ʿUmar Khayyām: differenze tra le versioni
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*Omar Khayyam, ''Quartine'', traduzione e cura di Haifez Haidar, BUR, 1997 |
*Omar Khayyam, ''Quartine'', traduzione e cura di Haifez Haidar, BUR, 1997. |
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Versione delle 16:19, 22 feb 2011
Ghiyath al-Din Abu'l-Fath Umar ibn Ibrahim Al-Nisaburi al-Khayyami (1048 – 1131), matematico, astronomo, poeta e filosofo persiano.
Quartine (Rubʿayyāt)
Incipit
Se fosse dipeso da me il mio venire, non venivo
E se da me dipendesse l'andarmene, quando mai ne ne andrei?
Era meglio se in questo diroccato convento
Non fossi venuto, né andato, né stato giammai.
[Hafez Haidar, 1997]
Citazioni
- Il nostro incontro è nascosto da un velo: | Quando il velo cadrà, né tu né io rimarremo. (da 9, 1997)
- Allorché recideranno il virgulto della mia vita, | Le mie parti saranno sparse lontano l'una dall'altra. | Se dal fango mio allora modelleranno una brocca | Fatela colma di vino e io tornerò alla vita. (da 13, 1997)
- Non ricordare il giorno trascorso | e non perderti in lacrime sul domani che viene: | su passato e futuro non far fondamento | vivi dell'oggi e non perdere al vento la vita. (da 33, 1997)
- Non posso nascondere il sole con un pugno di polvere | Non posso svelare il segreto del Destino nascosto | La sapienza ha pescato per me nel Mar dei Pensieri | Una perla che, per timore, io non posso infilare. (da 40, 1997)
- Hai visto il mondo e ciò che hai visto è nulla, | Nulla è ciò che hai detto o sentito. | Hai elevato la testa fino ai più alti orizzonti, | E quel nasconderti in casa, anche quello è nulla. (da 61, 1997)
- Sii felice per un attimo: questa è la vita. (da 91, 1997)
- Dal mio venire non fu al cielo profitto | E dal mio andare non aumentò né bellezza né spazio | E da nessuno le mie orecchie hanno mai udito | Questo venire e andare quale vantaggio portarono. (da 123, 1997)
- Hai spezzato la mia brocca di vino, Signore | Mi hai chiuso la porta del piacere, Signore | Io bevo ma sei tu che sembri ubriaco | Polvere sulle mie labbra! Sei forse ebbro, Signore? (da 153, 1997)
- Chi intravede il mistero della natura, | non può essere ingannato da alcun tema del di là. | Kaaba e tempio significano servitù. Campane cristiane | suonano a servitù. Chiese e sacre bende e croci e rosari: tutte significano soltanto servitù. da controllare
- Noi non siamo che pedine degli scacchi, che son facili a muoversi proprio come il Grande Giocatore di scacchi ordina. Egli ci muove sulla scacchiera della vita avanti e indietro e poi in scatole di Morte ci rinchiude di nuovo. da controllare
- Da quando la Luna e i Pianeti comparvero in cielo | nessuno vide mai cosa più dolce di purissimo Vino. | Pien di stupore son io pei venditori di vino, ché quelli | che cosa mai posson comprare migliore di quel ch'han venduto? da controllare
- Il dito in movimento scrive e avendo scritto avanza. Tutta la tua pietà o arguzia non lo indurranno a cancellare mezza riga, né tutte le tue lacrime laveranno via una sola parola. da controllare
Bibliografia
- Omar Khayyam, Quartine, traduzione e cura di Haifez Haidar, BUR, 1997.
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