Federico II di Svevia: differenze tra le versioni
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*{{NDR|Federico II nel ricordo del filosofo ebraico [[Juda ben Salomon Cohen]], che aveva dato risposta a interrogativi dell'imperatore su questioni di [[geometria]] (anni intorno al 1240)}} Quando queste soluzioni furono esposte davanti all'imperatore Federico ‒ sia esaltata la sua gloria! ‒ egli si compiacque molto delle risposte che io davo a colui che si atteggiava presso di lui a filosofo {{NDR|probabilmente [[Michele Scoto]], NDR}}. Ci furono tra noi numerose discussioni su parecchi argomenti e numerose questioni e risposte e ciò durò per dieci anni. Io sono sceso nelle terre dell'imperatore e ho visto la saggezza delle sue azioni e dei suoi impegni, i suoi sapienti, i suoi notai, i suoi consiglieri, i suoi giudici e i suoi capi, il cibo della sua mensa e le dimore dei suoi servitori |
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* Federico II, il cosiddetto imperatore [...] re della pestilenza [...] eretico e precursore dell'Anticristo. ([[papa Gregorio IX]]) |
* Federico II, il cosiddetto imperatore [...] re della pestilenza [...] eretico e precursore dell'Anticristo. ([[papa Gregorio IX]]) |
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*{{NDR|Paragonandolo alla bestia dell<nowiki>'</nowiki>''[[Apocalisse]]'', XIII}}: Sale dal mare una bestia piena di nomi blasfemi, la quale, infierendo con zampe d'orso e con fauci di leone, e nelle altre membra con forma di leopardo, apre la bocca per oltraggiare il nome divino, e non smette di assalire con simili dardi né il tabernacolo di Dio né i santi che abitano nei cieli. ([[papa Gregorio IX]], traduzione dal latino di Andrea Piazza<ref>Andrea Piazza, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000025.xml&idOrigine=12f6a79e-86d6-11dc-9a1b-0016357eee51 «Anticristo/Messia»] da [[:w:Encicloepdia Fridericiana|Enciclopedia Federiciana]], vol I, [[:w:Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani|Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]</ref>) |
*{{NDR|Paragonandolo alla bestia dell<nowiki>'</nowiki>''[[Apocalisse]]'', XIII}}: Sale dal mare una bestia piena di nomi blasfemi, la quale, infierendo con zampe d'orso e con fauci di leone, e nelle altre membra con forma di leopardo, apre la bocca per oltraggiare il nome divino, e non smette di assalire con simili dardi né il tabernacolo di Dio né i santi che abitano nei cieli. ([[papa Gregorio IX]], traduzione dal latino di Andrea Piazza<ref>Andrea Piazza, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000025.xml&idOrigine=12f6a79e-86d6-11dc-9a1b-0016357eee51 «Anticristo/Messia»] da [[:w:Encicloepdia Fridericiana|Enciclopedia Federiciana]], vol I, [[:w:Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani|Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]</ref>) |
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*''Quando giunge il grande Federico, servo di Dio | il sole riluce, l'aria si fa tiepida, l'acqua ribolle, la terra rinverdisce''.<ref>Qui Federico II viene descritto come signore degli elementi naturali, secondo una tradizione comune a Johanet d'Albusson e Terrisio d'Atina. La descrizione si riferisce all'ingresso pacifico e trionfale in Gerusalemme nella [[w:sesta crociata|sesta crociata]], il 17 marzo 1229.</ref> ([[Marquard de Ried]]) |
*''Quando giunge il grande Federico, servo di Dio | il sole riluce, l'aria si fa tiepida, l'acqua ribolle, la terra rinverdisce''.<ref>Qui Federico II viene descritto come signore degli elementi naturali, secondo una tradizione comune a Johanet d'Albusson e Terrisio d'Atina. La descrizione si riferisce all'ingresso pacifico e trionfale in Gerusalemme nella [[w:sesta crociata|sesta crociata]], il 17 marzo 1229.</ref> ([[Marquard de Ried]]) |
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:''Adveniente Dei famulo magno Federico | Sol nitet, aura tepet, aqua bullit, terra virescit''. |
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*Dio e l'imperatore hanno liberato [[Basilica del Santo Sepolcro|un Sepolcro]] che dà speranza a tutti i cristiani. Avendo egli dato il suo meglio, dovrebbe essere sciolto dalla scomunica. ([[Freidank]]) |
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*''Tale imperò che gentilezza<ref>Qui "gentilezza" ha il significato di [[nobiltà]].</ref> volse, | secondo 'l suo parere, | che fosse antica possession d'avere | con reggimenti belli''. ([[Dante Alighieri]]) |
*''Tale imperò che gentilezza<ref>Qui "gentilezza" ha il significato di [[nobiltà]].</ref> volse, | secondo 'l suo parere, | che fosse antica possession d'avere | con reggimenti belli''. ([[Dante Alighieri]]) |
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Versione delle 07:42, 20 nov 2010
Federico II di Svevia, Federico II Hohenstaufen, o Federico I di Sicilia (1194 – 1250), Sacro Romano Imperatore dal 1220 al 1250.
Citazioni di Federico II
- Il giorno che vorrò castigare una provincia la farò governare da un filosofo. (citato in Umberto Eco, Sulla letteratura, Bompiani)
Attribuite
- Il mondo è vittima di tre impostori: Mosè, Cristo e Maometto, due dei quali morti in maniera onorevole, a differenza di Cristo morto in croce[1][2].
Citazioni su Federico II
- [Federico II nel ricordo del filosofo ebraico Juda ben Salomon Cohen, che aveva dato risposta a interrogativi dell'imperatore su questioni di geometria (anni intorno al 1240)] Quando queste soluzioni furono esposte davanti all'imperatore Federico ‒ sia esaltata la sua gloria! ‒ egli si compiacque molto delle risposte che io davo a colui che si atteggiava presso di lui a filosofo [probabilmente Michele Scoto, NDR]. Ci furono tra noi numerose discussioni su parecchi argomenti e numerose questioni e risposte e ciò durò per dieci anni. Io sono sceso nelle terre dell'imperatore e ho visto la saggezza delle sue azioni e dei suoi impegni, i suoi sapienti, i suoi notai, i suoi consiglieri, i suoi giudici e i suoi capi, il cibo della sua mensa e le dimore dei suoi servitori
- Federico II, il cosiddetto imperatore [...] re della pestilenza [...] eretico e precursore dell'Anticristo. (papa Gregorio IX)
- [Paragonandolo alla bestia dell'Apocalisse, XIII]: Sale dal mare una bestia piena di nomi blasfemi, la quale, infierendo con zampe d'orso e con fauci di leone, e nelle altre membra con forma di leopardo, apre la bocca per oltraggiare il nome divino, e non smette di assalire con simili dardi né il tabernacolo di Dio né i santi che abitano nei cieli. (papa Gregorio IX, traduzione dal latino di Andrea Piazza[3])
- [A parlare è la personificazione di Roma, che si lamenta della corruzione della Chiesa e del papato ed esalta la figura di Federico II] [...] Il principe potente e tre volte beato, Federico, Bagliore di fuoco, la meraviglia del mondo, / il cui arco è di bronzo e il cui dardo è folgore /che brucia da parte a parte i nemici, /a lui Federico, che ha il nome sfavillante e guida la gloria, / servono la terra, il mare e la volta del cielo [...] (Giorgio di Gallipoli, traduzione dal greco di Marcello Gigante)
- Se la bontà, la moderazione, la virtù, le sostanze, la nobiltà, potessero far resistere alla morte, non sarebbe morto Federico, che qui giace. Fonte?
- Si probitas, sensus, virtutum gratia, census, | Nobilitas orti possent resistere morti, | Non foret extinctus Fredericus, qui jacet intus...
- Quando giunge il grande Federico, servo di Dio | il sole riluce, l'aria si fa tiepida, l'acqua ribolle, la terra rinverdisce.[4] (Marquard de Ried)
- Adveniente Dei famulo magno Federico | Sol nitet, aura tepet, aqua bullit, terra virescit.
- Dio e l'imperatore hanno liberato un Sepolcro che dà speranza a tutti i cristiani. Avendo egli dato il suo meglio, dovrebbe essere sciolto dalla scomunica. (Freidank)
- Tale imperò che gentilezza[5] volse, | secondo 'l suo parere, | che fosse antica possession d'avere | con reggimenti belli. (Dante Alighieri)
Note
- ↑ La paternità della frase appartiene agli ambienti della Sorbona intorno al 1200. Fu attribuita a Federico II dalla propaganda papale anti-imperiale (cfr. Hubert Houben, Federico II. Imperatore, uomo, mito, il Mulino, 2009 ISBN 978-88-15-13338-0 (p. 121)
- ↑ Hubert Houben, Federico II. Imperatore, uomo, mito, Il Mulino, 2009 ISBN 978-88-15-13338-0 (p. 57)
- ↑ Andrea Piazza, «Anticristo/Messia» da Enciclopedia Federiciana, vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani
- ↑ Qui Federico II viene descritto come signore degli elementi naturali, secondo una tradizione comune a Johanet d'Albusson e Terrisio d'Atina. La descrizione si riferisce all'ingresso pacifico e trionfale in Gerusalemme nella sesta crociata, il 17 marzo 1229.
- ↑ Qui "gentilezza" ha il significato di nobiltà.
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