Felice Cavallotti: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di ''Lettera agli onesti di tutti i partiti''==
==[[Incipit]] di ''Lettera agli onesti di tutti i partiti''==
Scrivo queste pagine con disgusto, con rivolta dell’anima: ma le scri­vo colla coscienza serena, dopoché per più giorni, tentando il possibile, resistendo a provocazioni che avrebbero stancata la pazienza di un santo, ho sperato di evitare a me stesso la fatica amara di doverle scrivere. Tentativo di speranza di cui nessun merito avrei, se proseguissi un qua­lunque interesse mio o mi tentasse qualsiasi povera ambizione: perché sol chi vuol salire, naturalmente desidera trovar meno aspri i gradini. Ma, finito appena sia il compito, che verso il Paese m’imposi, so di poter dimostrare la mia ambizione sola qual era, e invoco l’ora di poter in altr’aria, fra ben altre memorie, rifarmi dell’aria respirata fin qui.
Scrivo queste pagine con disgusto, con rivolta dell'anima: ma le scri­vo colla coscienza serena, dopoché per più giorni, tentando il possibile, resistendo a provocazioni che avrebbero stancata la pazienza di un santo, ho sperato di evitare a me stesso la fatica amara di doverle scrivere. Tentativo di speranza di cui nessun merito avrei, se proseguissi un qua­lunque interesse mio o mi tentasse qualsiasi povera ambizione: perché sol chi vuol salire, naturalmente desidera trovar meno aspri i gradini. Ma, finito appena sia il compito, che verso il Paese m'imposi, so di poter dimostrare la mia ambizione sola qual era, e invoco l'ora di poter in altr'aria, fra ben altre memorie, rifarmi dell'aria respirata fin qui.


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 20:09, 31 mag 2010

Felice Carlo Emanuele Cavallotti (1842 – 1898), politico, poeta e drammaturgo italiano.

  • I diritti non nascono che dal dovere compiuto. (da Il povero Piero)

Incipit di Lettera agli onesti di tutti i partiti

Scrivo queste pagine con disgusto, con rivolta dell'anima: ma le scri­vo colla coscienza serena, dopoché per più giorni, tentando il possibile, resistendo a provocazioni che avrebbero stancata la pazienza di un santo, ho sperato di evitare a me stesso la fatica amara di doverle scrivere. Tentativo di speranza di cui nessun merito avrei, se proseguissi un qua­lunque interesse mio o mi tentasse qualsiasi povera ambizione: perché sol chi vuol salire, naturalmente desidera trovar meno aspri i gradini. Ma, finito appena sia il compito, che verso il Paese m'imposi, so di poter dimostrare la mia ambizione sola qual era, e invoco l'ora di poter in altr'aria, fra ben altre memorie, rifarmi dell'aria respirata fin qui.

Bibliografia

  • Felice Cavallotti, Lettera agli onesti di tutti i partiti, tratto da: "Per la storia. La questione morale su Francesco Crispi nel 1894-1895, esaminata da Felice Cavallotti: lettere, cronaca e documenti", prefazione di Gustavo Chiesi, Aliprandi, 1895.

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