Riccardo Chailly: differenze tra le versioni

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{{intestazione|''Chailly-Bollani superstar: classica e jazz senza barriere
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'', ''Corriere della Sera'', 31 gennaio 2010}}
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*{{NDR|[[Stefano Bollani]]}} Sentendolo suonare ho capito che, al contrario di tanti jazzisti che insistono sul virtuosismo, è bravissimo sull'armonia.
*{{NDR|[[Stefano Bollani]]}} Sentendolo suonare ho capito che, al contrario di tanti jazzisti che insistono sul virtuosismo, è bravissimo sull'armonia.
*[[George Gershwin|Gershwin]], dell'armonia è stato il più grande creatore: in tutto il Novecento. Soltanto [[Giacomo Puccini|Puccini]] è alla sua altezza. Lo dico con tutto il dovuto rispetto per [[Claude Debussy|Debussy]], [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Igor Stravinsky|Stravinsky]].
*[[George Gershwin|Gershwin]], dell'armonia è stato il più grande creatore: in tutto il Novecento. Soltanto [[Giacomo Puccini|Puccini]] è alla sua altezza. Lo dico con tutto il dovuto rispetto per [[Claude Debussy|Debussy]], [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Igor Stravinsky|Stravinsky]].

Versione delle 18:05, 7 ago 2010

Riccardo Chailly (1953 – vivente), direttore d'orchestra italiano.

Chailly-Bollani superstar: classica e jazz senza barriere , Corriere della sera, 31 gennaio 2010'
  • [Stefano Bollani] Sentendolo suonare ho capito che, al contrario di tanti jazzisti che insistono sul virtuosismo, è bravissimo sull'armonia.
  • Gershwin, dell'armonia è stato il più grande creatore: in tutto il Novecento. Soltanto Puccini è alla sua altezza. Lo dico con tutto il dovuto rispetto per Debussy, Ravel, Stravinsky.
  • Gershwin è stato il più incompreso, forse penalizzato anche da chi non gli ha mai perdonato di aver lavorato per Broadway. È il destino dei grandi melodisti, il pubblico ne decreta il successo ma ne banalizza la grandezza.
Intervista di Pierachille Dolfini, Chailly: La musica? È speranza, in Avvenire, 14 Marzo 2010
  • Sono sempre stato un credente in ricerca. Confrontarmi con grandi pagine sacre, penso su tutte alle Passioni di Bach, mi ha aiutato.
  • Chi fa musica è un privilegiato perché può sognare, staccarsi dalla realtà. È questo che siamo chiamati a fare: aiutare le persone a nutrire una speranza.
  • Sono convinto che l'andamento della nostra vita sia conseguenza diretta della moralità (o immoralità) dell'uomo chiamato in prima persona a dare un'impronta decisiva alla storia.

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