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*Dall'oceano del dolore in cui la spuma sparsa è la malattia, le onde sono la vecchiaia e la terribile corrente è la morte, egli {{NDR|[[Buddha]]}} salverà le creature, che in esso si trascinano afflitte, con la gran nave della conoscenza. (Asita: |
*Dall'oceano del dolore in cui la spuma sparsa è la malattia, le onde sono la vecchiaia e la terribile corrente è la morte, egli {{NDR|[[Buddha]]}} salverà le creature, che in esso si trascinano afflitte, con la gran nave della conoscenza. (Asita: dal ''Canto I'', § 70) |
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*Quale essere razionale, consapevole di vecchiaia, malattia e morte, potrebbe starsene tranquillamente in piedi, o seduto, oppure sdraiato, o tanto meno ridere?<br />Invece, chi rimane tranquillo e imperturbabile nel vedere un suo simile vecchio, ammalato o morto, è come un essere senza coscienza:<br />infatti, se un albero viene privato di frutti e di fiori o cade tagliato, un altro albero non se ne affligge. (Buddha: dal ''Canto IV'', § 59 – 61) |
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*Assassina della bellezza, rovina della forza, grembo del dolore, tomba del piacere, distruzione dei ricordi, nemica dei sensi: questa [...] si chiama [[Senilità|vecchiaia]]. (l'auriga: |
*Assassina della bellezza, rovina della forza, grembo del dolore, tomba del piacere, distruzione dei ricordi, nemica dei sensi: questa [...] si chiama [[Senilità|vecchiaia]]. (l'auriga: dal ''Canto III'', § 30) |
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*Tre sono le caratteristiche di un [[Amicizia|amico]]: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. (Udāyin: da ''Canto IV'', 64) |
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*Tre sono le caratteristiche di un [[Amicizia|amico]]: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. (Udāyin: dal ''Canto IV'', § 64) |
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*Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'[[incontro]] delle creature finisce sempre con la [[separazione]].<br />E come le nubi si addensano e di nuovo si allontanano, così, credo, è l'unione e la separazione degli esseri viventi. (Buddha: |
*La [[cortesia]] è la medicina delle donne, la cortesia è il massimo ornamento; [[bellezza]] senza cortesia è come un giardino senza fiori. (Udāyin: dal ''Canto IV'', § 70) |
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*Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'[[incontro]] delle creature finisce sempre con la [[separazione]].<br />E come le nubi si addensano e di nuovo si allontanano, così, credo, è l'unione e la separazione degli esseri viventi. (Buddha: dal ''Canto VI'', § 46 – 47) |
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*Quale saggio potrebbe procedere in base [alle convinzioni] di un altro, come un cieco guidato da un cieco nella cieca oscurità?<br />Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra bene e male la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. (Buddha: |
*Quale saggio potrebbe procedere in base [alle convinzioni] di un altro, come un cieco guidato da un cieco nella cieca oscurità?<br />Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra bene e male la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. (Buddha: dal ''Canto IX'', § 74 – 75) |
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*L'[[Senilità|età avanzata]] è pensosa, composta, rivolta alla stabilità: con poco sforzo giunge alla pace interiore, sia per l'impossibilità di agire altrimenti sia per verecondia. (il re: |
*L'[[Senilità|età avanzata]] è pensosa, composta, rivolta alla stabilità: con poco sforzo giunge alla pace interiore, sia per l'impossibilità di agire altrimenti sia per verecondia. (il re: dal ''Canto X'', § 36) |
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==Bibliografia== |
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Versione delle 14:40, 28 mag 2011
Aśvaghoṣa (80 ? – 150 ?), monaco buddhista, poeta e filosofo indiano.
Le gesta del Buddha
- Dall'oceano del dolore in cui la spuma sparsa è la malattia, le onde sono la vecchiaia e la terribile corrente è la morte, egli [Buddha] salverà le creature, che in esso si trascinano afflitte, con la gran nave della conoscenza. (Asita: dal Canto I, § 70)
- Quale essere razionale, consapevole di vecchiaia, malattia e morte, potrebbe starsene tranquillamente in piedi, o seduto, oppure sdraiato, o tanto meno ridere?
Invece, chi rimane tranquillo e imperturbabile nel vedere un suo simile vecchio, ammalato o morto, è come un essere senza coscienza:
infatti, se un albero viene privato di frutti e di fiori o cade tagliato, un altro albero non se ne affligge. (Buddha: dal Canto IV, § 59 – 61) - Assassina della bellezza, rovina della forza, grembo del dolore, tomba del piacere, distruzione dei ricordi, nemica dei sensi: questa [...] si chiama vecchiaia. (l'auriga: dal Canto III, § 30)
- Tre sono le caratteristiche di un amico: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. (Udāyin: dal Canto IV, § 64)
- La cortesia è la medicina delle donne, la cortesia è il massimo ornamento; bellezza senza cortesia è come un giardino senza fiori. (Udāyin: dal Canto IV, § 70)
- Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'incontro delle creature finisce sempre con la separazione.
E come le nubi si addensano e di nuovo si allontanano, così, credo, è l'unione e la separazione degli esseri viventi. (Buddha: dal Canto VI, § 46 – 47) - Quale saggio potrebbe procedere in base [alle convinzioni] di un altro, come un cieco guidato da un cieco nella cieca oscurità?
Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra bene e male la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. (Buddha: dal Canto IX, § 74 – 75) - L'età avanzata è pensosa, composta, rivolta alla stabilità: con poco sforzo giunge alla pace interiore, sia per l'impossibilità di agire altrimenti sia per verecondia. (il re: dal Canto X, § 36)
Bibliografia
- Aśvaghoṣa, Le gesta del Buddha (Buddhacarita), a cura di Alessandro Passi, Fabbri Editori, 2001.
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