Sebastian Fitzek: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunto incipit "Schegge"
Aggiunto incipit "Il gioco degli occhi", note, tolto stub
Riga 2: Riga 2:


==[[Incipit]] di alcune opere==
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Il gioco degli occhi''===
<center>'''Epilogo'''<ref>L'Epilogo costituisce l'incipit del libro.</ref></center>
<div align=right>'''Alexander Zorbach (io)'''</div>
Ci sono storie che, come spirali mortali, affondano incessantemente i loro uncini corrosi nella profondità della coscienza di chi le ascolta. Io le chiamo "moto perpetuo". Storie che non sono mai cominciate e che mai finiranno, perché parlano della morte eterna.<br>
A volte vengono raccontate da irresponsabili che amano suscitare il terrore negli occhi altrui e che assaporano gli incubi da cui costoro verranno assaliti quando di notte, soli nel loro letto, fisseranno il soffitto senza potersi addormentare.<br>
Talvolta, questo moto perpetuo si nasconde tra le pagine di un libro: in quel caso ci si può mettere in salvo solo chiudendolo. Vorrei darvi un consiglio: non leggete oltre!<br>
Non so come siate approdati a queste righe. Ma di sicuro non erano destinate a voi. Un trattato dell'orrore non dovrebbe mai cadere nelle mani di qualcuno. In nessun caso. Neppure in quelle del vostro peggior nemico.

===''La terapia''===
===''La terapia''===
Dopo mezz'ora capì che non avrebbe mai più rivisto sua figlia. La bambina aveva aperto la porta, lo aveva guardato ancora per un istante, poi si era voltata ed era entrata dall'anziano medico. Josephine, la sua piccola di dodici anni, non sarebbe tornata mai più da lui. Ne era certo. Non gli avrebbe mai più regalato quei sorrisi radiosi quando la portava a letto. E Viktor non avrebbe mai più spento l'abat-jour dai mille colori una volta che la bimba si fosse addormentata. E infine le urla agghiaccianti di Josephine non lo avrebbero mai più svegliato nel cuore della notte.<br>
Dopo mezz'ora capì che non avrebbe mai più rivisto sua figlia. La bambina aveva aperto la porta, lo aveva guardato ancora per un istante, poi si era voltata ed era entrata dall'anziano medico. Josephine, la sua piccola di dodici anni, non sarebbe tornata mai più da lui. Ne era certo. Non gli avrebbe mai più regalato quei sorrisi radiosi quando la portava a letto. E Viktor non avrebbe mai più spento l'abat-jour dai mille colori una volta che la bimba si fosse addormentata. E infine le urla agghiaccianti di Josephine non lo avrebbero mai più svegliato nel cuore della notte.<br>
Riga 17: Riga 25:
''«Non brutta. Terribilmente brutta».''<br>
''«Non brutta. Terribilmente brutta».''<br>
''«Okay, allora illuminami, perché quando si tratta di logica femminile, non riesco proprio a capire».''
''«Okay, allora illuminami, perché quando si tratta di logica femminile, non riesco proprio a capire».''

==Note==
<references />


==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Sebastian Fitzek, ''Il gioco degli occhi'', traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2011. ISBN 9788861921757
*Sebastian Fitzek, ''La terapia'', traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921849
*Sebastian Fitzek, ''La terapia'', traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921849
*Sebastian Fitzek, ''Schegge'', traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921306
*Sebastian Fitzek, ''Schegge'', traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921306
Riga 25: Riga 37:
{{interprogetto|w}}
{{interprogetto|w}}


{{stub}}
[[Categoria:Scrittori tedeschi|Fitzek, Sebastian]]
[[Categoria:Scrittori tedeschi|Fitzek, Sebastian]]

Versione delle 18:45, 2 giu 2011

Sebastian Fitzek (1971 — vivente), scrittore tedesco.

Incipit di alcune opere

Il gioco degli occhi

Epilogo[1]
Alexander Zorbach (io)

Ci sono storie che, come spirali mortali, affondano incessantemente i loro uncini corrosi nella profondità della coscienza di chi le ascolta. Io le chiamo "moto perpetuo". Storie che non sono mai cominciate e che mai finiranno, perché parlano della morte eterna.
A volte vengono raccontate da irresponsabili che amano suscitare il terrore negli occhi altrui e che assaporano gli incubi da cui costoro verranno assaliti quando di notte, soli nel loro letto, fisseranno il soffitto senza potersi addormentare.
Talvolta, questo moto perpetuo si nasconde tra le pagine di un libro: in quel caso ci si può mettere in salvo solo chiudendolo. Vorrei darvi un consiglio: non leggete oltre!
Non so come siate approdati a queste righe. Ma di sicuro non erano destinate a voi. Un trattato dell'orrore non dovrebbe mai cadere nelle mani di qualcuno. In nessun caso. Neppure in quelle del vostro peggior nemico.

La terapia

Dopo mezz'ora capì che non avrebbe mai più rivisto sua figlia. La bambina aveva aperto la porta, lo aveva guardato ancora per un istante, poi si era voltata ed era entrata dall'anziano medico. Josephine, la sua piccola di dodici anni, non sarebbe tornata mai più da lui. Ne era certo. Non gli avrebbe mai più regalato quei sorrisi radiosi quando la portava a letto. E Viktor non avrebbe mai più spento l'abat-jour dai mille colori una volta che la bimba si fosse addormentata. E infine le urla agghiaccianti di Josephine non lo avrebbero mai più svegliato nel cuore della notte.
Questa consapevolezza lo investì come lo schianto improvviso e violento di un incidente stradale.

Schegge

«Come ti sembra?».
«Mah, la trovo un po'... originale?».
«Terribilmente brutta direi, mi sembra più adeguato».
«È un regalo?».
«No, l'ho comprata».
«Non l'avrai pagata, spero?».
«Sì».
«Hai speso dei soldi per questa lampada a forma di delfino celeste che tu stessa definisci brutta?».
«Non brutta. Terribilmente brutta».
«Okay, allora illuminami, perché quando si tratta di logica femminile, non riesco proprio a capire».

Note

  1. L'Epilogo costituisce l'incipit del libro.

Bibliografia

  • Sebastian Fitzek, Il gioco degli occhi, traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2011. ISBN 9788861921757
  • Sebastian Fitzek, La terapia, traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921849
  • Sebastian Fitzek, Schegge, traduzione di Claudia Crivellaro, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921306

Altri progetti