Marco Anneo Lucano: differenze tra le versioni

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Versione delle 05:34, 4 nov 2010

Marco Anneo Lucano

Marco Anneo Lucano (39 – 65), poeta latino.

Senza fonte

  • A voi [I druidi] solo è dato sapere la verità sugli dei e sulle divinità del cielo. Vostra dimora sono le macchie più riposte delle foreste più remote. Voi insegnate che le anime non cadono nelle silenti sedi dell'erebo o nei pallidi regni del sotterraneo Dite, ma che lo spirito passa a reggere altre membra in un altro mondo: la morte, se è vero ciò che insegnate, è il punto intermedio di una lunga esistenza.

Pharsalia

Incipit

I traduzione

Guerre civili combattute sui campi d'Emazia per spazi più vasti delle precedenti. Potere legale accordato al delitto, noi li facciamo oggetto del nostro canto; e così pure il popolo romano che, nel pieno vigore, contro le viscere sue ha rivolto la mano destra abituata a vincere. Poi schiere di combattenti legati fra loro da vincoli di sangue e la gara intrapresa una volta rotto il patto di regno, servendosi delle forze di tutto il mondo affinché a commettere la nefandezza fossero tutti; e così pure insegne romane che si sono fatte contro altre insegne romane, aquile contrapposte in uno scontro da gladiatori, giavellotti romani contro altri giavellotti romani.

Luca Canali

Guerre più atroci delle civili sui campi d'Emazia cantiamo
e il crimine divenuto diritto, e un popolo potente
vòltosi con la destra vittoriosa contro le sue stesse viscere.

[Marco Anneo Lucano, La guerra civile o Farsaglia, traduzione di Luca Canali, Rizzoli, 1981]

Citazioni

  • In se magna ruunt.
La grandezza precipita su se stessa. (I, 81)[1]
  • Victrix causa deis placuit, sed victa Catoni.
La causa del vincitore piacque agli dei, quella del vinto a Catone. (I, 128) [1]
  • Agnoscere solis | permissum, quos iam tangit vicinia fati, | victurosque dei celant, ut vivere durent, | felix esse mori
Riconoscere che il morire sia motivo di felicità è consentito soltanto a coloro sui quali incombe la fine prossima: gli dei infatti nascondono ciò a quelli destinati a vivere ancora, perché possano continuare a farlo. (IV, 517-520)[1]
  • Audendo magnus tegitur timor.
Con l'ardire si può nascondere un grande timore. (IV, 702) [1]
  • Multos in summa pericula misit | venturi timor ipse mali.
La paura del male futuro ha spinto molti nei rischi più gravi. (VII, 104-105) [1]
  • Iuppiter est, quodcumque vides, quodcumque moveris.
Giove è tutto quello che vedi ed ogni movimento che compi. (IX, 580) [1]

Note

  1. a b c d e f Lucano, La guerra civile, a cura di R. Badalì, Torino, UTET, 2006.

Bibliografia

  • Marco Anneo Lucano, La guerra civile o Farsaglia, traduzione di Luca Canali, Rizzoli, 1981.

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