Peter Høeg: differenze tra le versioni

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La sua distrazione contagiò l'equipaggio. Il timoniere inserì il pilota automatico, il mozzo andò a poppa lasciando il castello di prua ed entrambi si diressero verso il parapetto. Era la prima pausa di tranquillità dopo cinque giorni di navigazione, e i tre uomini contemplarono in silenzio le luci della periferia che, come lucciole, danzavano scivolando di fianco alla barca e scomparivano a poppa.<br>
La sua distrazione contagiò l'equipaggio. Il timoniere inserì il pilota automatico, il mozzo andò a poppa lasciando il castello di prua ed entrambi si diressero verso il parapetto. Era la prima pausa di tranquillità dopo cinque giorni di navigazione, e i tre uomini contemplarono in silenzio le luci della periferia che, come lucciole, danzavano scivolando di fianco alla barca e scomparivano a poppa.<br>
{{NDR|Peter Høeg, ''La donna e la scimmia'', traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore}}
{{NDR|Peter Høeg, ''La donna e la scimmia'', traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore}}

===''La bambina silenziosa''===
La Creatrice ha accordato ogni essere umano in una tonalità, e Kasper era in grado di sentirla, soprattutto nel breve attimo indifeso in cui gli altri erano molto vicini ma ancora non sapevano che lui era in ascolto. Quindi aspettava alla finestra, anche in quel momento.<br>
{{NDR|Peter Høeg, ''La bambina silenziosa'', traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore, 2006}}


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 18:38, 1 ott 2011

Peter Høeg (1957 – vivente), scrittore danese.

I quasi adatti

Incipit

Che cos'è il tempo?

Salivamo cinque piani verso la luce e ci distribuivamo in tredici file rivolti verso il dio che apre le porte del mattino. Poi c'era una pausa, quindi arrivava Biehl.
Perché quella pausa?
A un'esplicita domanda sulle sue pause rivoltagli da una delle ragazze brave, Biehl sul momento era rimasto in silenzio. Poi lui, che non diceva mai "io" di se stesso, aveva detto, lentamente e con grande serietà, come stupito della domanda, e forse anche della propria risposta: «Quando parlo dovete ascoltare soprattutto le mie pause. Dicono più delle mie parole».
Questo valeva anche per l'intervallo fra il momento in cui nella sala scendeva il silenzio assoluto e quello in cui lui entrava e saliva sul pulpito. Una pausa eloquente, per dirla con parole sue.

Citazioni

  • Il mondo è fatto di coscienze divise, ciascuna isolata nella sua illusione sensoriale, le quali scorrono in un vuoto senza qualità.
  • L'essere umano in fondo è solo.
  • La matematica è una specie di lingua. L'unica nell'universo che non vuole saperne di limiti.
  • Non esistono persone senza paura, solo attimi senza paura.
  • Cancellò il tempo. Sapevo che lo avrei ricordato per l'eternità, e che non avrebbero potuto togliermelo, mai, qualunque cosa fosse accaduta. Allora l'attimo divenne un attimo assolutamente senza paura. (p. 155)
  • Quando c'è la luce è più facile tenere lontane le cose. Quando si fa buio arrivano tutte insieme.
  • Quando le persone ci devono essere comunque tolte, allora sarebbe meglio non avergli mai voluto bene.
  • Non faceva freddo, il giorno era stato lungo, e anche se adesso era buio la luce non era scomparsa, sembrava come avvolta dalla notte. Pensai questo. Nella vita di una persona ci sono sempre state delle notti chiare, ma arriva il giorno in cui uno le nota per la prima volta. (p. 267)

[Peter Høeg, I quasi adatti, traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore, 1996]

Rasker, avvocato alla Corte suprema non era mai solo. Dovunque andasse aveva sempre con sé un corteo ombra di uomini che ormai erano morti, ma le cui azioni in favore della società danese vivevano.

[Peter Høeg, Racconti notturni, traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore, 1997]

Incipit di alcune opere

Il senso di Smilla per la neve

C'è un freddo straordinario, 18 gradi Celsius sotto zero, e nevica, e nella lingua che non è più la mia la neve è qanik, grossi cristalli quasi senza peso che cadono in grande quantità e coprono la terra con uno strato di bianco gelo polverizzato.
L'oscurità di dicembre sale dalla fossa che sembra illimitata come il cielo che ci sovrasta. In questa oscurità i nostri volti sono solo dischi di pallida luce, ma riesco ugualmente a percepire la disapprovazione del pastore e del becchino per le mie calze nere a rete e per i gemiti di Juliane, peggiorati dal fatto che stamattina ha preso l'Antabuse e ora affronta il dolore quasi sobria. Pensavo che io e lei non abbiamo rispettato il tempo né la tragica situazione. La verità è che le calze e le pillole sono, ognuna a modo suo, un omaggio al freddo e a Esajas.
[Peter Høeg, Il senso di Smilla per la neve, traduzione di Bruno Berni, Mondadori, 1996]

La donna e la scimmia

Una scimmia si stava avvicinando a Londra. Era rannicchiata su una panca, nel pozzetto di una barca a vela, sottovento. Aveva gli occhi chiusi e una coperta sulle spalle, e anche così, raggomitolata, faceva sembrare l'uomo seduto di fronte a lei più piccolo di quanto non fosse.
L'uomo, in quel periodo, si chiamava Bally, e nella sua vita ormai c'erano solo due cose che gli andavano a genio: il momento in cui arrivava in una metropoli e il momento in cui ripartiva. Perciò si alzò, si avvicinò al parapetto e rimase lì, in piedi, a guardare la città. Fu il primo e l'ultimo errore di quel viaggio.
La sua distrazione contagiò l'equipaggio. Il timoniere inserì il pilota automatico, il mozzo andò a poppa lasciando il castello di prua ed entrambi si diressero verso il parapetto. Era la prima pausa di tranquillità dopo cinque giorni di navigazione, e i tre uomini contemplarono in silenzio le luci della periferia che, come lucciole, danzavano scivolando di fianco alla barca e scomparivano a poppa.
[Peter Høeg, La donna e la scimmia, traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore]

La bambina silenziosa

La Creatrice ha accordato ogni essere umano in una tonalità, e Kasper era in grado di sentirla, soprattutto nel breve attimo indifeso in cui gli altri erano molto vicini ma ancora non sapevano che lui era in ascolto. Quindi aspettava alla finestra, anche in quel momento.
[Peter Høeg, La bambina silenziosa, traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore, 2006]

Bibliografia

  • Peter Høeg, I quasi adatti, traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore, 1996
  • Peter Høeg, Il senso di Smilla per la neve, traduzione di Bruno Berni, Mondadori, 1996. ISBN 8804413832
  • Peter Høeg, La donna e la scimmia, traduzione di Bruno Berni, Arnoldo Mondadori Editore

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