Luciano di Samosata: differenze tra le versioni

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*'''Ακουε τάπό καρδίας'''
*'''Ακουε τάπό καρδίας'''
:''Ascolta le [[parole]] che provengono dal [[cuore]].'' (da ''Iuppiter tragoedus'', 19)
:''Ascolta le [[parole]] che provengono dal [[cuore]].'' (da ''Iuppiter tragoedus'', 19)

==[[Incipit]] di alcune opere==
===''A chi gli diceva: "Tu sei un Prometeo nel dire"''===
Dunque tu dici ch'io sono un Prometeo? Se intendi, o caro, che son di creta anche le opere mie, tengo per buono il paragone, e dico: sì sono, nè rifiuto il nome di pentolaio, benchè la mia creta sia molto vile, come quella che è raccolta in su le vie e poco meno che fango. Ma se per lodarmi di gran finezza d'arte tu mi appicchi il nome di quel sapientissimo de' Titani, bada che alcuno non dica che sotto la lode sta l'ironia e un frizzo attico. Oh che finezza d'arte è la mia? che gran sapere e gran vedere è negli scritti miei?

===''Icaromenippo, o il passanuvoli''===
'''Menippo'''. Dunque eran tremila stadii dalla terra sino alla luna, dove ho fatta la prima ''posata'': di là fino al sole un cinquecento ''parasanghe'';<ref>Lo stadio corrispondeva a venticinque passi geometrici. ''Parasanghe''; misura persiana di trenta stadii. I Persiani furono i primi ad usare le poste che si dicono inventate da Ciro.</ref> e dal sole per salir sino al cielo ed alla rocca di Giove ci può essere una buona giornata di aquila.<br>
'''Amico'''. Deh, che vai strolagando fra te, o Menippo, e misurando gli astri? Da un pezzo ti seguo, e t'odo borbottare di sole e di luna, e con certe parolacce forestiere di ''posate'' e di ''parasanghe''.

===''Prometeo, o Il Caucaso''===
'''Mercurio'''. Ecco, o Vulcano, il Caucaso, dove dobbiamo inchiodare questo sventurato Titano. Andiamo guardando se v'è qualche rupe acconcia, qualche balza nuda di neve, per fermarvi salde le catene, e sospenderlo alla vista di tutti.<br>
'''Vulcano'''. Andiam guardando, o Mercurio: non conviene crocifiggerlo in luogo basso e vicino alla terra, chè gli uomini da lui formati verrebbero ad aiutarlo: nè troppo in cima, chè non saria veduto da quei di giù. Se ti pare, qui è una giusta altezza, su questo precipizio potrà esser crocifisso: stenderà una mano a questa rupe, ed un'altra a questa dirimpetto.

===''Una vendita di vite all'incanto''===
'''Giove'''. Tu, disponi gli scanni e prepara il luogo agli avventori: tu presenterai ad una ad una le vite che abbiamo a vendere; ma ripuliscile prima, affinchè abbiano buona apparenza ed attirino gente assai. E tu, o Mercurio, fa' il bando, e chiama col buono augurio i compratori ad entrare in bottega. Per ora metteremo all'incanto queste vite qui, questi filosofi d'ogni specie e d'ogni setta. Chi non ha contanti da sborsare subito, darà mallevadoria, e pagherà l'anno venturo.<br>
'''Mercurio'''. È già venuta la folla: bisogna sbrigarci, e non indugiarla.<br>
'''Giove'''. Dunque vendiamo.

==Note==
<references />

==Bibliografia==
*Lucianus, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/l/lucianus/index.htm A chi gli diceva: "Tu sei un Prometeo nel dire"]'', ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/l/lucianus/index.htm Icaromenippo, o il passanuvoli]'', ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/l/lucianus/index.htm Prometeo, o Il Caucaso]'', ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/l/lucianus/index.htm Una vendita di vite all'incanto]'', in "Opere, voltate in italiano da [[Luigi Settembrini]]", Felice Le Monnier, Firenze, 1862.


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Versione delle 21:34, 30 mag 2010

Luciano di Samosata

Luciano di Samosata (Samosata, 120 circa – Atene, tra il 180 e il 192), scrittore greco di origine siriana.

  • Ακουε τάπό καρδίας
Ascolta le parole che provengono dal cuore. (da Iuppiter tragoedus, 19)

Incipit di alcune opere

A chi gli diceva: "Tu sei un Prometeo nel dire"

Dunque tu dici ch'io sono un Prometeo? Se intendi, o caro, che son di creta anche le opere mie, tengo per buono il paragone, e dico: sì sono, nè rifiuto il nome di pentolaio, benchè la mia creta sia molto vile, come quella che è raccolta in su le vie e poco meno che fango. Ma se per lodarmi di gran finezza d'arte tu mi appicchi il nome di quel sapientissimo de' Titani, bada che alcuno non dica che sotto la lode sta l'ironia e un frizzo attico. Oh che finezza d'arte è la mia? che gran sapere e gran vedere è negli scritti miei?

Icaromenippo, o il passanuvoli

Menippo. Dunque eran tremila stadii dalla terra sino alla luna, dove ho fatta la prima posata: di là fino al sole un cinquecento parasanghe;[1] e dal sole per salir sino al cielo ed alla rocca di Giove ci può essere una buona giornata di aquila.
Amico. Deh, che vai strolagando fra te, o Menippo, e misurando gli astri? Da un pezzo ti seguo, e t'odo borbottare di sole e di luna, e con certe parolacce forestiere di posate e di parasanghe.

Prometeo, o Il Caucaso

Mercurio. Ecco, o Vulcano, il Caucaso, dove dobbiamo inchiodare questo sventurato Titano. Andiamo guardando se v'è qualche rupe acconcia, qualche balza nuda di neve, per fermarvi salde le catene, e sospenderlo alla vista di tutti.
Vulcano. Andiam guardando, o Mercurio: non conviene crocifiggerlo in luogo basso e vicino alla terra, chè gli uomini da lui formati verrebbero ad aiutarlo: nè troppo in cima, chè non saria veduto da quei di giù. Se ti pare, qui è una giusta altezza, su questo precipizio potrà esser crocifisso: stenderà una mano a questa rupe, ed un'altra a questa dirimpetto.

Una vendita di vite all'incanto

Giove. Tu, disponi gli scanni e prepara il luogo agli avventori: tu presenterai ad una ad una le vite che abbiamo a vendere; ma ripuliscile prima, affinchè abbiano buona apparenza ed attirino gente assai. E tu, o Mercurio, fa' il bando, e chiama col buono augurio i compratori ad entrare in bottega. Per ora metteremo all'incanto queste vite qui, questi filosofi d'ogni specie e d'ogni setta. Chi non ha contanti da sborsare subito, darà mallevadoria, e pagherà l'anno venturo.
Mercurio. È già venuta la folla: bisogna sbrigarci, e non indugiarla.
Giove. Dunque vendiamo.

Note

  1. Lo stadio corrispondeva a venticinque passi geometrici. Parasanghe; misura persiana di trenta stadii. I Persiani furono i primi ad usare le poste che si dicono inventate da Ciro.

Bibliografia

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