Ronald Laing: differenze tra le versioni

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*NATASHA : papà mi abbottoneresti questo bottone, perché quando lo sbottono io finisce sempre che si abbottona. (da ''Conversando con i miei bambini'', p. 75)
*NATASHA : papà mi abbottoneresti questo bottone, perché quando lo sbottono io finisce sempre che si abbottona. (da ''Conversando con i miei bambini'', p. 75)
*Se la [[specie umana]] sopravviverà, gli uomini del futuro considereranno la nostra epoca illuminata, immagino come un vero e proprio secolo d'oscurantismo. Saranno indubbiamente capaci di apprezzare l'ironia di questa situazione in modo più divertente di noi. È di noi che rideranno. Sapranno che ciò che noi chiamiamo [[schizofrenia]] era una delle forme sotto cui - spesso per il tramite di gente del tutto ordinaria - la luce ha cominciato a filtrare attraverso le fessure delle nostre menti chiuse. La [[follia]] non è necessariamente un crollo (''breakdown''); essa può essere anche una apertura (''breakthrough'')... L'individuo che fa l'esperienza trascendentale della perdita dell'ego può e non può perdere l'equilibrio, in diversi modi. Può allora essere considerato come pazzo. Ma essere pazzo non è necessariamente essere malato, anche se nel nostro mondo i due termini sono diventati complementari... Dal punto di partenza della nostra pseudosalute mentale tutto è equivoco. Questa salute non è una vera salute. La [[pazzia]] dei nostri pazienti è un prodotto della distruzione che imponiamo a loro e che essi impongono a se stessi. Nessuno immagini che ci imbattiamo nella vera pazia, cosí come non siamo veramente sani di mente. La pazzia con cui abbiamo a che fare è un grossolano travestimento, una falsa apparenza, una grottesca caricatura di ciò che potrebbe essere la guarigione naturale da questa strana integrazione. La vera salute mentale implica in un modo o nell'altro la dissoluzione dell'ego normale... (da ''La politica dell'esperienza'', citato in ''[[L'Anti-Edipo]]'')
*Se la [[specie umana]] sopravviverà, gli uomini del futuro considereranno la nostra epoca illuminata, immagino come un vero e proprio secolo d'oscurantismo. Saranno indubbiamente capaci di apprezzare l'ironia di questa situazione in modo più divertente di noi. È di noi che rideranno. Sapranno che ciò che noi chiamiamo [[schizofrenia]] era una delle forme sotto cui - spesso per il tramite di gente del tutto ordinaria - la luce ha cominciato a filtrare attraverso le fessure delle nostre menti chiuse. La [[follia]] non è necessariamente un crollo (''breakdown''); essa può essere anche una apertura (''breakthrough'')... L'individuo che fa l'esperienza trascendentale della perdita dell'ego può e non può perdere l'equilibrio, in diversi modi. Può allora essere considerato come pazzo. Ma essere pazzo non è necessariamente essere malato, anche se nel nostro mondo i due termini sono diventati complementari... Dal punto di partenza della nostra pseudosalute mentale tutto è equivoco. Questa salute non è una vera salute. La [[pazzia]] dei nostri pazienti è un prodotto della distruzione che imponiamo a loro e che essi impongono a se stessi. Nessuno immagini che ci imbattiamo nella vera pazia, cosí come non siamo veramente sani di mente. La pazzia con cui abbiamo a che fare è un grossolano travestimento, una falsa apparenza, una grottesca caricatura di ciò che potrebbe essere la guarigione naturale da questa strana integrazione. La vera salute mentale implica in un modo o nell'altro la dissoluzione dell'ego normale... (da ''La politica dell'esperienza'', citato in ''[[L'Anti-Edipo]]'', ed. Einaudi 2002, p.147.)
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Versione delle 18:16, 16 apr 2011

Ronald Laing, 1983

Ronald David Laing (1927 – 1989), psichiatra scozzese.

Citazioni

  • La famiglia si può immaginare come una ragnatela, un fiore, una tomba, una prigione, un castello. (citato in Focus n. 74, p. 194)
  • Il metodo scientifico si basa sull'interferire con ciò che accadrebbe se non si facesse nulla. L'interferenza scientifica è la più distruttiva. Solo uno scienziato sa come interferire nel modo più distruttivo. (da I fatti della vita , p. 103)
  • NATASHA : papà mi abbottoneresti questo bottone, perché quando lo sbottono io finisce sempre che si abbottona. (da Conversando con i miei bambini, p. 75)
  • Se la specie umana sopravviverà, gli uomini del futuro considereranno la nostra epoca illuminata, immagino come un vero e proprio secolo d'oscurantismo. Saranno indubbiamente capaci di apprezzare l'ironia di questa situazione in modo più divertente di noi. È di noi che rideranno. Sapranno che ciò che noi chiamiamo schizofrenia era una delle forme sotto cui - spesso per il tramite di gente del tutto ordinaria - la luce ha cominciato a filtrare attraverso le fessure delle nostre menti chiuse. La follia non è necessariamente un crollo (breakdown); essa può essere anche una apertura (breakthrough)... L'individuo che fa l'esperienza trascendentale della perdita dell'ego può e non può perdere l'equilibrio, in diversi modi. Può allora essere considerato come pazzo. Ma essere pazzo non è necessariamente essere malato, anche se nel nostro mondo i due termini sono diventati complementari... Dal punto di partenza della nostra pseudosalute mentale tutto è equivoco. Questa salute non è una vera salute. La pazzia dei nostri pazienti è un prodotto della distruzione che imponiamo a loro e che essi impongono a se stessi. Nessuno immagini che ci imbattiamo nella vera pazia, cosí come non siamo veramente sani di mente. La pazzia con cui abbiamo a che fare è un grossolano travestimento, una falsa apparenza, una grottesca caricatura di ciò che potrebbe essere la guarigione naturale da questa strana integrazione. La vera salute mentale implica in un modo o nell'altro la dissoluzione dell'ego normale... (da La politica dell'esperienza, citato in L'Anti-Edipo, ed. Einaudi 2002, p.147.)

Senza fonte

  • La vita è una malattia a trasmissione sessuale; ed ha un tasso di mortalità del 100%.
  • I bambini non mostrano la loro innata immaginazione, curiosità e capacità di sognare facilmente. Per ottenere la loro esplicazione bisogna amarli e condurli su quella strada.
  • Stiamo effettivamente distruggendo noi stessi per mezzo di una violenza mascherata da amore.
  • La schizofrenia non può essere capita senza capire la disperazione.
  • Siamo nati in un mondo dove ci aspetta l'alienazione.

Nodi

  • Stanno giocando a un gioco. Stanno giocando a non giocare a un un gioco. Se mostro loro che li vedo giocare, infrangerò le regole e mi puniranno. Devo giocare al loro gioco, di non vedere che vedo il gioco. (p. 5)
  • È una noia che tu tema di annoiarmi interessandoti di me. Cercando di essere interesante, riesci assai noioso [...] (p. 28)

Mi ami?

  • Prendi questa pillola | e urlerai un po' meno | ti porta via la vita | senza, stai più sereno (p. 44)
  • Il guaio amico amato | è che ti sei svitato | mi spiace immensamente | non ci si può far niente | non va cambiare i pezzi | ci mancano gli attrezzi | inutile arrabbiarsi | non c'è che rassegnarsi | io non posso aiutarti | costa troppo rifarti | ti dovremo abolire | va' a farti demolire (p. 45)
  • Lastricata di buone intenzioni | par la via che all'inferno mena | se non vale la pena di farlo | farlo bene non vale la pena (p. 48)
  • Fu nel decimo anno | che mangiai dei topi bolliti | ora che gli uomini azzanno | non li trovo così saporiti (p. 63)

Citazioni su Ronald Laing

  • Laing ha del tutto ragione di definire il processo schizo come un viaggio iniziatico, un'esperienza trascendentale della perdita dell'Io che fa dire a un soggetto: «Ero in qualche modo giunto al presente a partire dalla forma piú primitiva della vita» (il corpo senza organi) «guardavo, no, piuttosto sentivo davanti a me un viaggio spaventoso». (L'Anti-Edipo)

Bibliografia

  • R.D. Laing, Nodi. Paradigmi di rapporti intrapsichici e interpersonali, 1974 2 1991, Einaudi, Torino; titolo originale Knots; ISBN 88-06-12546-x
  • Ronald D. Laing, I fatti della vita. Sogni, fantasie, riflessioni sulla nascita; Einaudi, Torino, 1978; titolo originale in lingua inglese The Fact ov Life; ISBN 88-06-15963-1
  • R.D. Laing, Mi ami? Nuove situazioni intrapsichiche e interpersonali, Einaudi, Torino, 1978-1992, titolo originale in lingua inglese Do you love me? (1976), traduzione di Floriana Bossi, ISBN 88-06-12865-5
  • R.D. Laing, Conversando con i miei bambini, Einaudi, Torino, 1978, prefazione Stefano Mistura; titolo originale Conversation with children; ISBN 88-06-15372-2

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