Luigi Maria Verzé: differenze tra le versioni

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*È come se fossimo la clonazione di Dio, noi siamo il percorso di un neurone di [[Dio]].
*È come se fossimo la clonazione di Dio, noi siamo il percorso di un neurone di [[Dio]].
*La [[vita]] è il più grande dono di Dio e su di noi incombe l'obbligo di rispettarla e conservarla sana il più a lungo possibile.
*La [[vita]] è il più grande dono di Dio e su di noi incombe l'obbligo di rispettarla e conservarla sana il più a lungo possibile.
{{Intestazione|, intervista di Aldo Cazzullo pubblicata sul Corriere della Sera, 6 novembre 2009}}
{{Intestazione|, intervista di Aldo Cazzullo pubblicata sul [[Corriere della Sera]], 6 novembre 2009}}
*lei l' altra mattina ha visto Berlusconi. «Abbiamo rievocato i nostri precedenti incontri. La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel ' 94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all' Italia»
*lei l' altra mattina ha visto [[Berlusconi]]. «Abbiamo rievocato i nostri precedenti incontri. La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel ' 94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all' Italia»
*Castro? «Grand' uomo. Così prepotente, così simpatico. Mi faceva portare l' olio del mio Veneto e il Recioto. Dieci bottiglie: una la apriva in Consiglio dei ministri, le altre nove se le beveva lui. Ore e ore a parlare di tutto. Un carisma che ritrovo solo in Gheddafi».
*[[Castro]]? «Grand' uomo. Così prepotente, così simpatico. Mi faceva portare l' olio del mio Veneto e il Recioto. Dieci bottiglie: una la apriva in Consiglio dei ministri, le altre nove se le beveva lui. Ore e ore a parlare di tutto. Un carisma che ritrovo solo in [[Gheddafi]]».
*Perché ha rotto con Cl? «Io non ho rotto. Ho distinto. Sono amico di Formigoni, uomo di statura, cui ogni tanto do qualche consiglio. Sono stato grande amico di Giussani. L' ho curato per dieci anni, l' ho tenuto qui sino all' ultimo, gli portavo in camera Berlusconi. Si adoravano. Berlusconi si sedeva sul suo letto, si abbracciavano, si baciavano. Giussani aveva molte idee. Ora i suoi successori sono liberi di fare secondo la loro mentalità. Qui dentro però è San Raffaele; non è Cl. Facciamo come i gesuiti con i cappuccini: ognuno padrone a casa propria. Noi abbiamo una dottrina che non è quella di Cl. Facciamo scienza e cultura, grazie a un' università che è libera, non ecclesiastica. Odio che si adoperi Gesù Cristo per fare soldi».
*Perché ha rotto con [[Cl]]? «Io non ho rotto. Ho distinto. Sono amico di [[Formigoni]], uomo di statura, cui ogni tanto do qualche consiglio. Sono stato grande amico di [[Giussani]]. L' ho curato per dieci anni, l' ho tenuto qui sino all' ultimo, gli portavo in camera Berlusconi. Si adoravano. Berlusconi si sedeva sul suo letto, si abbracciavano, si baciavano. Giussani aveva molte idee. Ora i suoi successori sono liberi di fare secondo la loro mentalità. Qui dentro però è San Raffaele; non è Cl. Facciamo come i gesuiti con i cappuccini: ognuno padrone a casa propria. Noi abbiamo una dottrina che non è quella di Cl. Facciamo scienza e cultura, grazie a un' università che è libera, non ecclesiastica. Odio che si adoperi Gesù Cristo per fare soldi».
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Versione delle 09:03, 3 set 2010

Luigi Maria Verzé (1920 – vivente), sacerdote, imprenditore e accademico italiano.

Wired, intervista di Gianluca Nicoletti, n.° 1, marzo 2009
  • Senza la ricerca scientifica e senza la tecnologia d'avanguardia, un ospedale è ancora soltanto un lazzaretto!
  • Io amo la macchina come espressione della nostra capacità intellettuale.
  • È come se fossimo la clonazione di Dio, noi siamo il percorso di un neurone di Dio.
  • La vita è il più grande dono di Dio e su di noi incombe l'obbligo di rispettarla e conservarla sana il più a lungo possibile.
, intervista di Aldo Cazzullo pubblicata sul Corriere della Sera, 6 novembre 2009
  • lei l' altra mattina ha visto Berlusconi. «Abbiamo rievocato i nostri precedenti incontri. La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel ' 94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all' Italia»
  • Castro? «Grand' uomo. Così prepotente, così simpatico. Mi faceva portare l' olio del mio Veneto e il Recioto. Dieci bottiglie: una la apriva in Consiglio dei ministri, le altre nove se le beveva lui. Ore e ore a parlare di tutto. Un carisma che ritrovo solo in Gheddafi».
  • Perché ha rotto con Cl? «Io non ho rotto. Ho distinto. Sono amico di Formigoni, uomo di statura, cui ogni tanto do qualche consiglio. Sono stato grande amico di Giussani. L' ho curato per dieci anni, l' ho tenuto qui sino all' ultimo, gli portavo in camera Berlusconi. Si adoravano. Berlusconi si sedeva sul suo letto, si abbracciavano, si baciavano. Giussani aveva molte idee. Ora i suoi successori sono liberi di fare secondo la loro mentalità. Qui dentro però è San Raffaele; non è Cl. Facciamo come i gesuiti con i cappuccini: ognuno padrone a casa propria. Noi abbiamo una dottrina che non è quella di Cl. Facciamo scienza e cultura, grazie a un' università che è libera, non ecclesiastica. Odio che si adoperi Gesù Cristo per fare soldi».

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