Aleksandra Marinina: differenze tra le versioni

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'''Alexandra Marinina''', pseudonimo di '''Marina Anatoljevna Alekseeva''' (1957 – vivente), scrittrice russa.
'''Alexandra Marinina''', pseudonimo di '''Marina Anatoljevna Alekseeva''' (1957 – vivente), scrittrice russa.


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Versione delle 19:31, 24 gen 2011

Alexandra Marinina

Alexandra Marinina, pseudonimo di Marina Anatoljevna Alekseeva (1957 – vivente), scrittrice russa.

  • La sete di vendetta prosciuga l'anima, la brucia e la consuma, e attraverso lo spesso strato di cenere non riuscirà mai più a germogliare nulla. (da L'amica di famiglia)

Incipit di alcune opere

Facile come uccidere

Nastja Kamenskaja era concentrata sul lavoro e fece una smorfia di disappunto quando il telefono si mise a squillare.
«Nastja, hai il televisore acceso?» Era la voce del marito.
Aleksej si trovava a Zhukovskij da una settimana. La fine dell'anno era periodo di rendiconti e, dovendo trascorrere intere giornate in laboratorio, gli tornava comoda la casa dei genitori che distava solo una decina di minuti a piedi dall'università.
«No, sto lavorando» rispose Nastja. «Perché? C'è qualcosa di interessante in televisione?»
«Un divertente programma sulla RTR. Parlano degli abusi della polizia nei confronti dei cittadini. Dai un'occhiata, ti piacerà.»
«Sai che piacere» sospirò. «Ci daranno di nuovo addosso.»
«È vero» concordò Aleksej con una risata. «Ma i vostri resistono con uno stoicismo esemplare. Vedrai che non ci resterai male. C'è il tuo amico, il generale Zatochnyj.»

Il Padrone della Città

Lo aveva sentito arrivare già la sera prima. Inesorabile, indomabile, e sempre più vicino. Aveva sperato di soffocarlo nel sonno, ma il sonno non l'aveva aiutato.
Il giorno dopo, parlando con i suoi studenti, si era accorto di aver portato, senza volerlo, la conversazione sull'argomento dei legami familiari e, più precisamente, del rapporto tra madre e figlio. Lo stadio successivo era insorto nel pomeriggio, quando ormai ogni accenno al ruolo dei genitori, e in particolare alla figura materna, aveva cominciato a suscitare in lui un'irritazione fisica patologica e riconoscibile, e la voglia di urlare e di interrompere a qualunque costo i suoi interlocutori si era fatta sempre più forte. Alla fine della giornata Jurij Fjodorovich Marzev sentiva che di nuovo l'impulso era insopprimibile, che il piccolo Jurochka si era risvegliato e che presto avrebbe cominciato a gridare a squarciagola.

Ipnosi mortale

«Non capisco perché dovrei aiutarti, visto che ne sai molto più di me.» L'uomo alto e corpulento, in divisa da generale, si alzò, si allontanò dalla sua scrivania e cominciò a camminare tranquillamente per l'ampio ufficio.
Anton Minaev era seduto in poltrona con le gambe accavallate, ma il suo atteggiamento era solo apparentemente calmo e sicuro; era molto nervoso anche se l'uomo di fronte a lui era un suo vecchio amico.

L'amica di famiglia

Il vestito nero le fasciava perfettamente la figura snella, e metteva in risalto il suo bel seno e la vita sottile.
"E allora?" Nastja improvvisò una complicata piroetta, e nello spacco profondo fino all'anca s'intravide una gamba seducente, velata da una calza chiara.
"Sono senza parole!" rispose con ammirazione Ljosha Chistjakov, da molti anni abituato a vedere la sua amica per lo più in jeans, maglione e scarpe da ginnastica. "E a te piace?"
"Molto. Grazie Tesoro."
"Mi sono impegnato, volevo farti contenta. Sai, è un avvenimento..."
Nastja smise di rigirarsi davanti allo specchio e guardò Ljosha insospettita.
"Quale avvenimento?"
"È la prima volta che accetti di venire con me a un ricevimento. Per me è importante."

La settima vittima

«Non so voi, carissimi, ma io i libri di Gogol' non li sopporto proprio, fin dai tempi della scuola. Non riesco a capire che cosa ci trovino di tanto interessante!»
Andrej Timofeevich scoppiò in una fragorosa risata e si infilò agilmente in bocca un altro pezzettino di vitello, ennesima prova della maestria culinaria di Irochka. Nastja lanciò un'occhiata di sottecchi a Tatjana trattenendo a stento un sorriso. Che tipo quel loro vicino!

Bibliografia

  • Alexandra Marinina, Facile come uccidere, traduzione di Rosa Mauro, Piemme.
  • Alexandra Marinina, Il Padrone della Città, traduzione di Margherita Crepax, Piemme.
  • Alexandra Marinina, Ipnosi mortale, traduzione di Rosa Mauro, Piemme, 2006. ISBN 8838476705
  • Alexandra Marinina, L'amica di famiglia, traduzione di Emanuela Guercetti, Piemme.
  • Aleksandra Borisovna Marinina, La settima vittima, traduzione di Maria Cristina Moroni, Piemme, 2007. ISBN 9788838462900

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