Georges Ivanovič Gurdjieff: differenze tra le versioni

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Versione delle 10:03, 8 feb 2011

Georges Ivanovic Gurdjieff (1872 – 1949), filosofo, scrittore, mistico e "maestro di danze" armeno.

Senza fonte

  • Avrete acquistato del vero buonsenso solo il giorno nel quale avrete appreso a distinguere quello che vi farà bene o male domani da quello che vi sembra buono o cattivo oggi.
  • Beato colui che ha un'anima. Beato chi non l'ha. Ma sventura e dolore per chi ne ha solo l'embrione.
  • Ho dell'ottimo cuoio da vendere a chi vuole farsi le scarpe.
  • Il sistema migliore per essere felici in questa vita consiste nella capacità di considerare esteriormente sempre, e interiormente mai.
  • L'amore cosciente risveglia l'amore cosciente. L'amore emozionale evoca l'opposto. L'amore fisico dipende dal tipo e dalla polarità.
  • L'uomo non è un maiale per dimenticare il bene né un gatto per ricordarsi del male.
  • L'uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi.
  • La fede cosciente è libertà. La fede emozionale è schiavitù. La fede meccanica è stupidità.
  • La speranza incrollabile è forza. La speranza piena di dubbi è vigliaccheria. La speranza piena di paura è debolezza.
  • Non giudicare un uomo dalle parole altrui.
  • Prendi la comprensione dell'oriente e la scienza dell'occidente, e poi cerca.
  • Solo la sofferenza cosciente ha significato.
  • Tale è la natura dell'uomo che al primo regalo che gli fate – si prosterna. Al secondo – vi bacia la mano. Al terzo – si inchina. Al quarto – si contenta di un cenno del capo. Al quinto – diventa confidenziale. Al sesto – vi insulta. Al settimo – vi porta in tribunale perché non gli avete dato abbastanza.
  • Un solo rifiuto a chi non ha né coscienza né giudizio ridurrà a nulla tutti i benefici che gli avrete procurato.
  • Uno dei mezzi migliori per risvegliare il desiderio di lavorare su di sé è quello di rendersi conto che si può morire da un momento all'altro. Ma bisogna imparare a non dimenticarselo.

Incipit de Il nunzio del bene venturo

Ispirato come sono dalla profonda convinzione, sorta da una lunga serie di delucidazioni e deduzioni sperimentali, che se un uomo desidera sinceramente e seriamente, e non per mera curiosità, ottenere la conoscenza della via che porta all'Essere Reale, e se esegue a questo fine tutto ciò che gli è richiesto e comincia di fatto, tra le altre cose, ad aiutare gli altri indirettamente, e sin dal primo passo, a ottenere lo stesso risultato, grazie a questa semplice azione diventerà, per così dire, il terreno adatto per la formazione dei dati reali che contribuiscono alla manifestazione del Bene oggettivo e reale; e animato come sono dall'intenzione generale di giungere infine, attraverso i miei argomenti letterari e le mie dimostrazioni pubbliche, che mi propongo per un prossimo futuro di delucidazioni sperimentali, a inculcare nella coscienza dei miei contemporanei quei fattori di "iniziativa psichica" che, secondo l'opinione mia e di ogni uomo capace di una semplice e imparziale meditazione, dovrebbero inevitabilmente agire come principi guida nella coscienza di tutte le creature che hanno la presunzione di definirsi "a immagine e somiglianza di Dio", quei fattori di "iniziativa", cioè, che dovrebbero di certo includere il fattore che induce l'uomo sia ad agire istintivamente sia a comprendere chiaramente, riflettendo, l'obbligo morale di aiutare il prossimo, mi sono ora deciso a vendere e diffondere [...]

Bibliografia

  • Georges Ivanovič Gurdjieff, Nunzio del bene venturo. Primo appello all'umanità contemporanea, traduzione di Maurizio Toshen Graziani, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma 2003.

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