Lucrezia Borgia: differenze tra le versioni

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*Di mediocre statura, gracile in aspetto, di faccia alquanto lunga, il naso ha profilato, aurei i capelli, gli occhi bianchi, la bocca alquanto grande, candidissimi i denti; la gola schietta e bianca ornata con decente valore, in tutto l'esser suo continuamente allegra e ridente.<ref>Citato in Bradford, p. 17.</ref> (Lucrezia descritta da Niccolò Cagnolo da Parma suo contemporaneo)
*Di mediocre statura, gracile in aspetto, di faccia alquanto lunga, il naso ha profilato, aurei i capelli, gli occhi bianchi, la bocca alquanto grande, candidissimi i denti; la gola schietta e bianca ornata con decente valore, in tutto l'esser suo continuamente allegra e ridente.<ref>Citato in Bradford, p. 17.</ref> (Lucrezia descritta da Niccolò Cagnolo da Parma suo contemporaneo)

*Giace in questa tomba Lucrezia di nome, ma di fatto | [[Taide]]: di Alessandro figlia, sposa, nuora. (distico di [[Iacopo Sannazaro]])
:''Hic jacet in tumulo Lucretia nomine, sed re | Thais. Alexandri filia, sponsa, nurus.''


*''"Fuggite i Borgia, o giovani," | Ei proseguia più forte, | "Odio alla rea Lucrezia, | Dov'è Lucrezia è morte."'' (''[[Lucrezia Borgia (opera)]]'')
*''"Fuggite i Borgia, o giovani," | Ei proseguia più forte, | "Odio alla rea Lucrezia, | Dov'è Lucrezia è morte."'' (''[[Lucrezia Borgia (opera)]]'')

Versione delle 18:45, 6 giu 2011

Lucrezia Borgia

Lucrezia Borgia (1480 – 1519), aristocratica italiana.

Citazioni di Lucrezia Borgia

  • [Versi dedicati a Pietro Bembo]
    Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.
Yo pienso si me muriese | Y con mis males finase | Desear | Tan grande amor fenesciese | Que todo el mundo quedase | Sin amar.[1]
  • [In punto di morte] Sono di Dio per sempre.[2]

Citazioni su Lucrezia Borgia

  • Dunque [Alessandro] Sesto sempre ti desidera Lucrezia? | O destino terribile! questi è il padre! (distico di Giovanni Pontano)
Ergo te semper cupiet, Lucretia, Sextus? | O fatum numinis! hic pater est!
  • Di mediocre statura, gracile in aspetto, di faccia alquanto lunga, il naso ha profilato, aurei i capelli, gli occhi bianchi, la bocca alquanto grande, candidissimi i denti; la gola schietta e bianca ornata con decente valore, in tutto l'esser suo continuamente allegra e ridente.[3] (Lucrezia descritta da Niccolò Cagnolo da Parma suo contemporaneo)
  • Giace in questa tomba Lucrezia di nome, ma di fatto | Taide: di Alessandro figlia, sposa, nuora. (distico di Iacopo Sannazaro)
Hic jacet in tumulo Lucretia nomine, sed re | Thais. Alexandri filia, sponsa, nurus.
  • "Fuggite i Borgia, o giovani," | Ei proseguia più forte, | "Odio alla rea Lucrezia, | Dov'è Lucrezia è morte." (Lucrezia Borgia (opera))
  • La sorella era degna compagna del fratello. Libertina per fantasia, empia per temperamento, ambiziosa per calcolo, Lucrezia bramava piaceri, adulazioni, onori, gemme, oro, stoffe fruscianti e palazzi sontuosi. Spagnola sotto i capelli biondi, cortigiana sotto la sua aria candida, aveva il viso di una madonna di Raffaello e il cuore di una Messalina. (Alexandre Dumas padre)
  • Lucrezia Borgia è la figura più sciagurata fra le donne nella storia moderna. È forse tale perché fu la più colpevole? Ovvero le tocca soltanto portare il peso di un'esecrazione che il mondo per errore le ha inflitto? (Ferdinand Gregorovius)
  • [...] Lucrezia, la cui figura egli [Papa Alessandro VI] fece immortalare dal pennello del Pinturicchio: un volto pallido e angelico, gli occhi a mandorla, il naso sottile e appuntito, la bocca piccola, il collo lungo e levigato, le mani diafane e affusolate, i capelli biondi e lunghissimi (così lunghi e pesanti che le procuravano violente emicranie). Il pittore umbro [Pinturicchio], che fu per un certo periodo agli stipendi del Papa, era noto per la sua cortigianeria. Dubitiamo perciò che questo ritratto sia fedele all'originale anche perché da documenti scritti risulta che i contemporanei non si trovavano affatto d'accordo sull'avvenenza di Lucrezia. Se comunque essa non fu la stupenda creatura dipinta dal Pinturicchio, ebbe molte altre doti che la resero una delle donne più affascinanti del Rinascimento, e una delle più discusse.[4] (Indro Montanelli)
  • Se per un certo periodo era vissuta da peccatrice, certamente morì da santa.[5] (Indro Montanelli)
  • Se Teodora di Bisanzio fu bravissima a far dimenticare le sue dissolutezze giovanili, Lucrezia – vissuta un migliaio d'anni più tardi – da cinque secoli si trascina l'ingiusta fama di essere il simbolo della femmina che per raggiungere e conservare il potere utilizza senza remora alcuna il sesso, l'incesto e il delitto. Il ritratto della spregiudicata avvelenatrice, riproposto fino all'Ottocento da Alexandre Dumas e da Victor Hugo, e che ispirò anche l'opera di Gaetano Donizetti, è completamente falso e solo in anni recenti è stato rivisto. (Bruno Vespa)

Note

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Bibliografia

  • Sarah Bradford, Lucrezia Borgia. La storia vera, Mondadori, Milano, 2005.
  • Geneviève Chastenet, Lucrezia Borgia. La perfida innocente, Mondadori collana Oscar storia, Milano, 1996. ISBN 978-88-04-42107-8
  • Ivan Cloulas, I Borgia, Salerno Editrice, Roma, 1989. ISBN 88-8402-009-3

Voci correlate

Altri progetti

  1. Citato in Cloulas, p. 368.
  2. Citato in Chastenet, p. 319.
  3. Citato in Bradford, p. 17.
  4. Montanelli-Gervaso, Storia d'Italia. Volume 2 (1250-1600) edita con Il Corriere della Sera, p. 334
  5. Montanelli-Gervaso, Storia d'Italia. Volume 2 (1250-1600) edita con Il Corriere della Sera, p. 346