Serge Brussolo: differenze tra le versioni

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Le cose andavano male.<br>
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Un'oscura minaccia incombeva sulla famiglia Fairway come un avvoltoio che volteggia nel cielo fissando la sua preda.<br>
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Una sera Barney - il padre di Peggy Sue -, che di mestiere faceva il carpentiere e lavorava in equilibrio su delle travi metalliche a cento metri d'altezza, ritornò a casa pallido come un lenzuolo.
Una sera Barney il padre di Peggy Sue , che di mestiere faceva il carpentiere e lavorava in equilibrio su delle travi metalliche a cento metri d'altezza, ritornò a casa pallido come un lenzuolo.


====''La creatura del sottosuolo''====
====''La creatura del sottosuolo''====

Versione delle 18:04, 31 mag 2010

Serge Brussolo al Salone del libro di Parigi, 2007

Serge Brussolo (1951 – vivente), scrittore francese.

Incipit di alcune opere

Peggy Sue e gli Invisibili

Il giorno del cane blu

Il fantasma entrò nell'aula quando Flora Mitchell, la professoressa di matematica, aveva appena posto una domanda alla quale solo Peggy Sue era in grado di rispondere.
La ragazza si sforzò di non trasalire; era abituata da tempo alle incursioni degli «Invisibili» nella vita quotidiana, eppure, ritrovarsi a faccia a faccia con uno di loro costituiva sempre, per lei, un'esperienza e-stre-ma-men-te sgradevole.

Il sonno del demonio

Le cose andavano male.
Un'oscura minaccia incombeva sulla famiglia Fairway come un avvoltoio che volteggia nel cielo fissando la sua preda.
Una sera Barney – il padre di Peggy Sue –, che di mestiere faceva il carpentiere e lavorava in equilibrio su delle travi metalliche a cento metri d'altezza, ritornò a casa pallido come un lenzuolo.

La creatura del sottosuolo

Quella sera, dopo aver guardato la tivù, Peggy Sue andò a dormire. Due ore dopo, un frastuono assordante la risvegliò di soprassalto e scoprì che la casa della nonna era invasa da cavalieri che indossavano corazze tutte ammaccate. Avevano degli elmi spaventosi e brandivano spade gigantesche, come se fossero pronti a dar battaglia.

La farfalla degli abissi

Le creature avevano atteso la notte per venir giù dalla nuvola, sopra la città. Amavano l'oscurità e avevano l'impressione di riuscire a volare meglio nelle tenebre. Non sapevano perché. Forse era un'idea stupida, come credere che una macchina di colore nero viaggia meglio su una strada nera... ma del resto le loro idee erano spesso stupide. Ridacchiarono tra di loro, eccitate al pensiero di cosa stavano per fare. Nessuno le avrebbe viste; nel giro di un minuto sarebbero filate via verso la luna, sfiorando la nera trama della volta celeste. Nel giro di un minuto avrebbero rubato una stella, un'altra...

La giungla rossa

Tutto cominciò in una bella giornata di sole. Una di quelle giornate in cui si pensa che tutto andrà bene. Sfortunatamente quel mercoledì le cose dovevano andare diversamente, e il destino di Peggy Sue Fairway cambiò del tutto quando uno strano ometto vestito di nero si presentò alle otto in punto del mattino.
Peggy e nonna Katy erano indaffarate nella cucina della pasticceria che avevano appena aperto sulla spiaggia, il cielo era azzurro, il profumo dei dolci appena infornati riempiva tutta la casa, il cane blu, accucciato in un angolo, stava divorando un chilo di biscotti alle mandorle... tutto sembrava andare per il meglio fino al momento in cui l'ometto in nero bussò alla porta del negozio, facendo tintinnare il campanello di rame che vi era appeso.

La rivolta dei draghi

Doveva essere mezzanotte quando Peggy Sue Fairway vide lo sportello dell'armadio a muro della sua camera socchiudersi e i suoi vestiti uscire da soli dal guardaroba.
Non è normale!, pensò, mettendosi a sedere sul letto.
Le magliette, i pantaloni, le giacche si contorcevano come se invisibili creature li avessero indossati. Lasciarono la stanza saltellando per tutta casa. Incuriosita, Peggy si alzò per seguirli. Il cane blu che dormiva sul piumino aprì un occhio meravigliato.

Lo zoo stregato

Peggy Sue si risvegliò con grande fatica. Aprendo gli occhi, non riconobbe la stanza in cui si trovava: normale, dato che si trattava di una camera d'albergo. La sera prima Nonna Katy, stufa di guidare, aveva deciso di fare tappa per la notte, il tempo di dare al motore del suo vecchio camion l'opportunità di raffreddarsi.
Con gli occhi ancora mezzi chiusi, Peggy Sue entrò nel bagno e afferrò il dentifricio che l'albergo metteva a disposizione dei clienti.
«Ehilà!» gridò, scorgendo uscire dal tubetto, al posto del consueto salsicciotto di pasta rosa, un minuscolo serpente giallo dalla lingua biforcuta. «Che roba è mai questa?»

Bibliografia

  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: Il giorno del cane blu, traduzione di Andrea Grechi, Fanucci, 2006. ISBN 9788834711774
  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: Il sonno del demonio, traduzione di Andrea Grechi, Fanucci, 2002. ISBN 8834709144
  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: La creatura del sottosuolo, traduzione di Andrea Grechi, Fanucci, 2005. ISBN 8834711017
  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: La farfalla degli abissi, traduzione di Andrea Grechi, Fanucci, 2003. ISBN 8834709381
  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: La giungla rossa, traduzione di Sabina Galluzzi, Fanucci, 2007. ISBN 8834713087
  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: La rivolta dei draghi, traduzione di Sabina Galluzzi, Fanucci, 2006. ISBN 8834711394
  • Serge Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili: Lo zoo stregato, traduzione di Andrea Grechi, Fanucci, 2004. ISBN 883470987X

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