Pierangelo Baratono: differenze tra le versioni

Al 2024 le opere di un autore italiano morto prima del 1954 sono di pubblico dominio in Italia. PD
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'''Pierangelo Baratono''' (1880 – 1927), scrittore italiano.
'''Pierangelo Baratono''' (1880 – 1927), scrittore italiano.

*La [[gloria]], regal femmina, vuol sedurre e non esser sedotta. (da ''Edgar Poe'', {{Source|Edgar Poe/Parte sesta|la gloria|parte sesta}})


==[[Incipit]] di alcune opere==
==[[Incipit]] di alcune opere==

Versione delle 01:02, 9 lug 2010

Pierangelo Baratono (1880 – 1927), scrittore italiano.

  • La gloria, regal femmina, vuol sedurre e non esser sedotta. (da Edgar Poe, parte sesta)

Incipit di alcune opere

Commenti al libro delle fate

Un uomo, che recava in mano una borsetta da viaggio, entrò in una grande città e si recò difilato nel migliore albergo. Chiese la camera più bella, una cena succulenta; poi segnò sul registro un nomuccio qualsiasi e andò a coricarsi. Ma, al mattino, ebbe l'imprudenza di lasciare sul tavolo un foglio di carta da lettera con tanto di corona principesca e di stemma nell'angolo superiore. Subito, dall'albergatore all'ultimo mozzo di stalla, tutti seppero di aver da fare con una persona ragguardevole.

Edgar Poe

Com'è inzuccherato e salutifero il precetto: La virtù sta nel mezzo! Deve aver nitrito di letizia, puledro su verde praticello, colui che, per il primo, divinò questo rimedio per ogni cruccio, questo succoso impiastro per ogni ferita! Poiché la virtù sta nel mezzo, solo chi rimanga nel mezzo è virtuoso. Magnifico assioma, che libera l'infinito stuolo dei mediocri dalle melanconie dei desiderii vani e dai rodimenti della bile.

Genova misteriosa

Esiste in Genova un misterioso quartiere, ove l'ombra e il tanfo della miseria pare si siano raccolti a condensare in un punto solo tutte le ripugnanti manifestazioni delle umane sventure. Esso si estende sovra una collina, che come un'escrescenza malata domina via Madre di Dio e va a terminare su via Ravecca e nel piano di Sant'Andrea. Pare che l'opera industre dell'uomo abbia edificato quel gruppo malsano di case a bella posta per rendere più forte il contrasto tra il luridume della più tenebrosa miseria e la piacevole appariscenza dell'agiatezza, quale si può ammirare sul vicino e salubre colle di Carignano.

Il beato Macario: romanzo mattacchione

Al tempo dei tempi, quando ogni cosa era di bronzo — e, anche, i cuori e le facce degli uomini — scivolò all'onor del mondo un pargoletto, destinato dalla benigna sorte a mostrare esempio di rare virtù. Sin dai primi vagiti, difatti, l'eccelso personaggio, che doveva poi, col nome di Macario, vivere e morire diffondendo intorno a sé un acuto odore di santità, volle appalesare con chiari segni la propria missione opponendo un fiero corruccio agli osceni allettamenti dei sensi e rifiutando il latteo alimento sol perché offertogli in una coppa di carne nuda da una poco timorata nutrice.

Ombre di lanterna

In paese lo chiamavano il «Gufo», perché abitava una vecchia torre diroccata, spersa fra le sabbie, dalla quale non usciva, a compiere le sue solitarie passeggiate, se non quando le tenebre calavano sulla terra e sul mare. Di lui si sapeva soltanto ch'era scultore e che veniva da una città lontana lontana. Qualche pescatore, incontrandolo sulla spiaggia nelle notti lunari, ne aveva osservato il volto bruno, nascosto nella fitta barba e sotto lo spiovere dei capelli ed ancor più rabbuiato da un'espressione indefinibile di scoramento. Un doganiere dal rifugio del suo casotto in una sera di tempesta lo aveva scorto, al bagliore dei lampi, alzare le braccia verso il cielo in un gesto di minaccia e d'odio.

Bibliografia

Voci correlate

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