Giulio Mozzi: differenze tra le versioni
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'''Giulio Mozzi''' (1960 - vivente), docente di scrittura creativa e scrittore italiano. |
'''Giulio Mozzi''' (1960 - vivente), docente di scrittura creativa e scrittore italiano. |
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*Il campo dell' intrattenimento, la [[Televisione|tv]] in primis, ci ha abituato alle finzioni. L' importante è narrare, intrattenere il pubblico. In sé non c' è nulla di male nel guardare la tv, purché si sia consapevoli che la fiction è una barriera fra noi e la conoscenza del mondo. (da ''Corriere della Sera'', 13 giugno 2002) |
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*Se il mio primo obiettivo è vendere mi oriento sui desideri del destinatario. Perciò è nato l' infotainment ossia all' informazione-intrattenimento che, giocando con il terrore, ottiene lo scopo di cristallizzare il tempo e l' azione diffondendo insicurezza, rassegnazione. Tanti, per esempio, sono ormai convinti che la vita sia molto più pericolosa di un tempo. Non è così. Ma la loro convinzione diviene una domanda da soddisfare. È un circolo vizioso. Quando scrivo un libro invece non mi preoccupo della domanda, faccio l' opposto. Come dice [[Umberto Eco|Eco]] nelle postille al ''Nome della rosa'': il romanzo fabbrica il lettore secondo l' intento di chi l' ha scritto. (da ''Corriere della Sera'', 13 giugno 2002) |
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*Non si fa un bel funerale senza rimetterci qualcosa. (da ''Corriere della Sera, 17 giugno 2005'') |
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*Non si fa un bel funerale senza rimetterci qualcosa. (da ''Corriere della Sera, 17 giugno 2005'') |
*Non si fa un bel funerale senza rimetterci qualcosa. (da ''Corriere della Sera, 17 giugno 2005'') |
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[[Categoria:Scrittori italiani|Mozzi, Giulio]] |
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Versione delle 22:43, 16 gen 2010
Giulio Mozzi (1960 - vivente), docente di scrittura creativa e scrittore italiano.
- Il campo dell' intrattenimento, la tv in primis, ci ha abituato alle finzioni. L' importante è narrare, intrattenere il pubblico. In sé non c' è nulla di male nel guardare la tv, purché si sia consapevoli che la fiction è una barriera fra noi e la conoscenza del mondo. (da Corriere della Sera, 13 giugno 2002)
- Se il mio primo obiettivo è vendere mi oriento sui desideri del destinatario. Perciò è nato l' infotainment ossia all' informazione-intrattenimento che, giocando con il terrore, ottiene lo scopo di cristallizzare il tempo e l' azione diffondendo insicurezza, rassegnazione. Tanti, per esempio, sono ormai convinti che la vita sia molto più pericolosa di un tempo. Non è così. Ma la loro convinzione diviene una domanda da soddisfare. È un circolo vizioso. Quando scrivo un libro invece non mi preoccupo della domanda, faccio l' opposto. Come dice Eco nelle postille al Nome della rosa: il romanzo fabbrica il lettore secondo l' intento di chi l' ha scritto. (da Corriere della Sera, 13 giugno 2002)
- Non si fa un bel funerale senza rimetterci qualcosa. (da Corriere della Sera, 17 giugno 2005)
- Non si fa un bel funerale senza rimetterci qualcosa. (da Corriere della Sera, 17 giugno 2005)
- Se Segre dice che c’è un’evoluzione nella lingua italiana, avrà certo le basi scientifiche per dirlo. Ma decidere che questa evoluzione è inopportuna, questa è un’opinione. (da Corriere della Sera, 14 gennaio 2010)
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