Steve Perry: differenze tra le versioni
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Versione delle 21:29, 28 mar 2010
Steve Perry (1947 — vivente), scrittore statunitense.
Incipit di alcune opere
Aliens. Il nido sulla Terra
Nonostante la tuta pesante, Newt sentiva il freddo pungente della notte penetrarle nelle ossa. Il cingolato riusciva a fermare gran parte del vento gelido e il calorifero portatile che avevano posto all'esterno a guisa di falò era regolato al massimo, ma faceva ancora freddo. Di più non si poteva fare; non c'era legno sul pianeta Ferro e, anche se ci fosse stato, c'era da scommettere che non l'avrebbero bruciato. In quel mondo un grammo di legno era più prezioso del platino. Non si capiva come gli abitanti degli altri mondi potessero tagliarlo e sprecarlo.
Aliens. Incubo
Fuori, nel vuoto assoluto dello spazio, il silenzio era totale, ma all'interno della nave robot guidata dal pilota automatico il ronzio costante dei motori a gravità era insistente, come una nota bassa emessa da uno strumento musicale dalla tonalità solenne. La vibrazione, che penetrava nella carne, arrivava alle ossa e si spingeva ulteriormente quasi a raggiungere l'anima, era percepibile fin dal momento in cui le celle dell'ipersonno si erano aperte come le valve di un mollusco per esporre a questo rumore i membri dell'equipaggio. Un om meccanizzato li cullava, come per farli sprofondare nuovamente nel lungo sonno senza il ricorso a dispositivi meccanici.
La rivolta dei matador
La morte venne a cercarlo nascosta dietro un sorriso.
Si presentò con le sembianze di un amico fidato, un consigliere di Wall di tanto tempo prima degli anni del terrore. Era uno degli uomini migliori di Marcus Jefferson Wall, un vero artista della prevaricazione verbale in una Galassia in cui la bugia era divenuta un'arte; un uomo che aveva preso in giro i migliori congegni che la Confederazione potesse predisporre; un maestro della fuga oratoria. Ma un tempo le sue menzogne erano sottoposte al diretto controllo di Wall, per i suoi fini personali, mentre ora il bugiardo aveva cambiato obiettivo. Che peccato, pensò Wall. Davvero!
Matadora
La morte venne a cercarla da un angolo della sala giochi.
Questa volta si trattava di un uomo solo, ma Dirisha — la donna dalla pelle nera — capì che era bene addestrato da come si muoveva; sicuro di sé, e con un perfetto equilibrio. Non lo conosceva ma sapeva che era un ronin come lei, un giocatore della Musashi Flex. Forse l'aveva vista in azione, oppure aveva sentito parlare di lei da qualcuno che la conosceva. E ora voleva metterla alla prova. La solita storia.
Bibliografia
- Steve Perry, Aliens. Il nido sulla terra, traduzione di Gisella Bianchi, Sperling & Kupfer, 1998. ISBN 8820026155
- Steve Perry, Aliens. Incubo, traduzione di Claudio Carcano, Sperling & Kupfer, 1998. ISBN 8820026163
- Steve Perry, La rivolta dei matador, traduzione di Guido Zurlino, Mondadori, 1989.
- Steve Perry, Matadora, traduzione di Guido Zurlino, Mondadori, 1987.
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