Napoli: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici".
Riga 47: Riga 47:
*Mille volte si ripete che in Napoli eran repubblicani tutti coloro che avevano beni e fortuna, che niuna nazione conta tanti che bramassero una riforma per solo amor della patria; che in Napoli la repubblica é caduta quasi per soverchia virtù de' repubblicani. ([[Vincenzo Cuoco]])
*Mille volte si ripete che in Napoli eran repubblicani tutti coloro che avevano beni e fortuna, che niuna nazione conta tanti che bramassero una riforma per solo amor della patria; che in Napoli la repubblica é caduta quasi per soverchia virtù de' repubblicani. ([[Vincenzo Cuoco]])
*Napoletano, largo di [[bocca]] e stretto di [[mano]]. (vecchio detto popolare)
*Napoletano, largo di [[bocca]] e stretto di [[mano]]. (vecchio detto popolare)
*Napoli mi ricorda la New York anni ‘90: c’è la stessa violenza, la stessa energia. ([[Abel Ferrara]])
*Napoli mi ricorda la New York anni '90: c'è la stessa violenza, la stessa energia. ([[Abel Ferrara]])
*Napoli è una città leggendaria è la più leggendaria delle città italiane: quella di cui si parla, qualunque cosa succeda ai quattro angoli del mondo. Nel bene e nel male, insomma, sotto forma di diceria e di leggenda, di denigrazione e di lode. ([[Erri De Luca]])
*Napoli è una città leggendaria è la più leggendaria delle città italiane: quella di cui si parla, qualunque cosa succeda ai quattro angoli del mondo. Nel bene e nel male, insomma, sotto forma di diceria e di leggenda, di denigrazione e di lode. ([[Erri De Luca]])
*Napoli è un luogo sopravvissuto ad invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica. ([[John Turturro]])
*Napoli è un luogo sopravvissuto ad invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica. ([[John Turturro]])

Versione delle 12:21, 7 mag 2011

Napoli e il Vesuvio

Citazioni sulla città di Napoli e sui napoletani.

  • A mio parere, Napoli è l'unica città d'Italia che rappresenta veramente la sua capitale. (Charles de Brosses)
  • A Napoli, – e in questo mondo di kamikaze dove pietà l' è morta – siamo andati «molto oltre tutto quello che si poteva immaginare». Se eliminassimo tutti gli assassini che vanno in giro nelle nostre città si dovrebbe aprire una succursale dell' Inferno. (Raffaele La Capria)
  • A Napoli mancò uno straccio di re che capisse che nell'Europa delle nazioni l'Italia era destino inevitabile. Mancò un re che stipulasse coi modesti Savoia, signori di una provincia subalpina, un contratto Italia almeno alla pari, non tra occupanti e occupati. Napoli da allora è una capitale europea abrogata, non decaduta ma soppressa, come se Londr+a fosse stata soppiantata da Edimburgo. Così è andata e questa è la materia della sua ragionevole strafottenza verso la condizione di capoluogo di regione. Se non si vede l'evidenza dell'enorme orgoglio assopito nei suoi cittadini, non si sta parlando di lei. (Erri De Luca)
  • A Napoli va debitrice l'Italia della restaurazione della moderna filosofia razionale, che da quel regno si propagò per tutta la penisola. Il Telesio, il Bruno ed il Campanella aveano cominciato a scuotere il gioco aristotelico; il Vico ed il Genovesi lo levarono dal collo degli Italiani e lo infransero. (Giuseppe Maffei)
  • [I napoletani] Cavano l'arte dal sole. (Camillo Boito)
  • Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. (Herman Melville)
  • Com'è importante stare a due, maschio e femmina, per questa città. Chi sta solo è meno di uno. (Erri De Luca)
  • Così l'attenzione che il mondo ha nei confronti di Gerusalemme è dovuta al fatto che è comunque un centro nervoso, mentre Napoli è solo un luogo narrativo, leggendario e singolare, musicale, teatrale, criminale: insomma, leggendario. (Erri De Luca)
  • Eccoci finalmente qui. Un proverbio italiano dice: — Vedi Napoli e poi muori!, ma io dico: — Vedi Napoli e vivi — perché c'è molto qui degno di essere vissuto. (Arthur John Strutt)
  • E se fu città violata da un numero esorbitante di vincitori, se fu militarmente indifendibile quel golfo spalancato, per reazione rese inespugnabili i suoi cittadini: ognuno di essi è città intera, sapendo di esserlo e di rappresentarla. (Erri De Luca)
  • E Napoli è cambiata moltissimo dopo la speculazione edilizia: è stato allora che sono arrivate le periferie inabitabili, è stato allora che è nata la «corona di spine», così viene chiamata a Napoli la periferia, «corona di spine». Ed è allora che, come scrivevo in L'occhio di Napoli, se ti capita di sbagliare strada, vai a finire in periferia e puoi arrivare all'inferno. (Raffaele La Capria)
  • E Napoli ha continuato a dare molto all'Italia, all'Europa e al mondo: essa esporta a centinaia i suoi scienziati, i suoi intellettuali, i suoi ricercatori, i suoi artisti, i suoi cineasti.....Con generosità, certo. Ma anche per necessità. Mentre non riceve nulla, o pochissimo, da fuori. L'Italia, secondo me, ha perso molto a non saper utilizzare, per indifferenza, ma anche per paura, le formidabili potenzialità di questa città decisamente troppo diversa: europea prima che italiana, essa ha sempre preferito il dialogo diretto con Madrid o Parigi, Londra o Vienna, sue omologhe, snobbando Firenze o Milano o Roma. (Fernand Braudel)
  • È una delle più grandi città del mondo, come New York, New Orleans, San Francisco, tutte vicino all'acqua e aperte ai flussi migratori (Abel Ferrara)
  • È stata una capitale europea troppo a lungo per accontentarsi di essere solo un capoluogo di regione, questo ne fa un' isola anomala. (Erri De Luca)
  • Era allora Napoli in un periodo di grande splendore. La sua vecchia aristocrazia, nella quale s'intrecciavano con la boriosità spagnola e l'argutezza francese l'innato senso estetico della Magna Grecia, era fra le prime d'Europa. Briosa, svagata, scapigliata, elegante, vi si alernavano splendide feste a chiassose mattane, spettacoli di eccezione a banchetti pantagruelici, gite a Capri, ad Ischia, sul Vesuvio. (Salvatore Gaetani)
  • Era fermo Imeneo tra l'erto monte | E 'l mare, in cui sovente austro risuona, | La 've cinge e 'ncorona Napoli bella l'onorata fronte : Napoli che di gloria e d'or corona | Impose a tanti duci, | Ouante serene luci | Ha notte ombrosa, allorché 'l vel dispiega; | E con amor, che avvolge i cori, e lega | L'anime pellegrine, | Facean ghirlanda al crine, | Ed allori tesseano e sacre palme, | E tessean preziosi i nodi all'alme . (Torquato Tasso)
  • Erano molto veri il dolore e il male di Napoli, usciti in pezzi dalla guerra. Ma Napoli era città sterminata, godeva anche di infinite risorse nella sua grazia naturale, nel suo vivere pieno di radici. (Anna Maria Ortese)
  • Già nello scorcio del Medio Evo, Napoli oltrepassava i 200 mila abitanti, quando Milano non sorpassava che di poco i 50 mila e Torino ne contava 16 mila soltanto; quando Amburgo ne aveva meno di Torino e Londra meno di Milano. (Andrea Geremicca)
  • Gloria d'Italia e ancor del mondo lustro, madre di nobiltade e di abbondanza, benigna nella pace e dura in guerra. (Miguel de Cervantes)
  • Grande civiltà di Napoli: la città più civile del mondo. La vera regina delle città, la più signorile, la più nobile. La sola vera metropoli italiana. (Elsa Morante)
  • Ho abitato a lungo in una città veramente eccezionale. Qui, [...] tutte le cose, il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato, [...] tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva [...] una impressione stranissima, come di una orchestra i cui istrumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si espremisero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione... (Anna Maria Ortese)
  • Il napoletano è convinto di vivere in un mondo ostile, sul quale non è in grado di esercitare alcun controllo... I rapporti tra gli uomini sono regolati da una concezione fatalistica, nella quale l'Autorità svolge lo stesso ruolo che ha il «destino» nel mondo naturale. (Percy Allum)
  • Il napoletano è per ordinario sobrio, ma intemperante fino alla ghiottornia nelle grandi gioie eccezionali. Dissi fino alla ghiottornia, mai però fino all'ebrezza: dopo questi formidabili pasti e queste omeriche libagioni i convitati se ne tornavano in città insieme, camminando dritti e sicuri, come una pattuglia di granatieri digiuni. (Marc Monnier)
  • Il napoletano non chiede l'elemosina, ve la suggerisce. (Leo Longanesi)
  • Imperciocché ad un tratto si fa un gran rivolgimento di cose letterarie in Napoli, che, quando si credevano dovervisi per lunga età ristabilire tutte le lettere migliori del Cinquecento, con la dipartenza del duca viceré vi surse un altro ordine di cose da mandarle tutte in brievissimo tempo in rovina contro ogni aspettazione [...] (Giambattista Vico)
  • Impossibile, nondimeno, per me non vagheggiare per Napoli una sorte diversa da quella che le conosco oggi e non invitare i miei amici italiani, per assaporarne reazioni, tanto più inorridite in quanto siano originari di Milano, di Bologna o di Firenze, a immaginare quale avrebbe potuto essere il destino dell'Italia ed il volto attuale di questa città se essa fosse stata preferita a Roma come capitale del nuovo Stato. Roma, che nulla qualificava a svolgere questo ruolo, salvo la sua leggenda e il suo passato, quando Napoli era – e di gran lunga –, malgrado i rapidi progressi di Torino, la sola città ad essere, verso il 1860-70, all'altezza del compito. (Fernand Braudel)
  • In Campania è finita l'era Bassolino, nonostante «Un posto al sole». Negli anni, la soap di Raitre ha disegnato una Napoli che non c'è, una Napoli molto bassoliniana, una Napoli da portineria dove però non è mai esistito il problema spazzatura (tanto che si è dovuto provvedere altrimenti). (Aldo Grasso)
  • In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli. (attribuita a Stendhal)
  • Io ammiro in cotesta città principalmente due cose: 1a religione verso Dio, e la pietà verso il prossimo; che sono la perfettione di tutti quelli, ch'aspirano alia vita immortale, e gloriosa. (Gabriele Fiamma)
  • Io so questo che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – in quanto tale, senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quella che chiamiamo la storia o altrimenti la modernità. È un rifiuto sorto dal cuore della collettività contro cui non c'è niente da fare. Finché i veri napoletani ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all'ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili ed incorruttibili. (Pier Paolo Pasolini)
  • La Napoli di oggi è una città stanca, ma di quella stanchezza che non precede rabbia e voglia di cambiare le cose. Che è stanca piuttosto di attendere che passi la nottata. (Giovanni Scafoglio)
  • La vita quotidiana a Roma è ormai inquinata. Chiesa, televisione e politica l'hanno occupata nelle sfere più intime e hanno finito per trasformarla in un paesone dove questi mondi la fanno da padrone. Invece Milano e Napoli hanno ancora uno spleen, una solitudine malinconica, sono città con forti valori simbolici. Viverci è nutriente sul piano degli atteggiamenti e dei comportamenti, per questo voglio assolvere Napoli nonostante tutto. Nonostante una realtà dove l'inferno e il paradiso si toccano; dove l' ironia altro non è che la passione quando sa prendere le distanze; dove si lotta continuamente contro la cultura della morte, mentre le altre città hanno la morte in casa e, nella loro quiete apparente, fanno finta di non accorgersene. Tutto questo è sempre foriero di una condizione felice artisticamente parlando. E vale per musica, cinema, arte, letteratura. Napoli è una città che crea continuamente anche nella difficoltà del suo quotidiano. (Toni Servillo)
  • La bellezza di Napoli cresce di giorno in giorno, di settimana in settimana, via via che scopre i suoi segreti. Finché si giunge a intendere che veramente è questo il più bel golfo della terra. (Guido Piovene)
  • La città di Napoli non è solamente conosciuta per molto nobile, e principale da gl'italiani, che con piccola fatica, e con grandissimo gusto possono godere le comodità, e le delizie sue ma etiandio da tutte le straniere Nationi è stimata, e tenuta in pregio, come quella, da cui si conosce che in gran parte dipende la quiete, e la salute di questa provincia nobilissima d'Italia. (Gabriele Fiamma)
  • La vera malattia endemica a Napoli è la disoccupazione. (Francesco Compagna)
  • L'Italia è un caso clinico, e Napoli è una sua esponente significativa. Anche perché ha una eco planetaria, a differenza di Busto Arsizio. (Erri De Luca)
  • L'antichità di Napoli si è del tutto smarrita nella oscurità de' secoli trascorsi. (Raffaele Mastriani)
  • L'unico luogo che forse potrei scambiare con Napoli è Milano, l'altra grande metropoli italiana. (Toni Servillo)
  • [Napoli e il Risorgimento] Ma l'errore dell'Unità risiede probabilmente altrove: nella volontà di costruire ad ogni costo uno Stato centralizzato su un modello francese del quale noi francesi abbiamo tanta difficoltà a disfarci oggi, voltando le spalle a ciò che faceva la sua ricchezza, quella pluralità di città abituate a dominare e guardare lontano. Si vagheggia volentieri di una rotazione, di cinque anni in cinque anni. Ma Napoli avrebbe saputo attendere tranquillamente? Temo di no: essa ama troppo la vita e le gioie della potenza per cedere a simili generosità....Facilmente la credo capace di un immenso coraggio, non del gusto del sacrificio. Non la vedo rientrare nei ranghi dopo avere occupato la prima pagina: per conservare questo posto, ha scelto di essere diversa. (Fernand Braudel)
  • «Ma Napoli, Napoli bella della mia gioventù, com'è diventata?»
    «È orribile. Altro che odore di mare, che mi dicevi. Odore di merda come qua. Ma qua è la nostra merda». (Domenico Rea)
  • Materialmente questa città contribuì alla ricchezza dell'Italia Unita più di qualunque altro Stato; dati e cifre sono stati pubblicati da Francesco Nitti in Nord e Sud (1900) come pure in altri scritti che nessuno ha mai confutato. Nella Scienza delle Finanze, Nitti dà il seguente computo della ricchezza dei diversi Stati al momento dell'unificazione: Regno delle Due Sicilie: milioni di lire oro 443,2; Lombardia: 8,1; Ducato di Modena: 0,4; Romagna, Marche e Umbria: 55,3; Parma e Piacenza: 1,2; Roma: 35,3; Piemonte, Liguria e Sardegna: 27; Toscana: 84,2; Veneto: 12,7; Veneto: 12,7. Così, dunque, contro i 443 milioni in oro corrisposti all'atto delle nozze dal Regno delle Due Sicilie, il resto d'Italia – oltre due terzi della Penisola – non portò in dote neppure metà di quella somma. A dispetto di ogni contrastante asserzione, le finanze di Napoli, nel complesso, non erano male amministrate. (Harold Acton)
  • Mille volte si ripete che in Napoli eran repubblicani tutti coloro che avevano beni e fortuna, che niuna nazione conta tanti che bramassero una riforma per solo amor della patria; che in Napoli la repubblica é caduta quasi per soverchia virtù de' repubblicani. (Vincenzo Cuoco)
  • Napoletano, largo di bocca e stretto di mano. (vecchio detto popolare)
  • Napoli mi ricorda la New York anni '90: c'è la stessa violenza, la stessa energia. (Abel Ferrara)
  • Napoli è una città leggendaria è la più leggendaria delle città italiane: quella di cui si parla, qualunque cosa succeda ai quattro angoli del mondo. Nel bene e nel male, insomma, sotto forma di diceria e di leggenda, di denigrazione e di lode. (Erri De Luca)
  • Napoli è un luogo sopravvissuto ad invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica. (John Turturro)
  • Napoli è un punto di riferimento culturale per l'intero Mediterraneo, è stata una tra le culle della civiltà occidentale, ha saputo esportare tutto il suo bene e anche tutto il suo male in giro per il mondo, come solo le grandi città sanno fare. E penso a New York, San Francisco, New Orleans, Londra, Liverpool: tutte città caratterizzate da grandi povertà e altrettanto grandi splendori. Rispetto a tutti questi luoghi, però, Napoli può vantare un elemento in più, al pari della sola New York. E si tratta della caratteristica che ho provato a catturare col mio documentario «Napoli Napoli Napoli». (Abel Ferrara)
  • Napoli è un luogo misterioso sia per chi non ci abita sia per i suoi stessi abitanti: c'è qualcosa di veramente vibrante e vivo che si percepisce ovunque ed è come qualcosa d'infinito che percepisci anche quando la lasci. Mi ha colpito molto e credo di aver riportato nel film queste sensazioni. (John Turturro)
  • Napoli ha avuto nella sua storia problemi duri e seri, che l'hanno resa una città non del Sud d'Italia, ma del mondo. (Erri De Luca)
  • Napoli è l'unica città dove le persone ti salutano ancora con il "buongiorno" e non con un laconico "notte" o "giorno". (Christian De Sica)
  • Napoli è una grande capitale del mondo ed è un pezzo pregiato del Mezzogiorno d'Italia e del Paese intero. (Nichi Vendola)
  • Sono due città simili, Napoli come Istanbul si è lasciata il suo antico splendore alle spalle… ma mentre a Napoli c'è ancora traccia del passato, nei musei, nei palazzi, nelle strade, a Istanbul tutto è andato bruciato, distrutto… Eravamo troppo occupati a sopravvivere. (Orhan Pamuk)
  • Napoli? Mi dispiace chiamarla solo città del sud, per me è l'unica capitale che abbiamo... In Italia c' è pochissima cultura diffusa e Napoli è un punto fondamentale per questo. (Cristina Comencini)
  • Napoli è la capitale musicale d'Europa, che vale a dire, del mondo intero. (Charles de Brosses)
  • Napoli è una città che brulica di vita e di storia, ha avuto un passato grandioso e ha energie non solo per partecipare a un futuro, ma anche per precederlo. (Erri De Luca)
  • Napoli è tante cose, e molti sono i motivi per cui la si può amare o meno, ma soprattutto Napoli è una grande capitale, ed ha una stupefacente capacità di resistere alla paccottiglia kitsch da cui è oberata, una straordinaria possibilità di essere continuamente altro rispetto agli insopportabili stereotipi che la affliggono. (Elsa Morante)
  • Napule è mille culure | Napule è mille paure | Napule è a voce d' 'e criature | che saglie chiano chianu | e tu saje ca nun si sulo. (Pino Daniele)
  • Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s'ingranano ma s'accavallano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire. (Ippolito Nievo)
  • Napoli è stata una capitale d'Europa, Roma il centro della cristianità: non appartengono al Centro Sud, appartengono al mondo e perciò si ignorano. Troppo vicine per potersi misurare, sono due immensità separate dalla storia. Hanno avuto in comune una gran folla di abitanti dentro le mura, questo ha reso temibile il popolo, gli ha dato un'aria sorniona da signore decaduto, consapevole del suo rango. (Erri De Luca)
  • Napoli è una città altamente morale dove si possono cercare mille ruffiani prima di trovare una prostituta. (Karl Kraus)
  • Napoli è una città viva e rovinata. Tutto è bello, orrendo e in disordine, niente funziona bene tranne il passato. Ma tutto è possibile.
    Gli esperimenti marini più importanti del Mediterraneo, le speculazioni più colossali e fasulle, le storie più incredibili e piacevoli, le persone più nobili e declassate, le cose più inutili e intelligenti si trovano qui. Con sfondo di sole e di mare.
    Anche le cose più ingenue e contorte che scendono negli abissi dell'anima prosperano qui meglio che altrove.
    Se ci fosse una capitale dell'anima, a metà tra oriente e occidente, tra sensi e filosofia, tra onore e imbroglio, avrebbe sede qui.
    Nel mezzo della città si apre via Spaccanapoli, un rettilineo di più di un chilometro, stretto e vociante, che divide in due l'enorme agglomerato. È il cuore di questa babele della storia. Qui visse e morì Benedetto Croce. (Stanislao Nievo)
  • Napoli, la città della giovinezza, attendeva Parthenope e Cimone; ricca, ma solitaria, ricca, ma mortale, ricca, ma senza fremiti. Parthenope e Cimone hanno creata Napoli immortale. (Matilde Serao)
  • Napoli in agosto è un po' come Parigi a maggio: ricorda Pescara in aprile. (Alessandro Bergonzoni)
  • Napoli si era consumata di lacrime di guerra, si sfogava con gli americani, faceva carnevale tutti i giorni. L'ho capita allora la città: monarchica e anarchica. Voleva un re però nessun governo. Era una città spagnola. In Spagna c'è sempre stata la monarchia ma pure il più forte movimento anarchico. Napoli è spagnola, sta in Italia per sbaglio. (Erri De Luca)
  • Napoli – una città dove il «piacere» è attivamente coltivato. (Henry James)
  • Napoli è un o strano paese!
    Disteso come un Re orientale sul tappeto del più bel verde che si possa vedere, coi piedi sull'azzurro e limpido Tirreno col capo sul fianco dell'ardente Vesuvio, non v'ha città al mondo che possa rivaleggiare colla capitale della Italia del mezzodì.
    Non v'ha mare più ridente, non v' ha cielo più sereno, non v'ha terra più feconda di frutti e di fiori.
    Tutto è bello e tutto è grande qui. Questo popolo che sonnecchia, che si lascia calpestare con una pazienza che ha del dromedario del deserto il quale soccombe sotto al peso senza muover lamento, quando l'ora della rivoluzione lo ha scosso diventa d'un tratto tigre e pantera.
    Non v'ha gente al mondo che sia stata oppressa di più.
    La tirannide dei Viceré Spagnuoli avea appena lasciato a quel popolo gli occhi per piangere. (Franco Mistrali)
  • Nella convinzione del popolo napoletano due classi d'individui guadagnano con certezza alla lotteria. La prima categoria è composta da coloro che sono in possesso di una formula di calcolo matematico che indica i numeri di un'estrazione prossima in base allo studio delle estrazioni anteriori. La seconda comprende gl'individui che agiscono sotto l'influenza di una suggestione extraumana, divina o diabolica. (Marcellin Pellet)
  • Nessuno è mai riuscito a governare Napoli. (Fernand Braudel)
  • Niente si può immaginare di più bello, di più grande, di più singolare sotto tutti i punti di vista del colpo d'occhio di Napoli da quel lato in cui la si vede: questa città è posta al fondo di un bacino, chiamato in italiano cratere, che ha due leghe e mezzo di larghezza e altrettante di profondità; esso sembra quasi chiuso dall'isola di Capri, che si presenta dal lato di mezzogiorno, e sebbene a sette leghe di distanza la vista termini piacevolmente, si crede di vedere ai lati di quest'isola due aperture chiamate in effetti Bocche di Capri, ma l'una ha più di otto leghe di larghezza, e l'altra ha solamente una lega, sebbene esse appaiono pressoché uguali. (Joseph-Jérôme Le François de Lalande)
  • Non dimentichiamolo, essa sarà l'unica città dell'Occidente, dopo il riflusso dell'Islam, a dare il proprio nome ad un regno; qualcosa di più di una capitale, e l'asserzione di un diritto di proprietà eminente. (Fernand Braudel)
  • Non sembrava di stampo veneziano, piuttosto della razza dei comici napoletani, mezzo ruffiani, mezzo commedianti, brutali e protervi, pericolosi e spassosi. (Thomas Mann)
  • Oggi mi son dato alla pazza gioia, dedicando tutto il mio tempo a queste incomparabili bellezze. Si ha un bel dire, raccontare, dipingere; ma esse sono al disopra di ogni descrizione. La spiaggia, il golfo, le insenature del mare, il Vesuvio, la città, i sobborghi, i castelli, le ville! Questa sera ci siamo recati alla Grotta di Posillipo, nel momento in cui il sole, passa con i suoi raggi alla parte opposta. Ho perdonato a tutti quelli che perdono la testa per questa città e mi sono ricordato con tenerezza di mio padre, che aveva conservato un'impressione incancellabile proprio degli oggetti da me visti oggi per la prima volta. (Johann Wolfgang Goethe)
  • Ognuno sa che Iddio, generoso, misericordioso e magnifico Signore, ha guardato sempre con occhio di predilezione la città di Napoli. Per lei ha avuto tutte le carezze di un padre, di un innamorato, le ha prodigato i doni più ricchi, più splendidi che si possano immaginare. (Matilde Serao)
  • Pare che a tre generazioni di russi | fosse proibito andare a spasso | senza meta per le vie | di questa città meridionale, | lasciando libero lo sguardo di vagare, | curiosare disinvolti | qua e là, scattanti come bovi, | non com'aquile o leoni in cerca di preda, | che aguzzano la vista crudele. (Maksim Amelin)
  • Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo. (Stendhal)
  • Pe' Tuleto, p' 'a strada cchiù bella | d' 'a cchiù bella città ca se trova, | n'ata vita llà 'n miezo vulesse campà!...
'N Paraviso 'stu sciore 'e bellezza | llà sultanto 'o putite truvà! (Salvatore Baratta)
  • Pensa, o poetica amica, al felice connubio dell'arte con la natura, pensa alla celeste armonia fra l'uomo che crea ed il mondo da lui creato, pensa alla città che sarà bella e buona, tutta bianca e colorita dal sole, senza macchie, senza cenci: oh, allora, allora! O lontano avvenire, o giorno splendido che come quello di Faust meriteresti di essere fermato... (Matilde Serao)
  • Penso che Napoli riuscirà a sopravvivere a tutto, è una città molto dinamica che non è mai cambiata. La mia famiglia proviene da quel luogo ed è come se avessi dei legami di sangue con questa città. La città è stata un centro culturale del mondo dal suo primo giorno. (Abel Ferrara)
  • Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare. (Erri De Luca)
  • [...] per disonore dell'umana ragione non v'e cosa in Napoli tanto notoria, quanto la libera e pubblica vendita che vi si fa dei falsi attestati. La tariffa loro ordinaria è di tre ducati, o di quattro, secondo la fame di chi vende, e il bisogno di chi compra. Se tu vuoi dunque soppiantare un processo, alterare una particola di testamento, falsificare qualunque carattere, tu non hai ch'a gittar via i rimorsi, e dar mano alla borsa. Le botteghe de' falsari son sempre aperte. Tiriamo un velo sopra queste incredibili e non mai più udite abbominazioni. Il pensiero non può fissarle senza raccapriccio. (Vincenzo Monti)
  • Per la sua bellezza e per la sua fecondità gli Dei si contendono il possesso della città. (Polibio)
  • Quando nell'Ot­tocento è stata scelta l'idea di unità nazionale, non si è rispettata l'identità della penisola, che è stata sempre po­licentrica. Napoli non ha mai fatto riferimento all'Italia, ma al Mediterraneo e all'Europa. I napoletani si son detti regnicoli, mai italiani, e non lo erano. (Franco Cardini)
  • Restituiamo Napoli ai Borbone! (Mario Borghezio)
  • Roma e Venezia si riuniranno all'Italia ma chissà se Napoli non sfuggirà all'Italia. Facile prender Napoli, difficile il conservarla. (Alessandro Dumas padre)
  • Santa Lucia è, sotto il profilo strettamente storico, il luogo da cui nacque la città di Napoli. (Vittorio Paliotti)
  • Se dall'unità il Mezzogiorno è stato rovinato, Napoli è stata addirittura assassinata: ha perduto la capitale, ha finito di essere il mercato del Mezzogiorno, è caduta in una crisi che ha tolto il pane a migliaia e migliaia di persone. (Gaetano Salvemini)
  • Se la banca Euromediterranea si farà, la sua sede naturale dovrà essere Napoli che per storia, centralità e condizioni geopolitiche non può avere rivali. (Giulio Tremonti)
  • Se quand'era tempo avessi potuto compiacere ad un mio desiderio, io sarei andato a vivere alcuni anni a Napoli, alcuni a Milano. Queste due città, una per la sua grande popolazione, l'altra per molte particolari condizioni, sono da qualche tempo la stanza del pensare filosofico in Italia. Esse furono abitate da quasi tutti i nostri scrittori che s'innalzarono ad una certa elevatezza d'idee, ed abbracciarono una certa estensione di principii. (Giuseppe Bianchetti)
  • Sebbene il lotto, introdotto a Napoli nel 1682 dai viceré spagnuoli, non esistesse ai suoi tempi, si è convinti che Ignazio di Loyola abbia manipolato e manipoli ancora, per mezzo dei suoi discendenti, la forza magica dei numeri. Ogni gesuita conosce la regola segreta e potrebbe arricchire a suo piacimento la gente povera, ma egli tace e tiene per sé la sua scienza. Perciò il gesuita, tacciato di cattiveria e d'egoismo, è abbastanza odiato nel Basso Porto e a Santa Lucia. (Marcellin Pellet)
  • Sedevano un dì fra' boschetti d'aranci, sulla pendice a' cui piedi è Sorrento; e la brezza moveva da' rami e dalle foglie una musica di suoni e di fragranze; mentre di sotto alle verdi ombrelle rideva il golfo di Napoli, e dal cielo azzurro traluceva il Paradiso. (Augusto Conti)
  • Su dalla piazza aperta la massa del Maschio Angioino inquadra il panorama del porto e del Vesuvio lontano. Sullo sfondo celestino del monte s'alza lo stelo rosa del faro e fittiscono gli alberi dei velieri e dei piroscafi. Le pietre del selciato dure e ondulate ricordano quelle delle strade di Pompei. Ci si inoltra nei quartieri popolari dove le vie sono profonde tra caseggiati enormi e corrosi. Sembra di avanzare in una densa boscaglia, dove tra i rami cantino gli uccelli: sono i richiami dei venditori ambulanti. (Giovanni Comisso)
  • Togliete a Napoli il Vesuvio, e la voce incantata della sirena avrà perduto per voi le più dolci armonie. (Renato Fucini)
  • Tornare a Napoli è sempre un viaggio complesso per me, un itinerario in bilico tra retorica e melodramma. È come un appuntamento con la ragazzina dei capelli rossi, quella amata da Charlie Brown. Solo che sono passati troppi anni e hai paura di ammettere che il tempo l'abbiano cambiata e saccheggiata. (Giovanni Scafoglio)
  • Troppa folla, troppo disordine, troppo rumore. Non pioveva, ma le strade erano bagnate e umide peggio che in campagna, e dappertutto bucce e cartacce, semi di zucca, scheletrini di pesci, valve di cozze, banchi di pizzaiuoli di paste cresciute esposte alla polvere in un acre fetor d'olio fritto. (Domenico Rea)
  • Tutti, anche, hanno dovuto fare i conti con questa città enorme, che sfuggiva loro incessantemente e che controllavano solo in apparenza. Ma tutti hanno finito per lasciarsi prendere dal gioco; ed io capisco come Murat abbia cercato disperatamente di salvare il suo trono e di averlo preferito, non senza coraggio, alla propria vita. Quale governo, oggi, sarebbe capace di un simile atteggiamento? Tenere Napoli è correre un rischio, e accettare di pagarne il prezzo. Nessuno, di quei sovrani di ieri, che non abbia dovuto annegare nel sangue di molteplici rivolte; nessuno, neppure, che non abbia lasciato dei rimpianti, nemmeno gli spagnoli, nemmeno i Borboni, che a Napoli hanno ancora i loro seguaci inconsolabili. (Fernand Braudel)
  • Una città splendida conquistata da popoli diversi, massacrata e ricostruita, con ferite aperte, ma che sa ancora cantare e raccontarsi attraverso la sua musica ed i suoi artisti. (John Turturro)
  • Vengo da una città, Napoli, che fruga e perquisisce con gli occhi. Sotto l'apparenza della strafottenza opera il più capillare sistema di controllo. Roma è opposta, un luogo di passaggio in cui nessuno controlla, nessuno pedina con gli occhi. Roma permette residenza definitiva al forestiero che tale rimane fino all'ultimo giorno. Non dà cittadinanza, tollera e non s'impiccia. Inoltre è una città di fiumi e prima di arrivarci non avevo mai visto un ponte, per me tutti quei ponti erano un'attrazione, mi ci piazzavo in mezzo per vedere l'acqua trasportare se stessa e il suo raccolto. Quando il Tevere è gonfio porta i doni ricevuti dalla piena. (Erri De Luca)
  • Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carminio del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L'eleganze, gli amori passano e s'incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l'amoroso ricordo. (Ardengo Soffici)
  • Qui sareste la creatura più felice del mondo. Tutto ciò che la natura ha fatto di più bello, di più maestoso e di più incantevole è versato qui a torrenti, su tutto ciò che si vede, si sente e si tocca ... questo paese è tutto ciò che si vuole, tutto ciò che si trova sparso in altre contrade. (Il principe di Metternich, dopo la visita a Napoli nel 1819, in una lettera alla madre)
  • Napoli che strana città, per viverla serenamente bisognerebbe eliminare tutte quelle sorprese che ti riserva giorno dopo giorno, ma poi non sarebbe più la stessa. Un po' come quegli uomini che le donne amano per il gusto di poterli poi educare una volta sposati. (Giovanni Scafoglio da La Misteriosa Malattia dei Diavoli blu)
  • La città che mi ha cresciuto è un mondo di ombre proiettate su pareti degradate dove anche la pioggia si vergogna di cadere. I cuori solitari, gli animi romantici e le suorine di periferia amano dire che le gocce di pioggia sono le lacrime del Signore Dio loro, ma Dio non si dà pena di piangere sulla zona est di Napoli! (Giovanni Scafoglio La Misteriosa Malattia dei Diavoli Blu)

Libero Bovio

  • A Napoli il successo dura un'ora, l'insuccesso un anno – quando non ti accompagna tutta la vita.
  • Chist'è 'o paese d' 'o sole, | chist'è 'o paese d' 'o mare, | chist'è 'o paese addó tutt' 'e pparole,| so' doce o so' amare, so' sempe parole d'ammore! :Questo è il paese del Sole, | questo è il paese del Mare, | questo è il paese dove tutte le parole, | siano dolci od amare, sono sempre parole d'amore!
  • Napoli tutto tollera e perdona fuor che l'ingegno.
  • Tutto è azzurro a Napoli. Anche la malinconia è azzurra.

J.W. Goethe

  • Trovo nel popolo napoletano la più vivace e geniale industria, non per diventare ricchi, ma per vivere senza preoccupazioni (Goethe[1])
  • Vedi Napoli, e poi muori. (Goethe)[2]
  • Anche a me qui sembra di essere un altro. Dunque le cose sono due: o ero pazzo prima di giungere qui, oppure lo sono adesso (Goethe[3] nella tappa a Napoli)
  • Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi! (Goethe)

Curzio Malaparte

  • Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell'Europa di diventare Napoli.
  • Napoli è la più misteriosa città d'Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola città del mondo che non è affondata nell'immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno. Napoli è l'altra Europa. Che, ripeto, la ragione cartesiana non può penetrare.
  • Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli.

Giuseppe Marotta

  • Allora come allora, nel marzo del 1947, Napoli, eccettuandone via dei Mille, via Tasso, il viale Elena e poche altre arterie di Chiaia di San Ferdinando del Vomero, era tutta un rione popolare. Napoli era allora un vicolo solo, un "basso" solo, una botteguccia sola.
  • Che cosa c'è tutto sommato, a Napoli? C'è un vulcano [Vesuvio] che ha tante possibilità di sterminio quanti sono gli acini d'uva e le ginestre cui si agghinda per dissimulare le sue intezioni.
  • Il vero mare di Napoli è quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo. Consuma Castel dell'Ovo e il Palazzo Donn'Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d'alga e di sale come nessun altro mare.
  • Lasciatemi dire che a Napoli i Santi, dal supremo e volubile San Gennaro al distratto San Giuseppe, da Sant'Antonio che protegge Posillipo a San Pasquale che sorveglia attentamente Chiaia, non sono che autorevoli congiunti del popolo. Il napoletano ha San Luigi, Sant'Espedito e ogni altro Santo come a certi poveracci dei vicoli capita di essere imparentati con un insigne professore residente a via dei Mille.

Raffaele Mastriani

  • La principal veduta è di mirar Napoli in alto mare, donde l'intiera città si presenta come un immenso anfiteatro. La seconda e di guardarla da S. Martino, dove si vede sotto gli occhi minutamente quasi tutta la città ed il delizioso contorno del golfo. La terza è di veder Napoli dalla Specola Reale o dal palazzo della Riccia: questo luogo per la estensione della sua veduta è detta con nome Spagnuolo Miradolos. La quarta è di contemplarla da' reali giardini di Portici, e più dalla villa del Duca di Gravina e lì è ad essa superiore. La quinta è di osservarla dalla Madonna del Pianto.
  • La veduta della Capitale è sorprendente dalla cima del Vesuvio in un bel mattino di primavera: e bellissima dal terrazzo di Belvedere e dal palazzo Patrizj al Vomero, è vaga dai punti più elevali dell'Arenella, è incantevole quella parte che se ne scorge dalla strada nuova di Posillipo, al tramonto del sole.
  • Napoli col suo cratere, colle sue isole, col suo Vesuvio, colle sue montagne offre vedute cosi vaghe, così amene, così varie che l'anima ne resta rapita ed incantata.

Paolo Monelli

  • Ha detto Cicerone che Napoli è la città dove i sospettosi diventano confidenti, e gli infelici trovano consolazione. Perciò, quando sono seccato della politica vengo a Napoli a dimenticare tutto.
  • I napoletani discendono dagli dèi, questa è la verità, non sono né greci né oschi né romani, sono dèi. Che per vivere sulla terra si sono fatti come siamo; un misto di spirito attico grazie agli ateniesi, di tenacia al lavoro osca, di intelligenza indulgente ed acuta quale si conviene ad esseri divini.
  • Il napoletano non è ozioso; è filosofo. Sa che la vita è labile, l'avvenire è fallace, il lavoro è pena; accetta ogni fatica perché deve dar da mangare ai picirilli e alla donna; ma non lo esalta, non ne fa una missione nella vita come avrebbe voluto quello scocciatore di Catone. È povero e non è avido di denaro, è sobrio e non s'ingozza se la fortuna gli mette davanti una tavola imbandita.
  • Ora Napoli ha un nome greco, e se vuoi fare un complimento a qualche mio compatriota che m'intendo io puoi chiamarla l'Atene dell'occidente; ma prima di essere Neapolis era Paleopolis, città antichissima come dice il nome, e prima era Partenope, la città delle sirene, chiamata così dalla sirena Parthenope che ci ebbe la tomba.

Roger Peyrefitte

  • Costumi tranquilli del popolo napoletano, che ci si immagina inquietante: la sorveglianza notturna di questa città è affidata a dodici carabinieri.
  • La vera Napoli, meravigliosa, pittoresca, commovente: quella della strada.
  • «Posillipo»: «che calma il dolore». Questo luogo d'incanto deve il nome a una villa di Pollione, il Romano che gettava gli schiavi alle murene. Un nome così di buon augurio non era che un'antifrasi.
  • Risa e sorrisi – la sola Corte d'Europa dove Casanova abbia sentito ridere fragorosamente fu quella di Napoli.
  • Un incidente qualunque fornisce immediatamente dei numeri per giocare al lotto. Un vaso da fiori è caduto in testa ad una passante: i testimoni, dopo averla soccorsa, vanno a giocare 17 (disgrazia), 21 (ad una donna), 34 (sulla testa).

Voci correlate

Altri progetti

Note

  1. Viaggio in Italia, BUR
  2. J.W.Goethe, Viaggio in Italia, BUR, 672 pagine
  3. J.W.Goethe, Viaggio in Italia, BUR, 672 pagine