma una cosa e' non discriminare l'omosessuale e un conto e' riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non faro' mai nulla perche' siate discriminati ma non faro' nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale (citato in Fini: un gay non può fare il maestro, Il Corriere della Sera, 9 aprile 1998).
  • Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più [che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»] (citato ne La Stampa, 23 gennaio 2002, p. 7)
  • I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate (citato sul Corriere della Sera, Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati, 7 ottobre 2003)
  • Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge [la legge Bossi Fini] funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189. (Ibidem)
  • Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. (da Il Messaggero, 18 ottobre 2003, pag. 9)
  • Il fascismo fu parte del male assoluto. (Durante il viaggio in Israele; citato in La Repubblica Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto", 24 novembre 2003)
  • [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella [la Repubblica Sociale di Salò] pagina. (Ibidem)
  • Di fronte all'orrore della Shoah, simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il nazismo riservò all'intero popolo ebraico. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003)
  • [Riferendosi a Umberto Bossi] Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi. (da Corsera Magazine, 9 marzo 2006)
  • Il comunismo è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito. (ibidem)
  • [A proposito di Maurizio Saia] È un imbecille. (citato in Senatore di An: "Bindi è lesbica via dal ministero della Famiglia", la Repubblica, 23 maggio 2006)
  • Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una famiglia servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti. (citato in Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay", Il Giornale, 27 dicembre 2006)
  • [Riferendosi ad Alleanza Nazionale] Il dibattito è democrazia ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione. (da Il Giornale, 3 maggio 2007)
  • Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità. (dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007, citato da Avvenire il 14 ottobre 2007)
  • È venuta meno la fiducia, a Berlusconi l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di governo e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a Casini. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una storia chiusa. (citato in Francesco Bei, La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere", la Repubblica, 16 novembre 2007, p. 1)
  • Alla fine io sono sicuro che Berlusconi riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv. (ibidem)
  • L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge. (dalla lettera inviata al Corriere della sera, Caro Silvio, adesso voltiamo pagina, 16 novembre 2007, p. 1)
  • Autocritica è parola che Berlusconi non conosce. (dall'intervista di Ugo Magri, "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso", La Stampa, 28 novembre 2007)
  • Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i Ferrara di corte, io vado dritto per la mia strada. (da Matrix, 28 novembre 2007)
  • Se Berlusconi pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai. (dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum», Corriere della sera, 9 dicembre 2007)
  • Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi. (ibidem)
  • Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione. (ibidem)
  • Il Cavaliere ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora. (dall'intervista di Vittorio Feltri, «Vi spiego gli errori di Silvio», Libero, 16 dicembre 2007, p. 1)
  • Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di Obama, non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero. (dall'intervista di Gianni Riotta per il programma televisivo Tv7, RaiUno, 7 marzo 2008)
  • Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della libertà, bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è. (dal discorso di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008)
  • Come garantire effettiva concordia tra capitale e lavoro, come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della globalizzazione dei mercati. (ibidem)
  • [Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino] Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso. (da Excite, 6 maggio 2008)
  • La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità. (dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, La rivoluzione di Fini, il manifesto, 13 maggio 2008, p. 11)
  • Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. (citato in Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione", la Repubblica, 3 Settembre 2008; Voto agli immigrati, stop di Berlusconi, Corriere della Sera, 4 settembre 2008)
  • Se guardiamo a Somalia, Etiopia e Libia, a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'Italia, credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia. (ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, Lezioni di storia, il manifesto, 9 settembre 2008, p. 12)
  • I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico. (12 settembre 2008; citato in «La destra si riconosca nell'antifascismo», Corriere della Sera, 13 settembre 2008)
  • [sul fascismo] il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali». (ibidem)
  • [ sul Sessantotto] È sbagliato dire che rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del 68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. [Il '68 ha fallito] nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità». (ibidem)
  • [In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro] Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente. (citato in Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale, il Sole 24 Ore, 9 febbraio 2009)
  • [Alle Fosse Ardeatine] Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi (citato in Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria", il Giornale, 24 marzo 2009)
  • La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere [che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»], sarei schizofrenico. (citato in Andrea Garibaldi, Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così. Corriere della Sera, 26 marzo 2009, p. 14)
  • Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'Italia ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo. (Corriere della Sera, 12 maggio 2009)
  • Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta. (citato in Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto, il Giornale, 3 novembre 2009)
Kataweb, 17 settembre 2007
  • In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi.
  • Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna.
  • [Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati.
  • Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Bossi.
  • La Catalogna dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea.
  • La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo.
  • [A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore] È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti.

Citazioni su Gianfranco Fini

  • Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. (Mario Segni)
  • È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. (Francesco Cossiga)
  • Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. (Roberto Benigni)
  • Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. (Marcello Veneziani)
  • Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. (Daniela Santanchè)
  • La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, e' colpa di Veltroni. (Pino Corrias)
  • Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. (Gaetano Quagliariello)
  • [Raccontando di quando erano ragazzi] Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... (Francesco Storace)
  • [Sul possibile successore di Silvio Berlusconi] Il problema non si è ancora posto, per il momento. Comunque attualmente le due ipotesi più probabili sono Gianfranco Fini e Giulio Tremonti. A pari merito. (Gianni Baget Bozzo)

Marco Travaglio

  • Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita Paolo Borsellino al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè Berlusconi. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì [Forza Italia] non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, Craxi con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano.
  • Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel Popolo della Libertà e Berlusconi non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni.

Note


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