Denis Diderot: differenze tra le versioni

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*La cosa peggiore è la posizione stentata in cui ci tiene il [[bisogno]]; l'uomo bisognoso non cammina normalmente; egli salta, striscia, si contorce, si trascina, passa la vita ad assumere e a eseguire delle posizioni. (da ''Il Nipote di Rameau'')
*La cosa peggiore è la posizione stentata in cui ci tiene il [[bisogno]]; l'uomo bisognoso non cammina normalmente; egli salta, striscia, si contorce, si trascina, passa la vita ad assumere e a eseguire delle posizioni. (da ''Il Nipote di Rameau'')
*Nessun uomo ha avuto dalla natura il diritto di comandare sugli altri. La libertà è un dono del cielo e ogni individuo della stessa specie ha il diritto di fruirne non appena è dotato di ragione. [...] Il potere acquistato con la violenza è mera usurpazione e dura solo finché la forza di chi comanda prevale su quella di coloro che obbediscono; sicché, se questi ultimi diventano a loro volta i più forti e si scrollano di dosso il giogo, lo fanno con altrettanto diritto e giustizia di chi l'aveva loro imposto. La stessa legge che ha fondato l'autorità la distrugge; è la legge del più forte. (da ''Il pensiero politico dell'illuminismo'', a cura di E. Tortarolo)
*Nessun uomo ha avuto dalla natura il diritto di comandare sugli altri. La libertà è un dono del cielo e ogni individuo della stessa specie ha il diritto di fruirne non appena è dotato di ragione. [...] Il potere acquistato con la violenza è mera usurpazione e dura solo finché la forza di chi comanda prevale su quella di coloro che obbediscono; sicché, se questi ultimi diventano a loro volta i più forti e si scrollano di dosso il giogo, lo fanno con altrettanto diritto e giustizia di chi l'aveva loro imposto. La stessa legge che ha fondato l'autorità la distrugge; è la legge del più forte. (da ''Il pensiero politico dell'illuminismo'', a cura di E. Tortarolo)
*Quando si [[credere|crede]] troppo, si rischia tanto quanto si crede troppo poco. (citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008)
*Quasi sempre ciò che nuoce alla bellezza morale raddoppia la bellezza poetica. Con la virtù si fanno soltanto quadri tranquilli e freddi; sono la passione e il vizio quelli che animano le composizioni del pittore, del poeta, del musicista. (da ''Lettera a Sophie Volland'')
*Quasi sempre ciò che nuoce alla bellezza morale raddoppia la bellezza poetica. Con la virtù si fanno soltanto quadri tranquilli e freddi; sono la passione e il vizio quelli che animano le composizioni del pittore, del poeta, del musicista. (da ''Lettera a Sophie Volland'')
*Se la ragione ci è stata donata dal Cielo, proprio come la fede, allora il Cielo ci ha offerto due doni incompatibili e contraddittorî. (dall'''Aggiunta ai Pensieri filosofici'', 1762)
*Se la ragione ci è stata donata dal Cielo, proprio come la fede, allora il Cielo ci ha offerto due doni incompatibili e contraddittorî. (dall'''Aggiunta ai Pensieri filosofici'', 1762)

Versione delle 20:24, 13 apr 2011

Denis Diderot

Denis Diderot (1713 – 1784), filosofo e scrittore francese.

Citazioni di Denis Diderot

  • Andiamo, amico, diamoci un po' meno d'importanza. Noi siamo nella natura, un momento ci stiamo bene, un momento male: credetemi, coloro che lodano la natura per aver tappezzato a primavera la terra di verde, un colore amico dei nostri occhi, sono degli impertinenti che dimenticano che questa stessa natura, di cui vogliono trovare ovunque la benevolenza, stende d'inverno una grande coltre bianca che ferisce i nostri occhi, ci dà il capogiro e ci espone a morire congelati. La natura è bella e buona quando ci è propizia, brutta e cattiva quando ci affligge. Sovente è ai nostri stessi sforzi ch'essa deve almeno una parte del suo fascino... (dal Salon de 1767)
  • Dall'elefante alla pulce, e dalla pulce alla molecola sensibile e vivente, che costituisce l'origine di ogni cosa, non c'è un punto in tutta la natura che non soffra o non goda. (da Oeuvres philosophiques, citato in Barbara De Mori, Che cos'è la bioetica animale, Carocci 2007, p. 7)
  • Diffidate di chi viene a mettere ordine. (citato in Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, Feltrinelli, 2004, p. 73)
  • Finché le cose rimangono esclusivamente nel nostro intelletto, sono nostre opinioni, sono nozioni che possono esser vere o false, accettate o contraddette. Esse acquisiscono consistenza soltanto legandosi agli enti esterni. Questo legame si realizza attraverso una serie ininterrotta di esperienze, oppure attraverso una catena ininterrotta di ragionamenti, la quale dipende in parte dall'osservazione e in parte dall'esperienza. (da Interpretazione della natura, § 7, 1753)
  • Il buono vive in società, il malvagio da solo. (citato in Indro Montanelli e Roberto Gervaso, L'Italia del Settecento, Rizzoli 1971)
  • La cosa peggiore è la posizione stentata in cui ci tiene il bisogno; l'uomo bisognoso non cammina normalmente; egli salta, striscia, si contorce, si trascina, passa la vita ad assumere e a eseguire delle posizioni. (da Il Nipote di Rameau)
  • Nessun uomo ha avuto dalla natura il diritto di comandare sugli altri. La libertà è un dono del cielo e ogni individuo della stessa specie ha il diritto di fruirne non appena è dotato di ragione. [...] Il potere acquistato con la violenza è mera usurpazione e dura solo finché la forza di chi comanda prevale su quella di coloro che obbediscono; sicché, se questi ultimi diventano a loro volta i più forti e si scrollano di dosso il giogo, lo fanno con altrettanto diritto e giustizia di chi l'aveva loro imposto. La stessa legge che ha fondato l'autorità la distrugge; è la legge del più forte. (da Il pensiero politico dell'illuminismo, a cura di E. Tortarolo)
  • Quando si crede troppo, si rischia tanto quanto si crede troppo poco. (citato in Karlheinz Deschner, Sopra di noi... niente, Ariele, 2008)
  • Quasi sempre ciò che nuoce alla bellezza morale raddoppia la bellezza poetica. Con la virtù si fanno soltanto quadri tranquilli e freddi; sono la passione e il vizio quelli che animano le composizioni del pittore, del poeta, del musicista. (da Lettera a Sophie Volland)
  • Se la ragione ci è stata donata dal Cielo, proprio come la fede, allora il Cielo ci ha offerto due doni incompatibili e contraddittorî. (dall'Aggiunta ai Pensieri filosofici, 1762)
  • Se un misantropo si fosse proposto di fare l'infelicità del genere umano, che avrebbe potuto inventare di meglio che la credenza in un essere incomprensibile, sul quale gli uomini non avrebbero potuto mai mettersi d'accordo e al quale avrebbero attribuito maggior importanza che alla loro stessa vita? (da L'uomo e la morale, a cura di V. Barba, Editore Edizioni Studio Tesi, 1991, p. 88)[1]
  • Un'ipotesi non è un fatto. (da Dell'interpretazione della natura)
  • [...] valorosi americani, che hanno preferito vedere oltraggiare le loro donne, trucidare i loro figli, distruggere le loro case, devastare i loro campi, incendiare le loro città, e che hanno preferito versare il loro sangue e morire, piuttosto di perdere la minima parte della loro libertà. (1987, lib. II, 5 74, pp. 327-28; citato in Losurdo 2005, p. 133)

Senza fonte

  • C'è chi muore oscuro perché non ha avuto un diverso teatro.
  • Con la virtù si fanno solo opere fredde. Sono la passione e il vizio ad animarle.
  • Dal fanatismo alla barbarie c'è solo un passo.
  • È facile criticare giustamente; e difficile eseguire anche mediocremente.
  • Esiste solo una passione, la passione per la felicità.
  • Fare il proprio dovere in qualche modo, parlare sempre bene del Priore e lasciare che il mondo vada come gli pare.
  • Ho visto spesso un attore ridere fuori dal palcoscenico, ma non ricordo di averne mai visto piangere uno.
  • I filosofi non hanno mai ucciso alcun prete, invece questi ultimi hanno condannato e ucciso molti grandi filosofi.
  • Il mondo ha un bell'invecchiare: non cambia. Può darsi che l'individuo si perfezioni, ma la moltitudine dell'umanità non diventa né migliore né peggiore.
  • L'amore toglie acutezza di spirito a chi ne ha e ne da a chi non la possiede.
  • L'ignoranza è meno lontana dalla verità del pregiudizio.
  • L'uomo si crede savio quando la sua pazzia sonnecchia.
  • La superstizione immagina le cose più stravaganti e grossolane, piuttosto che restare a riposo.
  • La battuta spiritosa viene in mente solo dopo, quando già si scendono le scale.
  • Lascio che i pensieri si succedano sotto la penna nello stesso ordine in cui i temi si sono presentati alla mia riflessione: così potranno rappresentare meglio i moti e il cammino della mia mente.
  • Le donne troppo virtuose hanno in sé qualcosa che non è mai casto.
  • Non avremo mai uno sviluppo scientifico e tecnico finché tutti gli artigiani tengono i loro segreti.
  • Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene.
  • Non c'è mai stato dolore più grande che un'ora di lettura non sia riuscita a placare.
  • Per giudicare rettamente una produzione artistica, non bisogna riferirsi ad un'altra produzione artistica.
  • Quando si scrive delle donne, bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle.
  • Si dice che il desiderio è il prodotto della volontà, ma in realtà è vero il contrario: la volontà è il prodotto del desiderio.
  • Si rischia tanto a credere troppo quanto a credere troppo poco.

Pensieri filosofici

  • Il pensiero della non esistenza di Dio non ha mai spaventato nessuno, ma è terrorizzante invece pensare che ne esista uno come quello che mi hanno descritto.
  • Il Dio dei Cristiani è un dio che fa molto caso dei suoi pomi e poco dei suoi figli.
  • Che cosa è questo Dio che fa morire Dio per placare Dio?
  • Conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni. Se questi pensieri non piaceranno a nessuno non potranno che essere cattivi, ma se dovessero piacere a tutti, li troverei detestabili". (Pensieri filosofici, 1746)

Incipit di La religiosa

La risposta del signor marchese di Croismare, se mai me ne darà, mi fornirà le prime righe di questo scritto. Prima di scrivergli, ho voluto conoscerlo. È un uomo di mondo, si è distinto sotto le armi, è anziano, vedovo, ha una figlia e due figli ai quali vuole molto bene e dai quali è adorato. Di nobili natali, è uomo colto, intelligente, di umore gaio, con un gusto spiccato per le belle arti. È soprattutto una persona originale.

Bibliografia

  • Denis Diderot, La religiosa, traduzione originale di Antonio Di Giorgio da "La Religieuse", Bookking International, Classiques Francais, Parigi, 1993. (www.liberliber.it)
  • Denis Diderot, Saggio sui regni di Claudio e di Nerone e sui costumi e gli scritti di Sene­ca (1782), traduzione di Secondo Carpanetto, Luciano Guerci, Sellerio, Palermo, 1987.
  • Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005.

Note

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