Ottimismo: differenze tra le versioni

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*Non so se ridere o piangere. Nell'incertezza, rido. ([[Alfredo Accatino]])
*Non so se ridere o piangere. Nell'incertezza, rido. ([[Alfredo Accatino]])
*Ottimista è chi ritiene che le cose non possano andare peggio di come vanno. ([[Alessandro Morandotti]])
*Ottimista è chi ritiene che le cose non possano andare peggio di come vanno. ([[Alessandro Morandotti]])
*La fusione tra il vitalismo ottimistico futurista e il nichilismo estetico dada è potenzialmente esplosiva. ([[Marcel Duchamp]])
*Quando la voce della radiosveglia è quella del ministro [[Roberto Calderoli|Calderoli]], uno che neanche [[Nostradamus]] poté immaginare nelle sue più lugubri quartine. O quando la prima immagine del [[telegiornale]] è quella degli avvocati del premier che a dozzine, come le uova, presidiano la fortezza dei Porci comodi. O quando la prima impressione del mondo è che i mostri ne abbiano preso possesso, sotto forma di ganze con la bocca rifatta che invadono il [[televisione|video]], o dei brutti di fondovalle che incredibilmente fanno il ministro. È allora che, da subito, si vorrebbe disconnettere la propria esistenza da quella degli altri. Girarsi dall'altra parte e rimettersi a dormire, come se quelle voci fossero state solo un brutto e mediocre [[sogno]]. E chiedersi come mai non si è ancora provveduto a farsi svegliare, al mattino, solo dallo schiamazzo degli uccellini, al riparo dalla [[cronaca]] e (magari!) dalla [[Storia]]. Poi, si sa, non è così che si decide di fare. Basta pochissimo – un pensiero decente, una faccia dignitosa, una parola allegra – a rassicurarci, o comunque a rabbonirci. Nel mare di pessime cose che ci ondeggia attorno, e minaccia di sopraffarci, anche un turacciolo apparso all'improvviso ci sembra l'isola sulla quale mettersi in salvo. Ci ho pensato parecchio, e ho concluso che quello che ci frega non è il [[pessimismo]], non la [[depressione]], non il malumore. Quello che ci frega, e ci fa alzare al mattino, e non ci fa disertare, è l'ottimismo. Se il nostro sguardo sul mondo fosse un poco più lucido avremmo già dato, da tempo, le dimissioni. ([[Michele Serra]])
*Quando la voce della radiosveglia è quella del ministro [[Roberto Calderoli|Calderoli]], uno che neanche [[Nostradamus]] poté immaginare nelle sue più lugubri quartine. O quando la prima immagine del [[telegiornale]] è quella degli avvocati del premier che a dozzine, come le uova, presidiano la fortezza dei Porci comodi. O quando la prima impressione del mondo è che i mostri ne abbiano preso possesso, sotto forma di ganze con la bocca rifatta che invadono il [[televisione|video]], o dei brutti di fondovalle che incredibilmente fanno il ministro. È allora che, da subito, si vorrebbe disconnettere la propria esistenza da quella degli altri. Girarsi dall'altra parte e rimettersi a dormire, come se quelle voci fossero state solo un brutto e mediocre [[sogno]]. E chiedersi come mai non si è ancora provveduto a farsi svegliare, al mattino, solo dallo schiamazzo degli uccellini, al riparo dalla [[cronaca]] e (magari!) dalla [[Storia]]. Poi, si sa, non è così che si decide di fare. Basta pochissimo – un pensiero decente, una faccia dignitosa, una parola allegra – a rassicurarci, o comunque a rabbonirci. Nel mare di pessime cose che ci ondeggia attorno, e minaccia di sopraffarci, anche un turacciolo apparso all'improvviso ci sembra l'isola sulla quale mettersi in salvo. Ci ho pensato parecchio, e ho concluso che quello che ci frega non è il [[pessimismo]], non la [[depressione]], non il malumore. Quello che ci frega, e ci fa alzare al mattino, e non ci fa disertare, è l'ottimismo. Se il nostro sguardo sul mondo fosse un poco più lucido avremmo già dato, da tempo, le dimissioni. ([[Michele Serra]])



Versione delle 21:21, 12 feb 2011

Citazioni sull'ottimismo.

  • Come non essere ottimista! I miei avversari si sono rivelati finora esattamente quelle canaglie che avevo sospettato. (Stanislaw Lec)
  • Il pessimista è uno che ha conosciuto bene un ottimista. (Elbert Hubbard)
  • L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità. (Winston Churchill)
  • Non dico che tutti gli ottimisti siano fatui. Ma certamente tutti i fatui sono ottimisti. (Norberto Bobbio)
  • Non so se ridere o piangere. Nell'incertezza, rido. (Alfredo Accatino)
  • Ottimista è chi ritiene che le cose non possano andare peggio di come vanno. (Alessandro Morandotti)
  • Quando la voce della radiosveglia è quella del ministro Calderoli, uno che neanche Nostradamus poté immaginare nelle sue più lugubri quartine. O quando la prima immagine del telegiornale è quella degli avvocati del premier che a dozzine, come le uova, presidiano la fortezza dei Porci comodi. O quando la prima impressione del mondo è che i mostri ne abbiano preso possesso, sotto forma di ganze con la bocca rifatta che invadono il video, o dei brutti di fondovalle che incredibilmente fanno il ministro. È allora che, da subito, si vorrebbe disconnettere la propria esistenza da quella degli altri. Girarsi dall'altra parte e rimettersi a dormire, come se quelle voci fossero state solo un brutto e mediocre sogno. E chiedersi come mai non si è ancora provveduto a farsi svegliare, al mattino, solo dallo schiamazzo degli uccellini, al riparo dalla cronaca e (magari!) dalla Storia. Poi, si sa, non è così che si decide di fare. Basta pochissimo – un pensiero decente, una faccia dignitosa, una parola allegra – a rassicurarci, o comunque a rabbonirci. Nel mare di pessime cose che ci ondeggia attorno, e minaccia di sopraffarci, anche un turacciolo apparso all'improvviso ci sembra l'isola sulla quale mettersi in salvo. Ci ho pensato parecchio, e ho concluso che quello che ci frega non è il pessimismo, non la depressione, non il malumore. Quello che ci frega, e ci fa alzare al mattino, e non ci fa disertare, è l'ottimismo. Se il nostro sguardo sul mondo fosse un poco più lucido avremmo già dato, da tempo, le dimissioni. (Michele Serra)

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