Samuel Taylor Coleridge: differenze tra le versioni

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''Kubla Khan''
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== Bibliografia ==
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*Samuel Taylor Coleridge, ''La leggenda del vecchio marinaro'', traduzione di Enrico Nencioni, Tea, 1993.
*Samuel Taylor Coleridge, ''La leggenda del vecchio marinaro'', traduzione di Enrico Nencioni, Tea, 1993.
*Samuel Taylor Coleridge, ''La leggenda del vecchio marinaio'', ''Kubla Khan'', traduzione di Alessandro Ceni, ''I Classici'', UEF, 1996. ISBN 88-07-82091-9
*Samuel Taylor Coleridge, ''La leggenda del vecchio marinaio'' (''The Rime Of The Ancient Mariner''), ''Kubla Khan'' (''Kubla Khan Or A Vision In A Dream''), traduzione di Alessandro Ceni, ''I Classici'', UEF, 1996. ISBN 88-07-82091-9


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Versione delle 22:51, 23 giu 2010

Samuel Taylor Coleridge

Samuel Taylor Coleridge (1772 – 1834), poeta, critico letterario e filosofo britannico.

Citazioni di Samuel Taylor Coleridge

  • Chi si vanta di aver conquistato una moltitudine di amici non ne ha mai avuto uno.[1]
  • I difetti dei grandi autori non sono in genere che la loro grandezza portata all'eccesso. (da Miscellanies)
  • Il laudano mi diede quiete, non sonno; ma, credo, tu sai quanto sia divino quel riposo, che incanto, quale oasi di fontane e fiori e alberi nel cuore stesso di un deserto di sabbia! (da una lettera del 1798 a George H. Coleridge[2])
  • Il nano vede più lontano del gigante, quando ha le spalle del gigante su cui montare. (da The friend)
  • La più generale definizione della bellezza […] Molteplicità nell'Unità. (da On the Principles of Genial Criticism)
  • L'Arte, intendendo il termine per indicare collettivamente pittura, scultura, architettura e musica, è la mediatrice e riconciliatrice di natura e uomo. È dunque il potere di umanizzare la natura, di infondere i pensieri e le passioni dell'uomo in tutto ciò che è l'oggetto della sua contemplazione. (da Sulla poesia o l'arte)
  • L'esperienza ci informa che la prima difesa degli spiriti deboli è recriminare. (da Biographia literaria, 1817)
  • Prega bene chi ama bene tutti: | sia l'uomo che l'uccello e le altre bestie. | Prega meglio chi meglio ama ogni cosa, | la piccola e la grande. (da La ballata del vecchio marinaio)
  • Quella volontaria sospensione dell'incredulità sul momento, che costituisce la fede poetica. (da Biographia literaria, 1817 – cap. XIV)

Senza fonte

  • Che grazia inimitabile hanno i bambini prima di imparare a danzare!
  • Ci sono tre classi in cui so che tutte le donne oltre i settanta sono sempre state divise: 1. Quella cara vecchietta; 2. Quella vecchia; 3. Quella vecchia strega.
  • I critici sono di solito persone che avrebbero voluto essere poeti, storici, biografi, ecc., hanno messo alla prova il loro talento, e non hanno avuto successo.
  • I plagiari sospettano sempre che qualcuno li derubi del loro pensiero.
  • Il miglior medico è quello che con più abilità sa infondere la speranza.
  • Il principio dell'architettura gotica è quello dell'infinito reso immaginabile.
  • La fantasia non è altro, infatti, che un aspetto della memoria svincolato dall'ordine del tempo e dello spazio.
  • La sincerità non consiste nel dire, ma nell'intenzione di comunicare la verità.
  • Nessun uomo è mai stato un grande poeta, senza essere stato allo stesso tempo un grande filosofo.
  • Niente può piacere con continuità, che non contenga in se stesso la ragione perché esso deve essere così, e non altrimenti.
  • Solo i saggi possiedono delle idee, la maggior parte dell'umanità ne è posseduta.
  • Un uomo che non possiede che massime è come un ciclope il cui unico occhio è posto dietro al capo.

La leggenda del vecchio marinaro

Incipit

È un vecchio marinaio, e ferma uno dei tre convitati: «Per la tua lunga barba grigia e il tuo occhio scintillante, e perché ora mi fermi?
Le porte del Fidanzato son già tutte aperte, e io sono il più stretto parente; i convitati son già riuniti, il festino è servito, tu puoi udirne di qui l'allegro rumore.»
Ma egli lo trattiene con mano di scheletro. «C'era una volta un bastimento …» comincia a dire. «Lasciami, non mi trattener più, vecchio vagabondo dalla barba brizzolata!» E quello immediatamente ritirò la sua mano.

It is an ancient Mariner,
And he stoppeth one of three.
«By thy long grey beard and glittering eye,
Now wherefore stopp'st thou me?
The Bridegroom's doors are opened wide,
And I am next of kin ;
The guests are met, the feast is set:
May'st hear the merry din.»
He holds him with his skinny hand,
«There was a ship,» quoth he.
«Hold off ! unhand me, grey-beard loon !»
Eftsoons his hand dropt he.

[Samuel Taylor Coleridge, La leggenda del vecchio marinaro, traduzione di Enrico Nencioni, Tea editore 1993, collana "I Tascabili del bibliofilo".]

Citazioni

  • Alla fine un Albatro passò per aria, e venne a | noi traverso la nebbia. Come se fosse stato | un'anima cristiana, lo salutammo nel nome di Dio.
  • «Che Dio ti salvi, o Marinaro, dal demonio che | ti tormenta! — Perché mi guardi cosí, Che | cos'hai?» — «Con la mia balestra, io ammazzai l'Albatro!
  • Il ghiaccio era qui, il ghiaccio era là, il ghiaccio | era tutto all'intorno: scricchiolava e muggiva, | ruggiva ed urlava. come i rumori che si odono | in una sincope.
  • Oh, il sonno! esso è una cosa soave, amata da | un polo all'altro. Sia lodata la Vergine Maria! | Essa dal cielo mi mandò il dolce sonno che | penetrò nella mia anima.

Alessandro Ceni

È un vecchio marinaio | e ferma uno dei tre. | "Per la tua barba grigia e l'occhio scintillante, | perché mi hai tu fermato? || Si aprono le porte dello sposo | ed io ne son parente stretto; | gli ospiti s'incontrano, la festa inizia: | puoi sentirne l'allegro frastuono". || Egli lo tiene con la scarna mano, | "C'era una nave", disse. | "Smettila! Via la mano, vecchio pazzo!" | Subito la mano lo lasciò.

Citazioni

  • "Venne allora la TEMPESTA; | e fu tirannica e violenta: | ci colpì con le sue ali sorprendenti | e ci cacciò avanti, verso sud".
    "And now the STORM-BLAST came, and he | Was tyrannous and strong: | He struck with his o'ertaking wings, | And chased us south along". (Parte I, p. 5)
  • Adesso il sole sorgeva a destra, | sempre nascosto dalla bruma | fuori dal mare spuntava, e a sinistra | si ricalava in mare.
    The Sun now rose upon the right: | Out of the sea came he, | Still hid in mist, and on the left | Went down into the sea. (Parte II, p. 10)
  • Anche gli abissi si decomponevano: O Cristo! | Che questo dovesse accaderci! | Viscide cose su zampe si trascinavano | sul viscido mare.
    The very deep did rot: O Crist! | That ever this should be! | Yea, slimy things did crawl, with legs | Upon the slimy sea. (Parte II, p. 13)
  • Trascorse il logorìo di giorni e giorni. | Ogni gola riarsa e vitreo ogni occhio. | Il logorìo di giorni e giorni!
    There passed a weary time. Each throat | Was parched, and glazed each eye. A weary time! a weary time! (Parte III, p. 17)

Kubla Khan

Incipit

A Xanadu Kubla Khan volle | un'imponente dimora di piacere, | dove Alfeo, il sacro fiume, trascorre | caverne ad occhio umano smisurate | e s'immerge in un mare senza sole.
In Xanadu did Kubla Khan | A stately pleasure-dome decree: | Where Alph, the sacred river, ran | Trough caverns measureless to man | Down to a sunless sea.

Citazioni

  • L'ombra della dimora di piacere | fluttuando scivolava sulle onde, | ove si udiva la ben commista misura | di fonte e di caverne. | Miracolo di rara perizia, | solatìa dimora dalle caverne di ghiaccio!
    The shadow of the dome of pleasure | Floated midway on the waves; | Where was heard the mingled measure | From the fountain and the caves. | It was a miracle of rare device, A sunny pleasure-dome with caves of ice! (p. 61)
  • Cingetelo d'un triplice cerchio, | serrate gli occhi con sacro terrore, | ch'egli si cibò di rugiada di miele | e bevve il latte del Paradiso.
    Weave a circle round him trice, | And close your eyes with holy dread, | For he on honey-dew hath fed, | And drunk the milk of Paradise. (p. 61)

Note

  1. Template:Rif
  2. Citato in Andrew Weil e Winifred Rosen, Dal cioccolato alla morfina. Tutto quello che dovete sapere sulle sostanze che alterano la mente, traduzione di Fabio Bernabei, Arcana, Roma, 2007, p. 107.

Bibliografia

  • Samuel Taylor Coleridge, La leggenda del vecchio marinaro, traduzione di Enrico Nencioni, Tea, 1993.
  • Samuel Taylor Coleridge, La leggenda del vecchio marinaio (The Rime Of The Ancient Mariner), Kubla Khan (Kubla Khan Or A Vision In A Dream), traduzione di Alessandro Ceni, I Classici, UEF, 1996. ISBN 88-07-82091-9

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