Vittoria Colonna: differenze tra le versioni

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Foschi sospiri e non voce serena,
Foschi sospiri e non voce serena,
Di stil no, ma di duol mi danno il vanto.</poem>
Di stil no, ma di duol mi danno il vanto.</poem>

==Citazioni su Vittoria Colonna==
*''Da questa porta risospinta al lampo | Di vincitor del tempo eterni libri | Fugge ignoranza, e dietro lei le larve | D'error pasciute, e timide del Sole. | Opra è infinita i tanti aspetti e i nomi | Ad uno ad uno annoverar. | Tu questo, Lesbia, non isdegnar, gentil volume | Che s'offre a te : da l'onorata sede | Volar vorrebbe a l'alma autrice incontro. | D'ambe le parti immobili si stanno, | Serbando il loco a lui, Colonna e [[Gaspara Stampa|Stampa]]. | Quel pur ti prega che non più consenta | A l'alme rime tue, vaghe sorelle, | Andar divise, onde odono fra 'l plauso | Talor sonar dolce lamento: al novo | Vedremo allor volume aureo cresciuto | Ceder loco maggior [[Gaspara Stampa|Stampa]] e Colonna''. ([[Lorenzo Mascheroni]])


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 18:10, 11 lug 2010

Vittoria Colonna, disegno di Michelangelo

Vittoria Colonna (1490 – 1547), poetessa italiana.

Rime

  • Di così nobil fiamma Amor mi cinse, | Ch'essendo spenta, in me vive l'ardore; | Né temo nuovo | caldo, che 'l vigore | Del primo foco mio tutt'altri estinse. (Sonetto XVIII)
  • Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede. (Sonetto XIX)
  • Quando Morte tra noi disciolse il nodo, | Che prima avvinse il Ciel, Natura e Amore, | Tolse agli occhi l' oggetto, il cibo al core, | L' alme congiunse in più congiunto modo. (Sonetto XXII)
  • Morto, il vigor, che pria sostenne l' ale, | S' estinse; onde alla strada eccelsa e sola | Fa che 'l desir bramoso indarno s' erga. (Sonetto XXV)
  • Se dal dolce pensier riscuoto l' alma | Per bassi effetti dell' umana vita, | Riman dal corso suo, quasi smarrita | Nave, ch' affretta in perigliosa calma. (Sonetto XXXII)

Incipit di Rime

Scrivo sol per sfogar l'interna doglia,
Di che si pasce il cor, ch'altro non vole,
E non per giunger lume al mio bel sole,
Che lasciò in terra sì onorata spoglia.
Giusta cagione a lamentar m'invoglia:
Ch'io scemi la sua gloria assai mi dole;
Per altra penna e più saggie parole
Verrà chi a morte il suo gran nome toglia.
La pura fè, l'ardor, l'intensa pena
Mi scusi appo ciascun, grave cotanto
Che né ragion né tempo mai l'affrena.
Amaro lagrimar, non dolce canto,
Foschi sospiri e non voce serena,
Di stil no, ma di duol mi danno il vanto.

Citazioni su Vittoria Colonna

  • Da questa porta risospinta al lampo | Di vincitor del tempo eterni libri | Fugge ignoranza, e dietro lei le larve | D'error pasciute, e timide del Sole. | Opra è infinita i tanti aspetti e i nomi | Ad uno ad uno annoverar. | Tu questo, Lesbia, non isdegnar, gentil volume | Che s'offre a te : da l'onorata sede | Volar vorrebbe a l'alma autrice incontro. | D'ambe le parti immobili si stanno, | Serbando il loco a lui, Colonna e Stampa. | Quel pur ti prega che non più consenta | A l'alme rime tue, vaghe sorelle, | Andar divise, onde odono fra 'l plauso | Talor sonar dolce lamento: al novo | Vedremo allor volume aureo cresciuto | Ceder loco maggior Stampa e Colonna. (Lorenzo Mascheroni)

Bibliografia

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