Don Giovanni (opera): differenze tra le versioni

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<center>Giardino; da un lato il palazzo del Commendatore, al piè del quale stanno delle panche di pietra. Notte.</center>
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<center>''Leporello; poi Donn’Anna e Don Giovanni; indi il Commendatore''</center>
<center>''Leporello; poi Donn'Anna e Don Giovanni; indi il Commendatore''</center>
'''N. 1 – Introduzione''' Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in ''fa''.<br>
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MOLTO ALLEGRO
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(''si nasconde'')
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'''Donn’Anna'''
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Non sperar, se non m’uccidi,
Non sperar, se non m'uccidi,
Ch’io ti lasci fuggir mai.
Ch'io ti lasci fuggir mai.


'''Don Giovanni'''
'''Don Giovanni'''

Versione delle 18:56, 31 mag 2010

Don Giovanni è un'opera lirica in due atti, composta da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo da Ponte.

Incipit

Giardino; da un lato il palazzo del Commendatore, al piè del quale stanno delle panche di pietra. Notte.
Leporello; poi Donn'Anna e Don Giovanni; indi il Commendatore

N. 1 – Introduzione Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in fa.
MOLTO ALLEGRO

Leporello
Notte e giorno faticar
Per chi nulla sa gradir;
Piova e vento sopportar,
Mangiar male e mal dormir…
Voglio far il gentiluomo,
E non voglio più servir.
Oh, che caro galantuomo!
Voi star dentro con la bella,
Ed io far la sentinella!…
Ma mi par che venga gente…
Non mi voglio far sentir.
(si nasconde)

Donn'Anna
([entra] tenendo forte pel braccio Don Giovanni, ed egli cercando sempre di celarsi)
Non sperar, se non m'uccidi,
Ch'io ti lasci fuggir mai.

Don Giovanni
Donna folle! Indarno gridi:
Chi son io tu non saprai.

Citazioni

  • Leporello: Chi è morto, voi o il vecchio?
    Don Giovanni: Che domanda da bestia! Il vecchio!
  • Don Giovanni! Sei qui, mostro, fellon, nido d'inganni! (Donna Elvira)
  • In Italia seicento e quaranta; in Allemagna duecentro e trentuna; Cento in Francia; in Turchia novantuna; ma in Ispagna son già mille e tre. [...] Purché porti la gonnella voi sapete quel che fa. (Leporello)
  • Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor. (Zerlina)
  • Don Giovanni: Oh, Leporello mio, va tutto bene?
    Leporello: Don Giovannino mio, va tutto male!
  • Ah la mia lista doman mattina d'una decina voglio aumentar! (Don Giovanni)
  • È aperto a tutti quanti! Viva la libertà! (Don Giovanni)
  • Don Giovanni: Ma che ti ho fatto che vuoi lasciarmi?
    Leporello: Oh niente affatto, quasi ammazzarmi!
  • Donna Elvira: Mi fuggirete più?
    Leporello: No, muso bello! [...]
    Donna Elvira: Son per voi tutta foco!
    Leporello: Io tutto cenere!
  • Certo timore, certo accidente, di fuori chiaro, di dentro scuro, non c'è riparo, la porta, il muro, lo... il... la... vo da quel lato, e poi qui celato, l'affar si sa! Ma s'io sapeva, fuggìa per qua! (Leporello)
  • Quando sento il mio tormento di vendetta il cor favella, ma se guardo il suo cimento palpitando il cor mi va. (Donna Elvira)
  • Leporello: Per cagion vostra io fui quasi accoppato.
    Don Giovanni: Ebben, non era questo un onore per te?
    Leporello: Signor, vel dono!
  • Di rider finirai pria dell'aurora! (la statua del Commendatore)
  • Signor, il padron mio, badate ben, non io, vorria con voi cenar! Ah, che scena è questa! O ciel! Chinò la testa! (Leporello)
  • Don Giovanni: Piatto!
    Leporello: Servo!
  • Viva le femmine! Viva il buon vino! Sostegno e gloria d'umanità! (Don Giovanni)
  • Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste! Altre cure più gravi di queste, altra brama quaggiù mi guidò! (la statua del Commendatore)
  • la statua del Commendatore: Pentiti!
    Don Giovanni: No!
  • Ed io vado all'osteria a trovar padron miglior. (Leporello)
  • E de' perfidi la morte alla vita è sempre ugual. (Leporello, Zerlina, Masetto, Donna Anna, Donna Elvira, Don Ottavio)

Bibliografia

Voci correlate

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