Steve Perry: differenze tra le versioni

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Versione delle 10:56, 26 lug 2010

Steve Perry (1947 — vivente), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere

Aliens. Il nido sulla Terra

Nonostante la tuta pesante, Newt sentiva il freddo pungente della notte penetrarle nelle ossa. Il cingolato riusciva a fermare gran parte del vento gelido e il calorifero portatile che avevano posto all'esterno a guisa di falò era regolato al massimo, ma faceva an­cora freddo. Di più non si poteva fare; non c'era legno sul pia­neta Ferro e, anche se ci fosse stato, c'era da scommettere che non l'avrebbero bruciato. In quel mondo un grammo di legno era più prezioso del platino. Non si capiva come gli abitanti degli al­tri mondi potessero tagliarlo e sprecarlo.

Aliens. Incubo

Fuori, nel vuoto assoluto dello spazio, il silenzio era totale, ma all'interno della nave robot guidata dal pilota automatico il ron­zio costante dei motori a gravità era insistente, come una nota bassa emessa da uno strumento musicale dalla tonalità solenne. La vibrazione, che penetrava nella carne, arrivava alle ossa e si spingeva ulteriormente quasi a raggiungere l'anima, era perce­pibile fin dal momento in cui le celle dell'ipersonno si erano aperte come le valve di un mollusco per esporre a questo rumore i mem­bri dell'equipaggio. Un om meccanizzato li cullava, come per farli sprofondare nuovamente nel lungo sonno senza il ricorso a dispositivi meccanici.

La rivolta dei matador

La morte venne a cercarlo nasco­sta dietro un sorriso.
Si presentò con le sembianze di un amico fidato, un consigliere di Wall di tanto tempo prima degli anni del terrore. Era uno degli uomini migliori di Marcus Jeffer­son Wall, un vero artista della prevaricazione verbale in una Ga­lassia in cui la bugia era divenuta un'arte; un uomo che aveva preso in giro i migliori congegni che la Confederazione potesse predi­sporre; un maestro della fuga ora­toria. Ma un tempo le sue menzo­gne erano sottoposte al diretto controllo di Wall, per i suoi fini personali, mentre ora il bugiardo aveva cambiato obiettivo. Che peccato, pensò Wall. Davvero!

Matadora

La morte venne a cercarla da un angolo della sala giochi.
Questa volta si trattava di un uomo solo, ma Dirisha — la don­na dalla pelle nera — capì che era bene addestrato da come si muo­veva; sicuro di sé, e con un perfet­to equilibrio. Non lo conosceva ma sapeva che era un ronin come lei, un giocatore della Musashi Flex. Forse l'aveva vista in azio­ne, oppure aveva sentito parlare di lei da qualcuno che la conosce­va. E ora voleva metterla alla pro­va. La solita storia.

Bibliografia

  • Steve Perry, Aliens. Il nido sulla terra, traduzione di Gisella Bianchi, Sperling & Kupfer, 1998. ISBN 8820026155
  • Steve Perry, Aliens. Incubo, traduzione di Claudio Carcano, Sperling & Kupfer, 1998. ISBN 8820026163
  • Steve Perry, La rivolta dei matador, traduzione di Guido Zurlino, Mondadori, 1989.
  • Steve Perry, Matadora, traduzione di Guido Zurlino, Mondadori, 1987.

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