George Gordon Byron: differenze tra le versioni

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*Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall'altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall'acqua come al tocco della bacchetta di un mago... (da ''Il pellegrinaggio del giovane Aroldo'' (canto IV, st. 1)
*Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall'altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall'acqua come al tocco della bacchetta di un mago... (da ''Il pellegrinaggio del giovane Aroldo'' (canto IV, st. 1)
*I [[cristianesimo|cristiani]] hanno bruciato sul rogo altri cristiani, nella ferma convinzione che tutti gli apostoli avrebbero fatto altrettanto. (citato in [[Anthony Clifford Grayling]], ''Il significato delle cose'')
*I [[cristianesimo|cristiani]] hanno bruciato sul rogo altri cristiani, nella ferma convinzione che tutti gli apostoli avrebbero fatto altrettanto. (citato in [[Anthony Clifford Grayling]], ''Il significato delle cose'')
*Il "buon tempo andato"... il tempo è sempre buono quand'è andato. (da ''L'età del bronzo'')
*Il sarcofago di Giulietta {{NDR|a [[Verona]]}}, semplice, aperto, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento, è triste come fu triste il suo amore. Ho portato via alcuni pezzetti per darli a mia figlia e alle mie nipoti.<ref>Citato in ''[http://www.verona.com/index.cfm?Page=Guida&section=luoghi&id=177 Tomba di Giulietta]'', Notiziario BPV, numero 2, anno 1995.</ref>
*Il sarcofago di Giulietta {{NDR|a [[Verona]]}}, semplice, aperto, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento, è triste come fu triste il suo amore. Ho portato via alcuni pezzetti per darli a mia figlia e alle mie nipoti.<ref>Citato in ''[http://www.verona.com/index.cfm?Page=Guida&section=luoghi&id=177 Tomba di Giulietta]'', Notiziario BPV, numero 2, anno 1995.</ref>
*L'[[amicizia]] è [[Amore]] senza le sue ali. (da ''Ore d'ozio'')
*L'[[amicizia]] è [[Amore]] senza le sue ali. (da ''Ore d'ozio'')

Versione delle 18:19, 15 ago 2011

George Gordon Byron

Lord George Gordon Noel Byron (1788 – 1824), poeta e politico britannico.

Citazioni di George Gordon Byron

  • Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime. (da I due Foscari, Atto IV, Scena 1)
  • Così non andremo più vagando, | Nella notte fonda | Anche se il cuore vuole ancora amore | E la luna splende luminosa... (da So we'll go no more a-roving, in Poesie, 1817)
  • Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall'altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall'acqua come al tocco della bacchetta di un mago... (da Il pellegrinaggio del giovane Aroldo (canto IV, st. 1)
  • I cristiani hanno bruciato sul rogo altri cristiani, nella ferma convinzione che tutti gli apostoli avrebbero fatto altrettanto. (citato in Anthony Clifford Grayling, Il significato delle cose)
  • Il "buon tempo andato"... il tempo è sempre buono quand'è andato. (da L'età del bronzo)
  • Il sarcofago di Giulietta [a Verona], semplice, aperto, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento, è triste come fu triste il suo amore. Ho portato via alcuni pezzetti per darli a mia figlia e alle mie nipoti.[1]
  • L'amicizia è Amore senza le sue ali. (da Ore d'ozio)
  • Il ricordo del piacere non è più piacere. Il ricordo del dolore è ancora dolore. (da Marin Faliero doge di Venezia)
  • ... O Ferrara, | Quando più i duchi fra le mure tue | Dimoreranno, decadrai e i tuoi | Palazzi senza vita non saranno | Che ruine sgretolate, e la ghirlanda | Di un poeta sarà la tua corona | Unica... (da Il Lamento del Tasso)
  • Oh Roma! mia patria! città dell'anima! (IV canto del Childe Harold's Pilgrimage)
  • Poiché in sé un pensiero, un pensiero assopito, racchiude anni, e in un'ora condensa una lunga vita. (da Il sogno, capitolo I)
  • [a Lady Caroline Lamb] Ricordarmi di te, dici? Non dubitare! | Tuo marito, lui pure, oblio non ha di te. | Nessuno di noi due potrà dimenticare, | te, falsa verso di lui, te, mostro verso di me! (citato in André Maurois, La prima "Lady" stregata da Byron)

Senza fonte

  • C'è qualcosa di pagano in me da cui non posso liberarmi. In breve, non nego nulla, ma dubito di tutto.
  • Dal caos Dio creò un mondo e dalle grandi passioni nasce un popolo.
  • E dopo tutto cos'è una bugia? Solo la verità in maschera.
  • È molto iniquo farmi pagare i miei debiti – non avete idea del dolore che ciò provoca.
  • Freddo, del tutto Inglese, imperturbabile.
  • Ho proprio l'intenzione di credere al Cristianesimo per il puro piacere d'immaginare che potrei essere dannato.
  • La differenza fra la gloria reale e la fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.
  • L'entusiasmo non è altro che ubriachezza morale.
  • L'odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma.
  • Le donne le perdonavano tutto, tranne la sua faccia.
  • Nella vita di un uomo l'amore è una cosa a parte, per una donna è l'intera esistenza.
  • Non c'è istinto pari a quello del cuore.
  • Ognuno è incline a credere in ciò che desidera, da un biglietto della lotteria ad un passaporto per il paradiso.
  • Quando pensiamo di condurre, allora siamo guidati.
  • Quando sono per sempre, gli addii dovrebbero essere rapidi.
  • Sono spesso più religioso in un giorno di sole...
  • Stavo in mezzo a loro, ma non uno di loro; in un sudario | Di pensieri che non erano i loro pensieri.
  • Una lacrima, di compassion rugiada.
  • Voltai le spalle al Signore e camminai sui sentieri del peccato.

Don Giovanni

  • Dolce è la vendetta, specialmente per le donne.
  • Il piacere è peccato e il peccato è un piacere.
  • Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore.
  • Se Laura fosse stata la moglie del Petrarca, pensate | che lui avrebbe scritto sonetti tutta la vita? [2]
  • Tutte le tragedie finiscono con la morte, tutte le commedie con un matrimonio.

Citazioni su George Gordon Byron

  • Cresceva per la Grecia il favore e l'entusiasmo dei generosi. Byron offerse le sue fortune, negoziò un imprestito, ma in quel frattempo ammalò, e alla notizia della malattia tenne dietro ben presto quella della morte. La Grecia accorse ai suoi funerali, tutta l'Europa pianse sopra la tomba santificata dall'ultimo anno di sua vita, e s'impose il suo nome ad uno dei bastioni di Missolungi. (Ippolito Nievo)
  • [Lady Caroline Lamb] La fece sua con un sangue freddo perfetto. Byron fu per Carolina un amante detestabile, severo, che giudicava senza illusioni, con quel realismo spietato e disincantato che era, quando egli non amava, la forma naturale del suo carattere. (André Maurois)
  • Ogni stagione aveva il suo uomo del giorno, sia politico, sia militare, sia letterario; Byron fu l'uomo del giorno senza rivali delle serate eleganti del 1812. (André Maurois)
  • Questo bel pallido volto segnerà il mio destino. (Lady Caroline Lamb)

Incipit di alcune opere

Aroldo

O tu in Ellade reputata di celeste nascita, Musa,
creata o favoleggiata a volontà del Poeta, di poi
bene spesso offesa in terra da lire più recenti,
la mia non osa evocarti dal tuo sacro colle; eppure,
là ho vagato lungo il tuo decantato ruscello.

Misteri e canti

Caino

Una landa fuori del Paradiso.
(Si leva il Sole.)
ADAMO, EVA, CAINO, ABELE, ADAH, ZILIAH.
Offrono un sagrificio.

Adamo. Sempiterno, Infinito, Onniscïente
Tu che fuor dalle tènebre facesti
Con un solo tuo verbo in grembo all'acque
La luce scaturir, sii benedetto!
Jéova! sii benedetto al Sol che nasce!
Eva. Dio, che il giorno hai nomato, e dalla notte
Separato il mattino, allor confusi,
Dal flutto il flutto, e detta hai firmamento
Parte dell'opra tua, sii benedetto!

Cielo e Terra, mistero

Luogo dirupato e selvoso vicino al monte Ararat.
(Mezzanotte.)
Entrano ANAH, AHOLIBAMAH.

Anah. Nel sonno è il padre nostro; ed ecco l'ora
Che fra' densi vapori, onde l'alpestre
Ararat si corona, i nostri amanti
Scendono in terra. Oh come il cor mi batte!
Aholibamah. Invochiamoli.

Un Sogno

Doppia è la vita. Il sonno ha il proprio mondo;
Termine che la morte e l'esistenza
— Come a gran torto lo appelliam — divide.
Il sonno ha il proprio mondo. Immenso regno
Di fantastici veri.

La Sposa promessa d'Abido

Quella plaga conosci, ove il cipresso
Cresce al mirto vicino, e degli eventi
Di che scena ella fu, dan vera immago?
Ove scoppia il furor dell'avvoltojo
In misfatti di sangue, e la dolcezza
Del tortore si fonde in un lamento?

Parisina

It is the hour when from the boughs
The nightingale's high note is heard;
It is the hour when lovers' vows
Seem sweet in every whisper'd word;
And gentle winds, and waters near,
Make music to the lonely ear.
Andrea Maffei

È l'ora che le tenere querele
Tra foglia e foglia l'usignol gorgheggia,
Che degli amanti il favellìo segreto
Mormora cari giuramenti, e l'aura
Col sussurro dell'acque il suo confonde,
Tal che n'esce un accordo, un'armonia
Grata agli orecchi solitari.

[George Gordon Byron, Misteri e canti, traduzione di Andrea Maffei, in "Poeti inglesi e francesi: Byron, Moore, Davidson, Milton, Hugo, Lamartine, Ponsard", Le Monnier, 1870]

Piero Malvano

È questa l'ora in cui di tra le fronde
l'alta sua nota l'usignolo effonde,
l'ora in cui degli amanti le promesse
suonano dolci in lor voci sommesse;
d'acque vicine e di soave brezza
solingo orecchio musica accarezza.

[George Byron, Parisina, traduzione di Piero Malvano, Ed. Angolo Manzoni, 2010]

Francesco Domenico Guerrazzi

È l'ora nella quale si ascolta dai ramuscelli la nota melodiosa dell'usignolo; – è l'ora nella quale i voli degli amanti appaiono più soavi in ogni mormorata parola, – e i venticelli gentili, e le acque vicine, rendono armonia all'orecchio solitario.
[Francesco Domenico Guerrazzi, Traduzioni, in "Scritti", Firenze, Le Monnier, 1847]

Il Prigioniero di Chillon

Bigia, ma non per gli anni, è la mia chioma;
Non imbiancò per subito terrore,
Come in altri seguì, nel breve giro
D'una notte. Non son per la fatica
Le mie spalle curvate: il vil riposo
D'una segreta le fiaccò.

Le Tenebre, favola

Sognai; né sola visïon la mia
Forse fu. Della sua fulgida lampa
Era vedovo il Sol; le stelle anch'esse
Rotavano sconvolte e tenebrose
Per l'etereo convesso; e fredda, oscura
Nell'aere sepolcral non rischiarato
Più dalla luna, s'avvolgea la terra.

L'Addio

Addio!... se forza è pur che sia per sempre,
Per sempre addio! Rivolgersi il mio core
Non sapria contro te per quanto acerba
Gli fossi tu.... Potesse agli occhi tuoi
Tutto aprirsi il mio cor, su cui la fronte
Tante volte posavi, ed un soave
Placido sonno t'assopia! quel sonno
Che non più chiuderà le tue palpèbre!...

Ricordi giovanili

Oh fossi ancor fanciullo, e d'ogni cura
Tormentosa disciolto! errassi ancora
O per gli antri, o pei greppi irti del monte,
O giù nelle azzurrine acque del lago
Mi tuffassi d'un balzo! Avverso è il fasto
Sassone all'alma mia, che solo amica
È di roccie e d'alture, ove il torrente
Nasce ed avvalla.

Note

  1. Citato in Tomba di Giulietta, Notiziario BPV, numero 2, anno 1995.
  2. Citato in Elena Spagnol, Citazioni, Garzanti, 2003.

Bibliografia

  • George Byron, Aroldo, traduzione di Aldo Ricci, Sansoni, 1947.
  • George Gordon Byron, Misteri e canti, traduzione di Andrea Maffei, in "Poeti inglesi e francesi: Byron, Moore, Davidson, Milton, Hugo, Lamartine, Ponsard", Le Monnier, 1870.
  • George Byron, Parisina, traduzione di Piero Malvano, Ed. Angolo Manzoni, 2010.
  • André Maurois, La prima "Lady" stregata da Byron, traduzione di Aldo Gabrielli da Storia Illustrata, Anno II, N. 1 gennaio 1958, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Anthony Clifford Grayling, Il significato delle cose, Il Sole 24 Ore, Trento 2007.

Voci correlate

Altri progetti

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