Leonardo Nascimento de Araújo: differenze tra le versioni

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'''Leonardo Nascimento de Araújo''', meglio noto solo come '''Leonardo''' (1969 - vivente), ex calciatore e allenatore brasiliano.
'''Leonardo Nascimento de Araújo''', meglio noto solo come '''Leonardo''' (1969 - vivente), ex calciatore e allenatore brasiliano.



Versione delle 15:22, 4 mag 2011

Leonardo

Leonardo Nascimento de Araújo, meglio noto solo come Leonardo (1969 - vivente), ex calciatore e allenatore brasiliano.

  • Il Milan per me è stato tanto: giocatore, dirigente, allenatore. A un certo punto dei 13 anni rossoneri ho pensato che il Milan fosse la mia eternità. Invece ho chiuso. Quest’anno mi servirà per cambiare pelle, per vedere le cose con occhi neutri. Non da milanista". (citato in le frecce di Leonardo "Berlusconi come Narciso", Gazzetta dello Sport, 18 settembre 2010)
  • [alla domanda "Il più grande di tutti i tempi?"] Lasciamo stare Pelè e Maradona nel loro olimpo. Tra quelli che ho visto giocare io, il più grande è stato Ronaldo". (ibidem)
  • [su Mario Balotelli] Allenarlo e aiutarlo a crescere sarebbe una bella sfida. (ibidem)
  • L'Inter ha la vittoria nel suo dna come Senna che pensava solo a vincere anche se partiva 25esimo. (citato in "Noi come Ayrton Senna La vittoria nel nostro Dna", la Repubblica, 18 gennaio 2011)
  • Mourinho con me è stato straordinario: io l’ho chiamato, perché arrivare all’Inter senza passare da José è impossibile, lui qui è ovunque. Ci siamo confrontati su tanti argomenti, mi sono fidato per molte cose dei suoi pareri. Lo considero un fuoriclasse, dietro alle brillanti conferenze stampa c’è un lavoro tattico e sul campo incredibile. (citato in Inter, il giorno di Leonardo "E' la mia sfida più grande", Gazzetta dello Sport, 29 dicembre 2010)
  • Non voglio più essere il bravo ragazzo, ma rispetto la libertà di giudizio degli altri, per cui se pensano che io sia un traditore, so che è un giudizio che nasce dalle emozioni. E ci sta che i miei ex giocatori possano essere in difficoltà a dare pareri su di me. (ibidem
  • [sulla scelta di diventare allenatore dell'Inter] Quando ho finito l’anno col Milan non ero sicuro di voler continuare in panchina. Ma ora è arrivata la chiamata dell’Inter e ho trovato qualcosa che mi facesse alzare dal letto con entusiasmo. Allora ho avuto la certezza di ciò che volevo fare [...] Volevo qualcosa di stimolante, e non esiste una sfida più grande di questa. E’ un sogno, per come lo intendo io. (ibidem)

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