Isabella Ragonese: differenze tra le versioni

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* Da spettatrice le fiction mi annoiano. Perché ogni dieci minuti c'è qualcuno che fa il riassunto di quel che è successo. È anticinematografico. Da attrice, invece, non credo che riuscirei a fare un buon lavoro con quei tempi forsennati di recitazione.
* Da spettatrice le fiction mi annoiano. Perché ogni dieci minuti c'è qualcuno che fa il riassunto di quel che è successo. È anticinematografico. Da attrice, invece, non credo che riuscirei a fare un buon lavoro con quei tempi forsennati di recitazione.
* La comunicazione on line mi pare un po' nevrotica. E poi che senso ha uno strumento che ti mette in contatto con dei compagni di classe di cui ti sei liberata a fatica?
* La comunicazione on line mi pare un po' nevrotica. E poi che senso ha uno strumento che ti mette in contatto con dei compagni di classe di cui ti sei liberata a fatica?

{{Intestazione|''Ho un problema: non riesco mai a dire di no'', intervista di Anna Maria Speroni, ''Io Donna'', 30 aprile 2011}}

* Il mio essenziale cambia sempre. È sfuggente. Lo capisci dopo, se in un certo momento eri felice o no: mentre vivi non ci pensi. Ci vuole una certa distanza.
* Mi ero detta che, se non avessi combinato niente come attrice, non mi sarei incaponita e avrei cambiato mestiere. Invece ho fatto talmente tante cose che i miei 30 anni mi sembrano 50. Come se avessi vissuto tante vite, più di così non li potevo sfruttare.
* Viviamo nell'epoca dell'ipercomunicazione, mandi sms, foto ed email, ma "mi piaci" e "ti amo" sono parole difficili da dire quando le pensi davvero. Così preferisci avere tante storie leggere anziché una importante. Perché a una relazione vera ti devi dedicare, non è una cosa così naturale come ci porta a credere il mito romantico del grande amore: i nostri nonni stavano insieme 50 anni, con rinunce penso, e senza troppo romanticismo, ma la loro era comunque una forma d'amore, un "volere bene" in senso bello, volere il bene dell'altro, rispettarlo, non fargli male. Invece noi al primo problema diciamo ecco, allora non è lui. Ci vorrebbe un po' di concretezza tra amore idealizzato e realtà.


==Film==
==Film==

Versione delle 20:03, 15 mag 2011

Isabella Ragonese

Isabella Ragonese (1981 – vivente), attrice italiana.

Citazioni di Isabella Ragonese

Sette, 24 giugno 2010
  • Trovo snob dire che se le ragazze fanno certe scelte sono cavoli loro. A me interessa che non diventi dominante il modello della ragazzina che si rifà il seno a diciott'anni e le labbra a venti. Senza scadere nello stereotipo della femminista che non si rade, mi piacerebbe che uomini e donne parlassero insieme della loro dignità.
  • Se per la donna ci sono le veline, per gli uomini ci sono i "costantini" o, in alternativa, i super nerd. Parlo di modelli giovanili in tv: o sei un macho che si ritocca le sopracciglia o sei un presunto genio, che sa fare due per due e sbava rintontito davanti al primo seno gonfio.
  • La tv generalista ha smesso di essere una finestra sul mondo ed è diventata un microscopio sul proprio ombelico: in tv si parla troppo di chi sta in tv.
  • Le donne sono maggioranza nel Paese, sono più colte, più laureate. È assurdo che siano così sottorappresentate. Devono anche smettere di invidiarsi a vicenda.
  • Nell'Italia del tutto e subito, delle scorciatoie e degli aiutini, io inviterei tutti a riflettere su quanto sia più bello conquistare i traguardi da soli e con calma.
  • Da spettatrice le fiction mi annoiano. Perché ogni dieci minuti c'è qualcuno che fa il riassunto di quel che è successo. È anticinematografico. Da attrice, invece, non credo che riuscirei a fare un buon lavoro con quei tempi forsennati di recitazione.
  • La comunicazione on line mi pare un po' nevrotica. E poi che senso ha uno strumento che ti mette in contatto con dei compagni di classe di cui ti sei liberata a fatica?
Ho un problema: non riesco mai a dire di no, intervista di Anna Maria Speroni, Io Donna, 30 aprile 2011
  • Il mio essenziale cambia sempre. È sfuggente. Lo capisci dopo, se in un certo momento eri felice o no: mentre vivi non ci pensi. Ci vuole una certa distanza.
  • Mi ero detta che, se non avessi combinato niente come attrice, non mi sarei incaponita e avrei cambiato mestiere. Invece ho fatto talmente tante cose che i miei 30 anni mi sembrano 50. Come se avessi vissuto tante vite, più di così non li potevo sfruttare.
  • Viviamo nell'epoca dell'ipercomunicazione, mandi sms, foto ed email, ma "mi piaci" e "ti amo" sono parole difficili da dire quando le pensi davvero. Così preferisci avere tante storie leggere anziché una importante. Perché a una relazione vera ti devi dedicare, non è una cosa così naturale come ci porta a credere il mito romantico del grande amore: i nostri nonni stavano insieme 50 anni, con rinunce penso, e senza troppo romanticismo, ma la loro era comunque una forma d'amore, un "volere bene" in senso bello, volere il bene dell'altro, rispettarlo, non fargli male. Invece noi al primo problema diciamo ecco, allora non è lui. Ci vorrebbe un po' di concretezza tra amore idealizzato e realtà.

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