Epitaffi: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aspasia (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 31: Riga 31:
* Quello che siete fummo, quello che siamo sarete. (Tomba a Roma)
* Quello che siete fummo, quello che siamo sarete. (Tomba a Roma)
* Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio. (L'epitaffio del vescovo Abercio, conservato nella galleria lapidaria del Museo Lateranense di Roma.)
* Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio. (L'epitaffio del vescovo Abercio, conservato nella galleria lapidaria del Museo Lateranense di Roma.)
*avete molto da guardare?

*vi sto aspettando
[[Categoria:Articoli vari|Epitaffi]]
[[Categoria:Articoli vari|Epitaffi]]
[[Categoria:Pagina principale|Epitaffi]]
[[Categoria:Pagina principale|Epitaffi]]

Versione delle 08:58, 10 apr 2006

Gli epitaffi sono le iscrizioni riportate sulle lapidi dei defunti.

Comuni

  • Noi eravamo come voi, voi sarete come noi (sull'ingresso di molti cimiteri)
  • Quel che sarete voi, noi siamo adesso: chi si scorda di noi scorda se stesso. (sull'ossario dietro la parrocchia del Fopponino, P.za Aquileia, Milano)

Di persone note

  • Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato. (Walter Chiari)
  • Carlo e Nello Rosselli o Giustizia e Libertà. Per questo morirono, per questo vivono. (scritto da Piero Calamandrei)
  • D'altronde, sono gli altri che muoiono. (Marcel Duchamp)
  • La sua patria e il suo ordine piangono la morte di un eccellente pittore che non aveva eguali nella sua arte. (Beato Angelico)
  • Dobbiamo sapere, sapremo. (David Hilbert)
    • Wir müssen wissen. Wir werden wissen.
    • Riportata sulla sua lapide a Gottinga.
    • Da un discorso tenuto a Königsberg nel 1930.
  • Questa tomba rinchiude Diofanto e, meraviglia! dice matematicamente quanto ha vissuto. Un sesto della sua vita fu l’infanzia, aggiunse un dodicesimo perché le sue guance si coprissero della peluria dell’adolescenza. Inoltre per un settimo ebbe moglie, e dopo cinque anni di matrimonio ebbe un figlio. L’infelice morì improvvisamente quando raggiunse la metà dell’età paterna. Il genitore sopravvissuto fu in lutto per quattro anni e raggiunse infine il termine della propria vita. (Diofanto di Alessandria)
  • Si prega l'angelo trombettiere di suonare forte: il defunto è duro di orecchie. (Georges Bernanos)
  • Non curante, ma non indifferente. (Man Ray)
  • Giace qui da qualche parte. (Werner Heisenberg)
  • La mia libertà equivale alla mia vita. (Bettino Craxi)
  • Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me. (Immanuel Kant)
  • 174517 (Primo Levi - Cimitero Monumentale di Torino. Il "tatuaggio identificativo" di Monowitz - Immagine)
  • Here lies One Whose Name was writ in Water (Qui giace Uno Il cui Nome fu scritto nell'Acqua) (John Keats)
  • I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in diversi modi; ora si tratta di trasformarlo. (Karl Marx)
  • Morti per redimere la patria. (Fratelli Bandiera)
  • Padre della patria. (Vittorio Emanuele II)

Sconosciuti

  • Quello che siete fummo, quello che siamo sarete. (Tomba a Roma)
  • Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio. (L'epitaffio del vescovo Abercio, conservato nella galleria lapidaria del Museo Lateranense di Roma.)
  • avete molto da guardare?
  • vi sto aspettando