Carezza: differenze tra le versioni

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Carlo Castellaneta
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*Certe carezze ai sinceri fanno schifo, ai cauti paura. ([[Niccolò Tommaseo]])
*Certe carezze ai sinceri fanno schifo, ai cauti paura. ([[Niccolò Tommaseo]])
*''Ecco la sera noiosa:<br>che fare in tanta tristezza?<br>Viene l'amico del cuore,<br>m'abbandono alla sua carezza''. ([[Ivan Alekseevič Bunin]])
*''Ecco la sera noiosa:<br>che fare in tanta tristezza?<br>Viene l'amico del cuore,<br>m'abbandono alla sua carezza''. ([[Ivan Alekseevič Bunin]])
*Era distesa al sole e lui la toccava.<br>Poteva contemplare il modo in cui la sua mano si muoveva, con amorevole lentezza e infinita meraviglia, accarezzare il ginocchio e poi risalire, prendendo nota di ogni centimetro di pelle, di come il suo corpo esplodesse in piena luce; poteva soffermarsi a considerare la solidità dell'anca, la covessità del bacino, poi ridiscendere con assoluta naturalezza fino a inanellare di riccioli le sue dita, appropriandosi sempre più di lei, o meglio della coscienza di quel privilegio, dal momento che a tratti gli pareva ovvio ciò che gli veniva concesso, ma senza riuscirvi pienamente.<br>Paola lasciava fare, immobile, beandosi di quel sole, indifferente a quelle carezze che subiva ad occhi chiusi. ([[Carlo Castellaneta]])
*Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione. ([[Erri De Luca]])
*Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione. ([[Erri De Luca]])
*Non si è mai troppo poveri per donare una carezza. ([[Romano Battaglia]])
*Non si è mai troppo poveri per donare una carezza. ([[Romano Battaglia]])

Versione delle 02:35, 21 lug 2010

Citazioni sulle carezze.

  • Certe carezze ai sinceri fanno schifo, ai cauti paura. (Niccolò Tommaseo)
  • Ecco la sera noiosa:
    che fare in tanta tristezza?
    Viene l'amico del cuore,
    m'abbandono alla sua carezza
    . (Ivan Alekseevič Bunin)
  • Era distesa al sole e lui la toccava.
    Poteva contemplare il modo in cui la sua mano si muoveva, con amorevole lentezza e infinita meraviglia, accarezzare il ginocchio e poi risalire, prendendo nota di ogni centimetro di pelle, di come il suo corpo esplodesse in piena luce; poteva soffermarsi a considerare la solidità dell'anca, la covessità del bacino, poi ridiscendere con assoluta naturalezza fino a inanellare di riccioli le sue dita, appropriandosi sempre più di lei, o meglio della coscienza di quel privilegio, dal momento che a tratti gli pareva ovvio ciò che gli veniva concesso, ma senza riuscirvi pienamente.
    Paola lasciava fare, immobile, beandosi di quel sole, indifferente a quelle carezze che subiva ad occhi chiusi. (Carlo Castellaneta)
  • Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione. (Erri De Luca)
  • Non si è mai troppo poveri per donare una carezza. (Romano Battaglia)

Proverbi italiani

  • Carezze di cane, di sgualdrine e invito di oste, non è poco quello che costano.
  • Chi accarezza la mula, buscherà calci.
  • Chi fa più carezze che non suole, o t'ha gabbato o gabbar ti vuole.
  • Chi il suo figlio troppo accarezza, non ne sentirà allegrezza.
  • Chi ti vuol male, ti liscia il pelo.
  • Dalle troppe carezze, guardati.
  • Fanno meno male i calci di un frate, che le carezze di un cortigiano.
  • Figlio troppo accarezzato non fu mai ben allevato.
  • Il cane si alletta più con le carezze che con la catena.
  • Le carezze si fanno ai minchioni.

Bibliografia

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